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Governo, Esposito: “Mattarella ha difeso il Paese”

Intervista a Gianluca Maria Esposito, direttore della Scuola Anticorruzione e Appalti nella Pa dell'Universita' degli Studi di Salerno e docente di diritto amministrativo

Pubblicato:28-05-2018 13:34
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:56

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ROMA – Quella di Mattarella è stata un’azione “a legittima difesa della nazione”. “Un gesto di straordinaria responsabilità”. E’ il commento di Gianluca Maria Esposito, direttore della Scuola Anticorruzione e Appalti nella Pa dell’Universita’ degli Studi di Salerno e docente di diritto amministrativo, intervistato dalla Dire. Il docente ricorda che l’articolo 92 della Costituzione attribuisce al presidente della Repubblica il potere di nomina dei ministri, “il presidente del Consiglio incaricato è solo un proponente, la nomina insindacabile spetta al Capo dello Stato”. Quindi l’impeachment è “un tema che non esiste perché non c’è alto tradimento”. Secondo Esposito l’accusa evocata dal Movimento 5 stelle è “una ipotesi che risponde a una logica demagogica per nulla rispettosa dei poteri del Capo dello Stato. Non si può imputare al presidente di aver esercitato i poteri che la Carta gli attribuisce”.

Per spiegare la situazione finanziaria dell’Italia, il professor Esposito fa l’esempio di una azienda privata indebitata con una banca. Questa impresa, dice, “deve nominare un amministratore, che fa il consiglio di amministrazione esprime un uomo in aperto conflitto con la banca o un uomo in grado di dialogare? Il tema che si pone è che se la banca revoca il fido l’impresa fallisce”. Insomma, l’Italia ha “un enorme debito pubblico” e un modo per finanziarsi è andare sui mercati a chiedere “la fiducia” degli investitori. “Savona- prosegue- è un tecnico che aveva detto chiaramente di avere delle riserve sulle regole del debito e sull’Europa e questo già aveva determinato delle fibrillazioni sul mercato. Che fa il presidente della Repubblica che ha a cuore il destino del paese? Ha il dovere di esercitare il suo potere, perché nominando Savona avrebbe potuto determinare un aggravamento del debito e una speculazione che sarebbe potuta essere letale”. C’è anche un altro tema sul tappeto, conclude Esposito, ossia “la grande illusione che con la bacchetta magica si possano risolvere i problemi del paese”. C’è da fare “un grande esercizio di verità nel paese”.

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