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Saldi al via il 5 gennaio, ecco i ‘consigli per gli acquisti’

ROMA - Non piu' di 250 euro per

Pubblicato:27-12-2017 10:57
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:01

saldi 2023
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saldi


ROMA – Non piu’ di 250 euro per famiglia, pari a circa il 10% del reddito mensile disponibile. Questa e’ la somma destinata, in media, all’acquisto di capi a saldo, secondo le previsioni dell’Adoc. E almeno un acquisto su tre verra’ effettuato online.

La spesa delle famiglie per i saldi non superera’ i 250 euro, secondo le nostre previsioni – dichiara Roberto Tascini, Presidente dell’Adoc – purtroppo la combinazione tra redditi bassi e spese primarie e irrinunciabili elevate, come quelle sostenute per alimentazione, casa, trasporti e tasse, non permette alle famiglie italiane di destinare grosse cifre alle spese extra come i saldi. Anche perche’ i saldi arrivano, come sempre, dopo le festivita’ natalizie, una circostanza che limita ulteriormente la corsa agli acquisti, almeno nel periodo iniziale”.


“Gli acquisti piu’ ingenti- aggiunge- si concentreranno infatti nel periodo finale, quando gli sconti arriveranno fino al 50-60%. E’ importante rilevare che, almeno secondo le nostre stime, circa il 30% dei consumatori effettuera’ acquisti a saldo online. Un dato che non sorprende, vista la crescita esponenziale dell’e-commerce. Che, ricordiamo, e’ un settore che riesce a fare affari tutto l’anno rispetto ai negozi fisici, dato che sul web e’ sempre possibile approfittare di sconti e offerte, in media del 10-15%. E che gia’ a novembre ha approfittato del Black Friday”.

“Questo- spiega- e’ uno dei motivi per cui la spesa per i saldi e’ sempre piu’ contenuta: i consumatori preferiscono diluire la spesa per il vestiario durante l’anno, piuttosto che concentrarla in un determinato periodo. Crediamo sia opportuno che anche i negozi fisici possano adottare questa soluzione, offrirebbe un vantaggio sia per i consumatori che per i commercianti”.

L’Adoc diffonde inoltre i 10 consigli per acquistare a saldo senza farsi “fregare” e il calendario degli sconti Regione per Regione.

SALDI, I 10 CONSIGLI PER GLI ACQUISTI

Conservate sempre lo scontrino: i capi in saldo si possono sostituire, se il prodotto acquistato e’ danneggiato o non conforme. In base al D.Lgs. n. 24/2002 il negoziante e’ obbligato a sostituire l’articolo difettoso, anche se dichiara che i capi in saldo non si possono cambiare. Per quanto riguarda il difetto di conformita’ il consumatore puo’ denunciarlo al venditore entro il termine di due mesi dalla data in cui ha scoperto il difetto.

Attenzione ai fondi di magazzino: la merce posta in vendita sotto la voce “Saldo” deve essere l’avanzo di quella della stagione che sta finendo e non fondi di magazzino di anni e stagioni precedenti. Alla larga da quei negozi che avevano gli scaffali semivuoti poco prima dei saldi e che poi si sono improvvisamente riempiti dei piu’ svariati articoli. Diffidate anche di quei negozi che, a fine stagione, hanno per ogni tipo di prodotto il completo assortimento di taglie e colori.

Girare, confrontare: Non fermatevi mai al primo negozio che propone sconti ma confrontate i prezzi con quelli esposti in altri esercizi. In questo modo eviterete di mangiarvi le mani in caso di prezzi piu’ bassi. A volte basta qualche giro in piu’ per evitare l’acquisto sbagliato o per trovare prezzi piu’ bassi. Inoltre, prima di comprare un prodotto, e’ possibile controllare sul proprio smartphone che il prezzo non sia piu’ alto di quello praticato sul sito ufficiale.

