NEWS:

Piccola guida alle librerie antiquarie e dell’usato di Roma

Sono custodi di opere di scrittori di cui non si sente più parlare perché non vengono ristampati o semplicemente perché la morte li ha condannati per sempre

Pubblicato:28-03-2017 12:53
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:03

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

Nel 1929 Stefan Zweig scrisse il racconto Buchmendel (Mendel dei libri) per rendere omaggio alla cultura e raccontare uno dei pilastri della società di allora: il libro. Il personaggio, Jacob Mendel, trascorreva le giornate all’interno del Caffè Gluck leggendo (conosceva tutti i libri ed era in grado di procurarseli) e ignorando la vita circostante, al punto di non rendersi conto dello scoppio della Prima Guerra Mondiale.

A quasi un secolo di distanza, nelle nostre città, sepolti tra pile di volumi usati che nessuno sembra più volere, esistono uomini e donne che vivono le loro giornate come dei Jacob Mendel. Il modo più facile di incontrarli è entrare in una libreria antiquaria o dell’usato. Sono loro i custodi di opere (prime edizioni, rarità) di scrittori di cui non si sente più parlare perché non vengono ristampati o semplicemente perché la morte li ha condannati per sempre. Qualche nome? Antonio Delfini, Anna Maria Ortese, Mario Soldati, Anna Banti, Lalla Romano, Tommaso Landolfi, Paolo Volponi. Ma anche raccolte di poesie di Sandro Penna, Giorgio Caproni, Vittorio Sereni, Attilio Bertolucci, Guido Gozzano o libri di critica ormai introvabili di Giovanni Macchia, Gianfranco Contini, Emilio Cecchi, Pietro Paolo Trompeo, Giacomo Debenedetti. Tutti autori da recuperare.

A Roma le librerie antiquarie o dell’usato, esclusi gli studi bibliografici e quelli che operano soltanto tramite ebay, sono poco più di una ventina. Diciassette di queste si sono riunite e hanno dato vita all’Associazione Pagine Romane, che ha lo scopo di far conoscere la cultura attraverso le forme tipiche del libro usato, d’occasione e d’antiquariato, e dei prodotti cartacei quali stampe, foto, grafica, fumetti, cartoline e documenti. Purtroppo le chiusure negli ultimi dieci anni si sono susseguite con sempre maggiore frequenza. Tra le più note hanno tirato giù la saracinesca la libreria Ardengo in Via del Pellegrino, Invito alla Lettura a Corso Vittorio Emanuele, la libreria Francesco Ponti a Via Tomacelli, la libreria Il Corsaro a Via Macerata, la libreria Della Fronda in Via Enrico Stevenson e Libri di Ieri in Largo di Villa Bianca.


Roma è inoltre l’unica grande città italiana priva di una fiera dedicata ai libri antichi e d’occasione. L’unico tentativo risale al 2013. Il Comune di Roma concesse per due mesi i marciapiedi esterni ai giardini di Piazza Vittorio per un numero limitato di 20 spazi e con costi per ciascun libraio di circa 300 euro a giornata. (Per capirci: a Milano la manifestazione ‘Vecchi libri in piazza’ si svolge a due passi dal Duomo, in un’area comunale, ogni seconda domenica del mese. Gli spazi concessi sono 100 e il costo è di circa 700 euro per 10 mesi, divisi in due rate, più 30 euro al mese per avere a disposizione tavoli di 4 metri e due sedie). A Roma la prima mostra del libro usato e d’occasione andò in scena per due domeniche del 2013 (il 28 aprile e il 19 maggio) e poi si chiuse per sempre. Oltre i costi alti per i librai, a tenere banco fu un contenzioso – finito anche al Tar del Lazio – tra il Comune di Roma e l’associazione (poi vincitrice, ndr) che occupava i portici di piazza Vittorio alcuni sabato del mese per un mercatino, che adesso non c’è più. Per i librai i portici sono di vitale importanza.

I librai vorrebbero formalizzare un rapporto di collaborazione con il Comune di Roma per valorizzare la fiera; chiedono una concessione temporanea e diretta di occupazione di suolo pubblico, l’introduzione di misure di fiscalità agevolata per le attività esistenti e il sostegno agli affitti. Secondo i librai avere a Roma una fiera del libro usato e d’antiquariato permetterebbe di attirare gli operatori delle regioni del Centro e del Sud Italia, in modo di competere con le fiere delle città del Nord; contribuirebbe alla valorizzazione di un’area della città e riporterebbe sul settore l’interesse pubblico per scongiurare lo scenario di una città senza librerie.

Se volete incontrare a Roma gli Jacob Mendel di oggi, è qui che dovete rivolgervi:

Libreria Simon Tanner
Via Lidia, 58/60

Libri Necessari
Via degli Zingari, 22/A

Libreria Onofri
Via Chiana, 46

Libreria Il Segnalibro
Via Oslavia,52

Libreria Coliseum
Via del Teatro Valle, 47

Equilibri
Via degli Equi, 14

Serendipity
Corso del Rinascimento, 16

Libreria Tara
Piazza Teatro Di Pompeo, 41

Libreria Ex Libris
Via dell’Umiltà, 77

La linea d’ombra
Piazza di Campitelli, 2

Libreria Giulio Cesare
Viale Giulio Cesare, 59

Libreria Pugacioff
Via Busiri Vici, 34

Libreria Fantinel
Via Goldoni, 20

Libreria Aiace
Via Ugo Oietti, 36

Libreria ‘900 di carta
Via Acqui, 9b

Libreria Arcobaleno
Via Emilio Faà di Bruno, 17

Libreria Mazzini
Viale Mazzini, 83

Libreria Tombolini
Via Quattro Novembre, 146

Libreria Yelets
Via Nomentana, 251

Libreria Cesaretti
Via di Piè di Marmo, 27

Libreria Cicerone
Largo Chigi, 1

Libreria Borromini
Via degli Orfani, 91

di Alessandro Melia, giornalista professionista

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it