Whitney Bag, quando la borsa è da museo

Da Max Mara l'Anniversary Editon del 'must have'

ROMA – Ci sono oggetti di uso quotidiano che per uno strano gioco alchemico diventano di culto, oggetti del desiderio destinati a pochissimi e invidiati fortunati. È questo il caso della Whitney Bag, la borsa nata ad aprile 2015 dalla collaborazione tra Max Mara e il Renzo Piano Building Workshop. Occasione per il suo lancio l’apertura della nuova sede del Whitney Museum progettato da Renzo Piano nel Meatpacking District di New York con Max Mara a fare da sponsor della serata inaugurale.

Ad un anno esatto dalla nascita dell’accessorio must, Max Mara ha realizzato una sua nuova versione – la Whitney Bag Anniversary Edition – omaggio esplicito alla fondatrice del museo, Gertrude Vanderbilt Whitney (1875- 1942). Scultrice, mecenate e collezionista d’arte, Gertrude Vanderbilt Whitney è stata anche un’icona di bellezza, di eleganza e regina dei salotti che contano e la borsa che porta il suo nome è proprio un omaggio al suo inconfondibile stile.

La Whitney Bag Anniversary Edition – prodotta in soli 400 esemplari per ognuna delle due versioni – è frutto della miglior artigianalità italiana unita alle innovazioni hi-tech. I fregi che sono sovrimpressi alla borsa sono frutto di una attenta ricerca di archivio. Al vaglio della maison il voluminoso archivio fotografico su Gertrude Vanderbilt Whitney. Tra le tante immagini a disposizione Max Mara ha scelto lo scatto di Baron Adolph de Meyer che ritrae la signora Vanderbilt in uno dei suoi completi favoriti, quello del costumista Léon Bakst, un pantalone alla turca e una tunica avorio con fantasie nero jais. Da quella mise estrapolati i due motivi ornamentali – la foglia e il fiore – che oggi campeggiano sulla bag. Due modelli di borsa un unico colore della tonalità delle perle. La Whitney Bag è entrata a far parte della collezione permanente del Fashion Institute of Technology di New York e si è aggiudicata il DEAT Future Award 2016 come miglior accessorio dell’anno al Design Shanghai.