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Report della commissione Finanze del 28 giugno

SAN MARINO - In apertura dei lavori, i commissari di minoranza chiedono al segretario di Stato per

Pubblicato:28-06-2017 16:01
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:28

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SAN MARINO – In apertura dei lavori, i commissari di minoranza chiedono al segretario di Stato per le Finanze, Simone Celli, di dare chiarimenti sulle notizie recenti relative all’acquisizione di banca Cis da parte di un gruppo di imprenditori dell’Arabia Saudita. In particolare, vogliono sapere se Banca Centrale era da tempo a conoscenza della trattativa e se ha svolto le opportune verifiche per dare il suo ok, anche alla luce del veto posto a operazioni analoghe, riguardanti altri istituti. A riguardo, Celli risponde che tutto avverrà nei termini di legge: “Nel momento in cui la trattativa arriverà al closing- assicura- si aprirà tutto il percorso di verifica delle autorizzazioni di competenza di Banca centrale, come previsto dalla Lisf” Sulla trattativa di Banca Cis, chiarisce Celli, “il governo non intende interferire” poiché è “di stretta competenza di Banca centrale”. L’orientamento della segreteria di Stato è comunque favorevole per il momento: “Previa verifica delle autorità competenti- prosegue- la possibilità che a San Marino arrivino nuove risorse e nuovi progetti imprenditoriali, denota una inversione di tendenza e un interesse da parte di investitori internazionali che devono farci guardare al futuro con maggiore fiducia”.

Chiuso il comma Comunicazioni, l’Aula affronta l’audizione del presidente dell’Autorità di Regolazione per i Servizi Pubblici e l’Energia, Paolo Tartarini. L’Audizione, come spiega il segretario di Stato Marco Podeschi, è “finalizzata anche a discutere sulle linee del Piano energetico nazionale 3, per avere uno scambio di idee su contenuti e linee di indirizzo prima che sia sottoposto al Consiglio Grande e Generale”, in ottobre. Tra i vari temi affrontati, su sollecitazione del commissario Teodoro Lonfernini, Pdcs, Tartarini riferisce sul progetto della Centrale Turbogas della Mitsubishi-Hitachi, presentato alla fine della precedente legislatura e bruscamente interrotto. Il presidente dell’Authority spiega quindi come proprio l’incertezza del progetto sia stato uno dei motivi per cui il Piano energetico nazionale non sia stato ancora redatto. Per Tartarini, la centrale sarebbe stata ideale per accompagnare San Marino nella transazione verso “un futuro green tutto a rinnovabili, oltre che di autonomia energetica”. I problemi sono sorti nel momento in cui il promotore dell’iniziativa l’ex ambasciatore Luca Minna, prosegue il tecnico, è letteralmente scomparso. Tartarini suggerisce quindi di riprendere i contatti con lo staff della Mitsubishi che aveva portato a San Marino il presidente della multinazionale, per valutare se portare avanti il progetto, magari rivisto e ridimensionato secondo i fabbisogni energetici effettivi del Titano.

Terminata l’Audizione, la Commissione affronta l’ultimo punto all’ordine del giorno, l’esame del Progetto di legge “Norme in materia di mobilità sostenibile”. Il progetto, relaziona il segretario di Stato Celli, rappresenta “un punto di partenza per uno sviluppo di una nuova mobilità con lo scopo di accelerare un processo che dovrà interessare tutti i settori al fine di raggiungere la sostenibilità”. Dopo un veloce esame dell’articolato, il provvedimento viene approvato con 6 voti a favore e un astenuto. Prima di chiudere i lavori sono indicati il relatore di maggioranza del Pdl, Matteo Ciacci, C10, e quello di minoranza, Roberto Ciavatta, Rete.


Di seguito un estratto degli interventi odierni.

Comma 1. Comunicazioni.

Iro Belluzzi, Psd

Chiedo al presidente che si faccia promotore della richiesta di avere la lettera con cui Bankitalia vidima il progetto di Abs per la gestione degli Npl perché sia a disposizione dei commissari.

Aspettiamo la relazione del Segretario sull’acquisizione di Banca Cis del gruppo saudita, c’è preoccupazione per il fatto che i denari che entrano in Repubblica non creino imbarazzo alla Repubblica stessa.

