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“Mamma mia! Ci risiamo”, la musica coinvolge sull’onda della nostalgia: recensione no spoiler

Il film dal 6 settembre al cinema

Pubblicato:28-07-2018 10:11
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:25

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ROMA – I fan l’hanno atteso per dieci anni, ma ora il momento è finalmente giunto. Il 6 settembre arriverà nelle sale “Mamma mia! Ci risiamo” sequel del musical con protagonista premio Oscar Meryl Streep che ha incassato oltre 600 milioni di dollari in tutto il mondo. Si torna così nella meravigliosa isola greca di Kalokairi, dove avevamo lasciato i personaggi della nostra fiaba musicale, a cui in questo nuovo capitolo se ne aggiungeranno di nuovi pronti a cantare e ballare le hit degli Abba.

Sinossi

Protagonista di “Mamma mia! Ci risiamo” è una giovane Donna, interpretata da Lily James, e suoi anni più belli: quelli della spensieratezza e degli incontri che l’hanno portata a diventare la donna forte mostrata nel primo film. In una serie di flashback verrà quindi raccontata la storia dell’incontro con i tre uomini della sua vita (Harry, Sam e Bill), che nella versione giovanile saranno interpretati da (Hugh Skinner, Jeremy Irvine e Josh Dylan). Nel presente invece Sophie sta portando a termine il sogno di sua madre: aprire sull’isola un albergo di lusso. Ad aiutarla il misterioso e affascinante Fernando Cienfuego (Andy Garcia).

Recensione

Nell’anno in cui la storica band degli Abba è finalmente tornata insieme, la voglia di scatenarsi sulle loro hit, note è meno note, se possibile, è ancora più grande di 10 anni fa. E in “Mamma mia! Ci risiamo”,  al richiamo delle loro melodie rispondono davvero tutti senza distinzione di razza, sesso, età e abilità motoria (c’è anche una donna in carrozzina che ‘piroetta’ all’interno di una delle migliori coreografie del film). Le musiche e  le coreografie non tradiscono quindi le aspettative, mentre nel film sapientemente e astutamente vengono riproposti alcuni dei brani più celebri del Mammia Mia originale. Inevitabile per gli sceneggiatori giocare sull’effetto nostalgia, che è ciò che poi ha permesso a quest’opera di vedere la luce. Qualcosa (e/o qualcuno- vedere per credere) però manca, inutile negarlo.
Bravi gli interpreti, che in alcuni casi si prendono anche in giro regalando momenti esilaranti  (vedi le scene in cui è presente il ‘trio dei padri’ Brosnan- Skarsgård Firth), la scrittura resta lacunosa e in alcuni momenti davvero prevedibile e scontata. A risollevare le sorti del film non basta neanche il ‘colpo di scena’ finale dell’apparizione della nonna di Sophie (interpretata da una platinassima Cher). La pellicola per essere goduta a pieno, inutile negarlo, necessita immancabilmente della perdita di giudizio dello spettatore, che coscientemente decide di godersi musica e danze senza cercare il quid in più. Il film non è quindi altro un (bel) regalo a chi ha amato il primo film e non vedeva l’ora di reimmergersi in quell’atmosfera.


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