Lista degli acquisti: Cercate di avere le idee chiare sulle spese da fare prima di entrare in negozio, in modo da essere meno influenzabili dal negoziante. In questo modo ridurrete il rischio di tornare a casa colmi di capi, magari acquistati anche a buon prezzo, ma dei quali non avevate alcun bisogno e che non userete mai. Inoltre, consigliamo di creare una “lista dei desideri” sulla versione online dei negozi dove intendete acquistare, in modo da averla sempre a disposizione. Pagare un prezzo alto non significa comprare un prodotto di qualita’.

Occhio ai super sconti: se l’esercizio pratica sconti superiori al 50%, spesso nasconde merce non proprio nuova, o prezzi vecchi falsi. Un commerciante non puo’ avere, infatti, ricarichi cosi’ alti e dovrebbe vendere sottocosto. È un fenomeno “a rischio” soprattutto i primi e gli ultimi giorni di saldo. Diffidate inoltre dei marchi molto simili a quelli noti. Potrebbero essere capi contraffatti.

Fiducia: servitevi presso negozi di cui vi fidate o acquistate merce della quale conoscete gia’ il prezzo o la qualita’ in modo da poter valutare liberamente e autonomamente la convenienza dell’acquisto.

Negozi e vetrine: Ricordate che sulla merce e’ obbligatorio il cartellino che indica il vecchio prezzo, quello nuovo ed il valore percentuale dello sconto applicato. Il prezzo deve essere inoltre esposto “in modo chiaro e ben leggibile” (Dlg n. 114/98). Controllate che fra la merce in saldo non ce ne sia di nuova a prezzo pieno. La merce in saldo deve essere inoltre separata in modo chiaro dalla “nuova”. Diffidate delle vetrine coperte da manifesti che non vi consentono di vedere la merce.

Prova dei capi: non c’e’ alcun obbligo da parte del negoziante di farvi provare gli abiti ma e’ una facolta’ rimessa alla discrezionalita’ del negoziante. Il consiglio e’ di diffidare dei capi di abbigliamento che possono essere solo guardati.

Pagamenti: Nei negozi che espongono in vetrina l’adesivo della carta di credito (o bancomat), il commerciante e’ obbligato ad accettare queste forme di pagamento anche per i saldi, senza oneri aggiuntivi.

Saldi online: con la direttiva europea 83/2011, recepita dal decreto legislativo n.21 del 21 febbraio 2014, sono state introdotte molte novita’ per i contratti a distanza, stipulati via internet e comunque fuori dai locali commerciali: dall’ampliamento della durata del diritto di ripensamento, fino a 14 giorni, ai tempi stretti per ottenere il rimborso di quanto pagato. Per problemi legati a spedizioni, rimborsi e responsabilita’, leggi la guida dell’Adoc.

CALENDARIO SALDI INVERNALI 2017

Abruzzo: 5 gennaio – 5 marzo
Basilicata: 2 gennaio – 1 marzo
Calabria: 5 gennaio – 28 febbraio
Campania: 5 gennaio – 2 aprile
Emilia Romagna: 5 gennaio – 5 marzo
Friuli Venezia Giulia: 5 gennaio – 31 marzo
Lazio: 5 gennaio 2018 – 28 febbraio
Liguria: 5 gennaio – 18 febbraio
Lombardia: 5 gennaio – 5 marzo
Marche: 5 gennaio – 1 marzo
Molise: 5 gennaio – 5 marzo
Piemonte: 5 gennaio – 28 febbraio
Puglia: 5 gennaio – 28 febbraio
Sardegna: 5 gennaio – 5 marzo
Sicilia: 6 gennaio – 15 marzo
Toscana: 5 gennaio – 5 marzo
Umbria: 5 gennaio – 5 marzo
Valle D’Aosta: 3 gennaio – 31 marzo
Veneto: 5 gennaio – 31 marzo
Trentino-Alto Adige: 5 gennaio – 16 febbraio Provincia di Trento:
5 gennaio – 5 marzo 2017
Provincia di Bolzano: 5 gennaio – 18 febbraio 2017

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