Segretario Finanze, inoltre le chiedo come gestirà Bcsm la pratica dell’ex Banca del Titano, oggi in mano a Banca di San Marino. Era stato presentato un progetto per il leasing aeronautico per tramite di una banca olandese, quella volta il presidente non concesse il passaggio di quote e fu persuasa- diciamo- all’acquisto Banca di San Marino. Allora non fu permesso l’acquisto perché si è visto che il gruppo olandese era in mano ad un’unica famiglia e non c’era differenziazione di capitale. Chiedo al segretario se nel percorso che si sta verificando, c’è una compagine plurima al gruppo o se la società che si appresta all’acquisizione del Cis,è a capitale differenziato.

Teodoro Lonfernini, Pdcs

Sulle banche venete in Italia ci sono problemi analoghi a San Marino ma i messaggi che sono usciti sono stati sostanzialmente diversi, Il ministro Padoan assicura che non ci sarà nessuna interruzione di attività bancaria degli istituti. La gestione dei due istituti è stata inoltre dichiarata fallita, ma entrambi rientrano in una gestione di vigilanza ordinata, ciò significa che mandano ai risparmiatori messaggi di salvataggio. Bankitalia dice che pur affermando la validità del piano messo a punto del governo, condividono anche il piano messo a punto dal management delle banche. In questo caso le parti quindi si sono incontrate, c’è stato il contraddittorio. Questi sono i messaggi da inviare a risparmiatori, correntisti e agli operatori, non i vostri, partiti dall’annuncio di febbraio sullo shock di liquidità.

Attraverso quali risorse poi lo Stato sarà in grado di ricapitalizzare Cassa di Risparmio, il cui bilancio è stato depositato con un deficit di oltre 70 mln di euro? Anche a seguito del trasferimento di Asset, tutti gli asset deteriorati e considerati spazzatura come verranno gestiti? La bad bank la dovete organizzare, entro quanto tempo sarà operativa? I cittadini come fanno ad essere garantiti in un sistema gestito in modo disordinato? Io Segretario la invito a fare azioni guardando l’Italia, che non è in genere un esempio di azione ordinata. Dica a Banca Centrale che inizi insieme a lei ad aprire un tavolo con Abs. La sembra normale che Abs non sia stata, da oltre un anno, ricevuta dall’Autorità di vigilanza? Metta al tavolo tutti quei commensali. A meno che non preferiscano trovarsi la sera con uno dei più grandi debitori del nostro Paese e andarci a cena. Sono talmente imbarazzanti che lei dovrebbe guardare lo Statuto di Bcsm, il codice di deontologia.

Ben venga la libera trattativa di Banca Cis per interessi della sua struttura ma, mi chiedo, siccome trattative così importanti sono soggette al controllo dell’autorità di Banca centrale che in altri casi le ha addirittura bloccate, le ha fatte verifiche? Ci dica se le hanno fatto un riferimento rispetto questa trattativa e le altre banche, possono trattare con chiunque o è stato posto un veto?

Roberto Ciavatta, Rete

Non può essere messa in discussione una trattativa privata, ma chiediamo il rispetto dell’Odg approvato all’unanimità dell’Aula in cui si prevedeva che non ci possono essere vendite di quote di banche se non una volta terminata l’Aqr e non senza che sia stata attivata la Centrale rischi. Si parla oggi poi di investitori dell’Arabia Saudita, Paese con cui non abbiamo un Memorandum di vigilanza, e questo impatterebbe sulla qualità dei crediti in arrivo a San Marino che ha sottoscritto un accordo monetario con l’Ue. La Bce è stata messa al corrente di una trattativa tra investitori arabi e una banca privata sammarinese?

Chiedo poi se Bcsm era a conoscenza di questa trattativa perché ci sono episodi e intrecci che fanno pensare che lo fosse. Ricordo gli articoli del quotidiano “Libero” sulla vicinanza tra Piero Scarpellini, Claudia Mularoni delle società Pragmata e Perspectiva, società di consulenza per accordi internazionali, persone che risultano vicine in qualche modo a Romano Prodi. Mularoni ha anche avuto incarichi per Sandro Gozi, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega agli affari europei. E ci risulta che, poco dopo il suo insediamento in Banca centrale, il presidente Grais sia stato visto a cena con gli stessi Mularoni e Scarpellini, mentre sappiamo che il segretario Celli ha incontrato di recente Prodi a Bologna e lo stesso Gozi. Chiediamo quindi, alla luce di questi incontri: Bcsm – mentre bloccava tutte le altre banche- era al corrente di favorire una trattativa privata tra una banca sammarinese e un investitore estero? Rispetto allo stop della Centrale rischi e all’avvio dell’Aqr questi fatti hanno forse una coincidenza importate: se Bcsm -anche solo con il suo silenzio- avesse favorito una trattativa di un istituto bancario, questo credo avrebbe peso non solo politico, ma anche legale. Le trattative devono avvenire alla luce del sole e non può avvenire nel momento in cui tutto il sistema bancario viene bloccato e lo dice anche il Consiglio grande e generale.

