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Brexit, Moavero: “Uscire dall’Europa è difficile e sbagliato”

Intervistato oggi sul Foglio da Claudio Cerasa, il ministro degli Esteri Enzo Moavero spiega cosa può insegnare la Brexit agli anti europeisti

Pubblicato:28-03-2019 08:31
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 14:17
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ROMA – Intervistato oggi sul Foglio da Claudio Cerasa, il ministro degli Esteri Enzo Moavero spiega cosa può insegnare la Brexit agli anti europeisti.

“Brexit insegna molto: non a caso Hitchcock è nato in Inghilterra ed è un grande regista europeo, una suspense di questo genere non l’avremmo mai potuta immaginare. Le grandi complessità dimostrano che gli anni della Gran Bretagna nell’Ue non sono passati invano. Si è compresa appieno l’interdipendenza che si crea tra i paesi membri dell’Unione, quali che essi siano. L’Ue diventa come l’aria: c’è, è necessaria, anche se non la verdiamo. I britannici avevano l’idea di tenere per sé tutto ciò che c’era di positivo dell’Unione, a cominciare dall’accesso libero al mercato europeo. Allo stesso tempo, volevano troncare le cause base del loro voto di uscita, soprattutto legati alla libertà di circolazione delle persone. Ma è molto difficile frazionare gli assetti Ue. L’elemento che sta creando maggiori problemi è la questione irlandese, che può far precipitare decenni di convivenza pacifica, faticosamente raggiunta in quelle terre. Brexit insegna che tagliare legami positivi e capillari è difficile e probabilmente sbagliato, perché l’ampiezza del libero mercato Ue è un grande fattore e acceleratore della crescita e dell’occupazione”.

Farage ha chiesto all’Italia di porre il veto sulla proroga dell’Articolo 50, ma lei ha rifiutato. Risponde Moavero: “Io sono convinto che all’Italia non convenga proprio e il governo ha confermato questa posizione”.


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