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Vaccini, arriva la guida per la corretta informazione per la salute pubblica

Con un linguaggio chiaro, questo manuale mette a disposizione le conoscenze indispensabili per poter attuare corrette e necessarie strategie comunicative

Pubblicato:27-11-2018 12:23
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:50
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ROMA – Contribuire alla corretta informazione sui vaccini, veicolando messaggi condivisi e di grande rilevanza per la salute pubblica, è fondamentale per tutti gli operatori sanitari, così come per i divulgatori scientifici, i giornalisti, i docenti e per gli stessi cittadini. Lo comunica in una nota l’Istituto Superiore della Sanità.

Nasce così “#Comunicare i #vaccini per la #salute pubblica” il manuale di Edra per aiutare a comunicare efficacemente su un tema tanto discusso e osteggiato e presentato oggi all’Istituto Superiore di Sanità, a Roma, dal quale, proprio nei giorni scorsi, i ricercatori hanno lanciato ai cittadini l’invito a vaccinarsi facendolo in prima persona e promuovendo lo slogan ‘Vaccinandoci proteggiamo noi stessi e gli altri’.


Il volume è firmato da alcuni dei massimi esperti in materia di vaccini: Daniel Fiacchini, Coordinatore Gruppo Tecnico Regionale Vaccini e Strategie di Vaccinazione Regione Marche; Giancarlo Icardi, Coordinatore del Gruppo di Lavoro Vaccini e Politiche Vaccinali della Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI) Pier Luigi Lopalco, Professore Ordinario di Igiene Università degli Studi di Pisa e Michele Conversano, direttore del Dipartimento di Prevenzione e dell’UOC Igiene e Sanità Pubblica della ASL di Taranto e componente della Commissione Regionale Vaccini e del Comitato Scientifico dell’Osservatorio Epidemiologico della Regione Puglia.

Con un linguaggio chiaro, questo manuale mette a disposizione le conoscenze indispensabili per poter attuare corrette e necessarie strategie comunicative e per poter affrontare al meglio il dibattito sul tema delle vaccinazioni: la diffidenza ancora dilaga nel nostro Paese, dove gli ultimi dati confermano un numero record di casi di morbillo (ben 4.032 tra maggio 2017 e maggio 2018).

È quindi necessario, spiegano gli autori, costruire un vero e proprio percorso, che inizia dalla costruzione della credibilità del comunicatore e dal miglioramento della comunicazione istituzionale, per poi analizzare la comunicazione che passa attraverso vecchi e nuovi media, i colloqui individuali con i genitori esitanti e la gestione di un dibattito pubblico.

“Una buona pratica vaccinale si può raggiungere solo partendo dalla consapevolezza dei benefici che i vaccini stessi apportano. La scelta deve essere condivisa e l’obbligo vaccinale compreso appieno nel suo valore- ha sottolineato oggi il professor Pier Luigi Lopalco- per questo motivo, il messaggio che deve essere trasmesso deve essere unico, univoco, da parte di tutti gli attori della comunicazione e dobbiamo parlare tutti la stessa lingua, quella della scienza. Per comunicare l’importanza dei vaccini occorre far comprendere anche i rischi causati dalla mancanza di un’adeguata copertura vaccinale”.

“I dati riportano che il 7,8% dei genitori decide di non vaccinare i propri figli sulla base delle informazioni reperite su internet”, sostengono gli autori. I media online, infatti, offrono uno spazio privilegiato alle controversie scientifiche (soprattutto su Facebook e YouTube). Allo stesso tempo, i social media possono offrire delle opportunità di comunicazione che erano impossibili fino a qualche anno fa. È importante però utilizzare e condividere argomenti strategici, originali e corretti, coinvolgendo l’utente e fornendo uno stimolo alla discussione”.

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