Simone Celli, segretario di Stato per le Finanze

Esprimo alcune risposte rispetto all’argomento di stringente attualità sollevato da tutti i commissari che riguarda la trattativa relativa alla cessione di un’istituzione bancaria sammarinese verso il gruppo imprenditoriale saudita. Alcuni aspetti devono essere messi subito in chiaro. Sono state compiute nel recente passato scelte politiche e legislative molto nette per esautorare la politica dai processi deliberativi e autorizzativi all’operatività nel settore bancario, ivi comprese rispetto possibili operazioni di acquisizione e partecipazioni azionarie. E’ stata una scelta impegnativa che ha richiesto anche tempi importanti ed è una scelta che condivido pienamente. Desidero specificare che quella in questione è quindi una trattativa tra gruppi privati che rientra in una dinamica di mercato che il governo intende rispettare e su cui non intende interferire. Nella giornata di ieri tutti hanno potuto apprendere le dichiarazioni della proprietà di Banca Cis sulle evoluzioni di questo negoziato con un gruppo saudita. Ovviamente, nel momento in cui questa trattativa arriverò al closing, si aprirà tutto il percorso di verifica delle autorizzazioni di competenza di Banca centrale, come previsto dalla Lisf. Ci saranno tutte le verifiche sulla provenienza di capitali per acquisire il pacchetto azionario, sul piano imprenditoriale, e sulla base di questi elementi, l’autorità di vigilanza deciderà di autorizzare o meno. Verrà seguito l’iter previsto dalle normative vigenti della Lisf. Dal punto di vista politico, governo, Ccr e segreteria per le Finanze monitorano con attenzione queste evoluzioni e lo fanno con spirito positivo. Lo abbiamo ribadito anche nel progetto presentato nell’ultimo Consiglio, il tema dell’internazionalizzazione del settore bancario e finanziario rappresenta un pilastro su cui poggiare il progetto di ristrutturazione del sistema. Previa verifica delle autorità competenti, previo processo autorizzativo messo in campo dall’autorità di vigilanza, la possibilità che a San Marino arrivino nuove risorse e nuovi progetti imprenditoriale, in un contesto di legalità e trasparenza, va valutato con favore. Denota una inversione di tendenza e un interesse da parte di investitori internazionali che devono farci guardare al futuro con maggiore fiducia.

Sulla richiesta del commissario Belluzzi: per quanto di mia competenza io non ho parere formale- né positivo, né negativo- da parte delle autorità rispetto al progetto di leasing aeronautico che ha menzionato nel suo intervento. La trattativa di Banca Cis è di stretta competenza di Banca centrale e su di essa il governo non intende interferire. L’atteggiamento avuto dall’autorità di vigilanza su nuove iniziative è stato quello di temporeggiare per attendere la conclusione dell’Aqr- che è stata compiuta- capire gli interventi necessari a mettere in sicurezza il sistema e poi quindi poter partire con la fase 2, di rilancio. Credo quindi che le iniziative imprenditoriali, tra cui quella che faceva riferimento Belluzzi, saranno prese in considerazione da Bcsm.

In merito alle questioni sollevate da Roberto Ciavatta: preciso che per quanto di competenza della Segreteria per le Finanze non risulta in alcun modo il coinvolgimento delle società di consulenza a cui il commissario faceva riferimento nella trattativa di Banca Cis, poi su incontri e rapporti interpersonali che il sottoscritto ha con il Sottosegretario ai Rapporti europei e con il professore Prodi non vedo nulla di male, anzi li rivendico con orgoglio, per conoscenza mia e del governo non risultano le relazioni a cui si riferiva.

