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Sanità, nutrizionista del Gemelli: “No al digiuno per combattere l’influenza”

[video width="1280" height="720" mp4="https://media.dire.it/2017/01/Miggiano-Montato.mp4" poster="https://www.dire.it/wp-content/uploads/2017/01/miggiano.jpg"][/video] ROMA - Dall'inizio della stagione influenzale è ormai di oltre 3 milioni

Pubblicato:28-01-2017 13:38
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 10:50

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ROMA – Dall’inizio della stagione influenzale è ormai di oltre 3 milioni il numero di italiani costretti a letto. Ma esiste una dieta per ‘tenere botta’ ai malanni o addirittura prevenirli? Lo abbiamo chiesto a Giacinto Miggiano, direttore dell’Unità operativa di Dietetica e Nutrizione Umana del policlinico Gemelli di Roma. “Le difese immunitarie si rafforzano mangiando- dice Miggiano- l’unico elemento vietato durante lo stato influenzale è infatti il digiuno. Bisogna quindi mangiare, anche cinque o sei volte al giorno, cibi che contengano proteine e alimenti con vitamine antiossidanti e minerali. Tutto questo serve per aiutare il nostro sistema immunitario a rispondere con prontezza a batteri o virus presenti in questo periodo”.

Per combattere lo stato influenzale in questo periodo, in cui le temperature sono basse, è necessario poi assumere “alimenti a temperatura tiepida– prosegue- e cibi preparati e riscaldati. Largo poi soprattutto a liquidi e bevande“. Spiega l’esperto: “La dieta, intesa come alimentazione corretta, serve per aiutare l’organismo a superare alcuni momenti di difficoltà, come il periodo in cui c’è una malattia infettiva. Durante il periodo invernale le influenze sono ovviamente più frequenti e l’organismo può essere in qualche modo debilitato; per questo, tutto ciò che attraverso la dieta può permettere di rafforzare le difese immunitarie dell’organismo, va bene”.

I disturbi gastrointestinali, dovuti a virus ‘cugini’ dell’influenza, hanno interessato circa 200mila italiani in una settimana. Nausea, vomito, crampi addominali durano in genere alcune ore e si risolvono in una giornata. Ma come si combattono? “L’alimentazione è importante tutte le volte che c’è un disturbo dell’apparato gastrointestinale, come in questo caso- risponde Miggiano all’agenzia Dire- quindi per quanto riguarda le prime vie gastroenteriche i cibi devono essere leggeri e non essere irritanti per lo stomaco”.


Per quanto riguarda invece l’intestino, fa sapere ancora il direttore dell’Unità operativa di Dietetica e Nutrizione Umana del policlinico Gemelli di Roma, occorre valutare se alcuni prodotti “normali, tipo il latte, sono tollerati o danno diarrea; bisogna inoltre fare attenzione ad alcuni tipi di verdure- sottolinea Miggiano- selezionandone alcune rispetto ad altre, e usare i centrifugati di verdura sia frutta. In generale bisogna evitare di fare pasti abbondanti, frazionando l’introito alimentare in cinque o sei assunzioni giornaliere. Non dimentichiamoci mai di assumere liquidi, preferibilmente ad una certa temperatura, per non irritare l’intestino”.

Tra le persone che rientrano nelle categorie più a rischio influenza ci sono i bambini sotto i sei anni e gli anziani sopra i 65 anni. Se dovesse consigliare loro cibi da preferire e da evitare per stare meglio? “E’ chiaro che le necessità energetiche di minerali e vitamine di un bambino, di un adulto o un anziano sono differenti– risponde Miggiano- intanto bisognerebbe fare in maniera tale che sia i bambini sia gli adulti mangino e non digiunino, perché questo sicuramente non li aiuta. Vanno poi chiaramente evitati alcuni cibi che possono essere particolarmente fastidiosi o che hanno una difficoltosa digestione”.

La salute indubbiamente passa anche attraverso una sana ed equilibrata alimentazione. Ma a volte si sente dire che non tutti hanno la possibilità di seguirla… La dieta è terreno solo dei ricchi? “Dobbiamo mangiare tutti in maniera salutare- dice il nutrizionista del Gemelli di Roma- non esistono diete per ricchi o diete per poveri. Certamente anche chi non ha grosse possibilità economiche può nutrirsi in maniera adeguata, anche con gusto. ‘Dieta’ non vuol dire provarsi di questo o di quello, ma acquisire uno stile di vita alimentare corretto. E questo si può fare anche con cibi che, tutto sommato, costano poco”.

Insieme alla cardiologa Leda Galiuto, e con la consulenza dello chef pluristellato Heinz Beck, il dottor Miggiano ha scritto il manuale ‘Nutrire il cuore’ per indicare le strade da seguire se vogliamo difendere il nostro muscolo più importante. Quanto è importante la nutrizione per prevenire le malattie cardiovascolari? “Sia il cuore sia l’apparato cardiovascolare- fa sapere il nutrizionista del Gemelli di Roma- risentono dell’alimentazione così come dei comportamenti e stili di vita non adeguati. In genere in questo caso si raccomanda una corretta alimentazione e un buon regime di attività fisica. Bisogna cercare di evitare che i cibi siano assunti in grande quantità, quindi diluire l’assunzione dei pasti. Quanto ai cibi, senz’altro occorre dare preferenza a quelli non molto ricchi di grassi ma di antiossidanti. Insomma- conclude Miggiano- un’alimentazione come la dieta mediterranea può essere utile al grande pubblico”.

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