Sull’Odg depositato il 19 dicembre 2016 in Consiglio e votato nei giorni successivi, la chiave di lettura mia, del governo e della maggioranza è diversa: si tratta di ‘adottare anche per tramite del Ccr, gli opportuni indirizzi che tengano in considerazione le conclusioni dell’Aqr e l’avvio della Centrale rischi’. Mon mi pare si determini un blocco rispetto questo passaggio per le cessioni di partecipazioni. Si dice di tenerli in considerazione, si fa riferimento ad un eventuale coinvolgimento del Ccr. Non sono quindi passaggi ‘sine qua non’.

Il rapporto con Abs il governo lo sta mantenendo e con il nuovo presidente ci sono state occasioni di dialogo. C’è un pregresso rispetto all’atteggiamento tenuto dall’associazione nei mesi scorsi rispetto cui non abbiamo non potuto tenere atteggiamento di distanza per i tentativi di delegittimazione operati nei confronti di Bcsm e del governo. Ora il dialogo è avviato,ci siamo scambiati idee, non nascondiamo punti di incontro e di divergenza. Intenzione del governo è prevedere le possibilità di confrontarci.

Rispondo al commissario Lonfernini su Cassa di Risparmio: le modalità di interventi di ricapitalizzazine dovranno essere oggetto di confronto politico e sociale. Quattro ipotesi delineate, nell’Odg approvato in Consiglio abbiamo scritto che prediligeremo ricorso a risorse interne e in extrema ratio quelle esterne, ma tutto sarà oggetto di confronto. Il governo nel precedente Consiglio ha dato le linee di indirizzo: in bad bank saranno convogliati asset negativi e sarà veicolo pubblico. Altro tema su cui governo ha fatto scelta precisa in continuità scelte dei governi passati di intervento per tutelare risparmiatori e depositanti. Su questa strada proseguiremo. Sulle modalità di comunicazioni: si può comunicare sempre meglio, Commissario, visto che ha fatti rilievi su approccio diverso di comunicazione istituzionali dal Mef rispetto vicenda banche venete, faccio presente che c’è un atteggiamento diverso anche da parte delle opposizioni in Italia che stanno parcellizzando interventi su questo tema. Oggi invece a San Marino c’è una proliferazione prese di posizione da parte istituzioni e anche dell’opposizione che poi possono generare anche caoticità nell’evoluzione del dibattito pubblico.

Comma 2. Audizione Autorità di Regolazione per i Servizi Pubblici e l’Energia
Marco Podeschi, Segretario di Stato con delega all’Aass

L’audizione di oggi viene su richiesta della segreteria di Stato nell’ambito degli incontri avviati con i vertici delle Autorità dei diversi settori con i commissari. La volta precedente l’audizione è stata con il presidente dell’Aass, oggi con il presidente dell’Authority per i servizi pubblici e l’energia, finalizzata anche a discutere sulle linee del Piano energetico nazionale 3, per avere uno scambio di idee su contenuti e linee di indirizzo prima che sia sottoposto al Consiglio Grande e Generale. Il tema dell’energia è molto rilevante per maggioranza e governo e in passato è stato un tema affrontato in modo marginale. Riteniamo sia giunto il momento di affrontarlo in modo più organico. Obiettivo dell’audizione di oggi è questo e infine, altro aspetto, a me farebbe piacere, se il presidente è concorde, che queste audizioni siano periodiche.

Paolo Tartarini, Presidente Autorità della Regolazione per i Servizi Pubblici e l’Energia

Per chi non mi conosce al di là ruolo di presidente dell’Authority, sono professore con cattedra di Fisica e tecnica industriale all’università di Modena e Reggio Emilia e all’Università di San Marino, atenei gemellati per il corso di laurea di ingegneria civile. Mi occupo di energia da tempo, ricopro l’incarico di presidente all’Authority da tre anni, mandato scaduto in primavera, a voi la valutazione di una eventuale mia riconferma.

In ambito energetico, sammarinese e non solo, negli ultimi anni, è successo di tutto. La Repubblica si è trovata fino al 2008 in una situazione di relativo disinteresse per una legislazione mirata ad aspetti di efficienza e risparmio energetico e fonti rinnovabili, come nel resto del mondo, non c’erano problemi gravi a livello economico da dover essere affrontati con leggi specifiche. Poi sono iniziate a cambiare le cose, ci sono stati momenti di crisi economica ed energetica. Ciò ha determinato per San Marino l’esigenza di affrontare in modo organico e strutturato il tema dell’energia di qui l’istituzione di strutture come l’Authority, lo sportello energia, che si facessero carico, da un lato, dei tariffari, dall’altro di suggerire provvedimenti sulle azioni da intraprendere. Quindi di redigere i Piani tariffari e il Piano energetico nazionale: ad oggi sono stati redatti i Pen n.1 e Pen n.2. (…)tra le attività: quella continuativa delle pratiche energetiche per le installazioni di impianti di energia rinnovabili. In questo viviamo una forte criticità per la carenza di personale: l’Authority si ritrova bloccata nelle riunioni mensili sul controllo di pratiche che non riescono ad essere gestite dal poco personale dello Sportello Energia. Altra cosa importante è quella sottolineata dal segretario Podeschi: la necessità di avere un colloquio costante con la politica e con le strutture politiche che regolano e sono interessate al problema dell’energia.

Teodoro Lonfernini, Pdcs

Nell’ultimo periodo della scorsa legislatura si è parlato tanto di autonomia energetica e si è lavorato nel costruire un progetto vero e proprio sulla nuova acquisizione energetica, progetto sfociato poi nell’importante visita del presidente della Mitsubishi, con presentazione della centrale energetica- turbogas di cui poi non ne abbiamo più avuto notizia. Sicuramente era una proposta troppo sbilanciata rispetto al fabbisogno interno, da trattare con le autorità vicine che possono vedere un’interferenza nel mercato. Il promotore del progetto, l’avvocato Minna, che era anche ambasciatore, si è disciolto come neve al sole. Per non perdere la faccia come Paese con il presidente della Mitsubishi avrei piacere di sapere se lei, come presidente dell’Authority, ha avuto sentore di un possibile sviluppo. E se può dire quanto quel processo, anche se ridimensionato, può essere funzionale alla ricerca di autonomia per il nostro Paese.

Paolo Tartarini, Presidente Autorità della Regolazione per i Servizi Pubblici e l’Energia

Uno dei motivi per cui il Pen è stato rimandato lo scorso anno è stato proprio l’incertezza del progetto Dundee-Mitsubishi. La centrale di per sé è stata valutata sotto il profilo tecnico da un gruppo di lavoro che ho presieduto e dal punto di vista tecnico non c’era dubbio sulla qualità dell’opera in sé, una centrale sì a gas, ma per caratteristiche termo-fisiche del ciclo combinato non avrebbe prodotto polveri sottili, dalle analisi sugli inquinanti, risultavano 1 centesimo scarso rispetto al limite di legge italiano ed europeo, era dunque una centrale ideale per la transazione verso un futuro green tutto a rinnovabili, oltre che di autonomia. A lungo termine infatti ritengo San Marino abbia potenzialità per diventare il primo paese del mondo ad essere indipendente e a emissioni zero grazie a fonti rinnovabili e alla capacità di legiferare in modo snello.

Ma ciò non è possibile in tempi rapidi, la transizione dal vecchio a ‘tutto fossile’ e carbone al ‘tutto rinnovabili’ occupa in tutte le analisi un periodo che può andare dai 20 ai 40 anni. Farlo con le centrali nuove che hanno una vita media ottimale di 20 anni è una soluzione geniale per incentivare il passaggio al ‘tutto rinnovabile’. Tecnicamente quindi, è fuori discussione la positività dell’investimento. Ciò che ha lasciato perplessi è stato il ruolo del soggetto finanziatore della Dundee Corporation, società canadese, di per sé azienda solidissima. Ma su suggerimento- credo- dell’ex ambasciatore Minna aveva generato una piccola costola la ‘San Marino Energia’ dedicata solo a questo progetto e con Stuart Bloom amministratore delegato che ho conosciuto di persona. La cosa è finita nel nulla, sono scomparsi come contatti Bloom, Minna e la Dundee Corporation. Infatti, ci risulta siano stati commissionati da loro esami sugli inquinati i cui conti non sono stati pagati e sono stati erroneamente inviati a San Marino, facendo confusione, e ci hanno lasciato estremamente perplessi. Il mio suggerimento personale è che il governo riprenda contatti con gli interlocutori più seri, che sono quelli della Mitsubishi Hitachi- il loro team ha mobilitato il presidente- e si ristabiliscano contatti per vedere se si può portare avanti un progetto anche rivisto per sostituire la dipendenza energetica dall’esterno in una transizione verso fonti rinnovabili. Le dimensioni del vecchio progetto prevedevano la produzione di 580 MW, rispetto al fabbisogno sammarinese di 50 MW, i rimanenti 530 MW dovevano essere trasportati nel territorio circostante a basso costo, sarebbe stata energia molto richiesta da piccole e medie imprese. Certo se sia un sovradimensionamento eccessivo è da discutere.

Roberto Ciavatta, Rete

D’accordo con il presidente Tartarini, questo Paese ha la possibilità di essere il primo stato autonomo tramite energia sostenibile e pulita, la politica deve individuare le opportunità sistemiche sia interne che esterne per affrontare la fase di transizione rispetto all’impatto ambientale e costi. La presentazione del progetto della centrale arrivava in un momento particolare, di crisi economica, con una proposta di accordo molto oneroso per San Marino. Dal punto di vista tecnico non ho motivo di non credere non fosse un progetto all’avanguardia ma continuo a preferire sia accantonato: per gli effetti sulle relazioni nel territorio limitrofo e per l’impatto dei costi non è proponibile. Magari noi possiamo impegnarci piuttosto perché la fase di transizione sia più breve, non 20 ma 15 anni, in modo che il progetto di centrale turbogas non sia necessario? Per agevolare la transazione si può puntare sugli incentivi al fotovoltaico, a riguardo secondo lei ci sono capitoli capienti e sufficienti a finanziare richiesta?

Roberto Giorgetti, Rf
Questa maggioranza e questo governo sono nati dando rilevanza ai temi del sostentamento energetico rinnovabile. Il concetto di transizione è un approccio che si sta consolidando a livello mondiale anche San Marino deve valutare il da farsi.

Paolo Tartarini, Presidente Authority
Quando parliamo di futuro ‘tutto a rinnovabili’ è necessario conoscenza tecnica del problema. Per esempio bisogna sapere che i pannelli fotovoltaici dopo 20 anni vanno smaltiti. Residenziale, industriale, mobilità: per accelerare la transizione, come andiamo a risolvere il problema energetico in questi settori? Nel residenziale a livello di normativa molti passi avanti sono stati fatti, la prima cosa è l’efficienza energetica. Quindi indispensabile insistere su politiche di incentivazioni alla riqualificazione energetica in modo molto concreto. Sull’industriale si registrano sprechi di elettrico e grande richiesta di elettrico: per la transizione è di vitale importanza la produzione elettrica a basso costo. Mobilità sostenibile: quasi tutti i paesi del mondo hanno capito che è tale e tanta la quantità di emissioni nocive e inquinanti tanto da compiere forti incentivazioni in macchine e trasporti, nei vettori energetici quale idrogeno. Niente di proibitivo per l’economia sammarinese sarà portare avanti cose di questo genere. La durata della transizione dipende da queste considerazioni qui: se pensiamo di incentivare direttamente le varie rinnovabili senza passare a centrali di nuova generazioni a fonti fossili, sarà più importante puntare a rinnovabili più efficienti. Il fotovoltaico ha i suoi costi ma alta efficienza, mentre San Marino non ha territorio favorevole all’eolico, né macro né micro. Non c’è ventosità fissa e costante. Poi sono necessarie analisi lunghe per trovare sito favorevole. Invece una fonte non rinnovabile non considerata stranamente a San Marino è quella delle biomasse. Non intendo rifiuti e inceneritori, ma gassificazione di biomasse da scarti agricoli e boschivi, sono macchine che possono essere di grande potenza (come nel nord Europa) o macchine piccole e convenienti con alcune decine di kW, che possono essere installate in aziende, consorzi, piccole industrie, recuperando cosa da smaltire che sono combustibile pulitissimo. È uno dei settori su cui- se c’è l’ok della politica- nel prossimo Pen si può lavorare di più. Il costo dell’energia elettrica è determinante per la scelta di fonti rinnovabili. Se ho energia elettrica a basso costo posso sostituire tutti gli impianti termici con sistemi basati su fonti di calore, ma se il costo è alto faccio fatica. Abbattere i costi elettrici dovrebbe essere un obiettivo per le politiche energetiche sammarinesi, un punto fondamentale per discutere con Aass. Mi impegnerei, alla luce di queste osservazioni, a indirizzare il prossimo Pen per queste risoluzioni, serve indicazione politica, inserirei mobilità sostenibile e l’idrogeno, ma aspetto indicazioni. La bozza del Pen 3 è da concludere entro luglio e presentare in via definitiva a settembre.

Marco Podeschi, segretario di Stato

Mi auguro che nella sessione consiliare di luglio si completi la nomina del presidente dell’autorità perché la redazione di un Pen è una grossa responsabilità. Il Pen arriverà in Consiglio a settembre- ottobre. Il progetto Mitsubishi o ‘boiler di Faetano’ è nato nella scorsa legislatura, per curiosità personale ho assistito alla conferenza del presidente di Mitsubishi e sono stato molto affascinato dal progetto tecnologico Confermo che il Partner industriale era di assoluto rilievo, non era progetto banale. Quando però si va ad elaborare il PEN 3 vorrei parlare del costo dell’energia elettrica, di come abbatterlo. Dal 2008 l’Aass si è accreditato sul mercato italiano grossistico di energia e partecipa alle aste per massimizzare il profitto. Prima Aass non lo faceva. Ma ritengo si debba andare oltre. Il discorso della cogenerazione può essere un aspetto da considerare, c’è gas metano a costi attrattivi. Come Paese non possiamo continuare a pensare di comprare energia come e quando vogliamo e che l’energia arrivi sempre. Come possiamo avere un minimo d’indipendenza a livello energetico? Ci sono impianti di microcogenerazione a San Marino mai sviluppati, è un problema che può essere affrontato sia da parte dello Stato sia da aziende private. Altro elemento che vorrei inserito nel Pen 3 è l’idrogeno. Si ha contatti con Toyota che è molto interessata a introdurre in Europa i suoi automezzi. Sarebbe passaggio interessante da introdurre a piccoli passi dai veicoli poi ad altri settori.

Comma 3. Progetto di legge “Norme in materia di mobilità sostenibile” / approvata con 6 voti a favore e un astenuto. Relatore di maggioranza Matteo Ciacci, C10, Roberto Ciavatta, Rete, per la minoranza.

Simone Celli, segretario di Stato per le Finanze da lettura della relazione al Pdl
Il presente Progetto di Legge sulla mobilita sostenibile intende dare risposta all’impegno per la progressiva implementazione di una politica finalizzata alla sostenibilità̀ ambientale ed all’abbattimento delle emissioni inquinanti. Il preambolo richiama i principi de “La Lima Paris Action Agenda” (iniziativa congiunta delle presidenze peruviana e francese della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, dell’Ufficio del Segretario Generale delle Nazioni Unite e del Segretariato della stessa Conferenza).

Il progetto rappresenta un punto di partenza per uno sviluppo di una nuova mobilità con lo scopo di accelerare un processo che dovrà̀ interessare tutti i settori interessati al fine di raggiungere la sostenibilità̀ definita dalla Commissione Europea, «uno sviluppo che risponde alle esigenze del presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare le proprie». Lo scopo espresso all’ art.1 del progetto è l’incentivare la diffusione dei veicoli elettrici e delle infrastrutture dedicate alla ricarica. Sono contemplati anche veicoli ad idrogeno ed a propulsione ibrida.

L’articolo 2 concerne il parco macchine pubblico prevedendo la progressiva adozione di veicoli elettrici.
L’articolo 3 contiene incentivi all’acquisto di veicoli a basso impatto ambientale e delle relative stazioni di ricarica. Tali incentivi sono limitati alle persone fisiche e non sono cumulabili con altre agevolazioni fiscali. Gli incentivi sono previsti fino al 31/12/2018 e riguardano l’acquisto di un veicolo per contribuente.

L’articolo 4 prevede nel caso di interventi o nuove costruzioni di strutture dedicate ad area parcheggio ad uso pubblico la previsione di aree di sosta anche attrezzate con ricarica riservate a veicoli elettrici. Inoltre si prevede che le nuove stazioni di rifornimento carburanti debbano essere dotate di almeno una stazione di ricarica elettrica.

Roberto Ciavatta, Rete

È un progetto condivisibile assolutamente, ma mi preme sottolineare alcuni punti. Sono tanti gli errori formali, di battitura, punteggiatura di questo testo. Errori anche sostanziali. Si dice che l’ente deve prevedere tariffe ma non come e quando.

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