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Caporalato, Martina: “Rompere il muro di gomma e la connivenze su questo reato”

"Di lavoro non e' piu' tollerabile pensare che si possa morire nel nostro Paese", sottolinea Martina, per questo "rivendico l'impostazione del governo nella sua fase di contrasto al fenomeno".

Pubblicato:27-10-2015 13:53
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:41

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M. Martina

M. Martina

ROMA – “Bisogna rompere il muro di gomma che troppo spesso avvolge questo reato, che si nutre di connivenze e della disperazione di chi accetta di tutto pur di lavorare” perche’ quelli legati al lavoro e alla dignita’ della vita umana sono “principi non negoziabili”. Lo dice il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, in audizione alle commissioni riunite Lavoro e Agricoltura della Camera nell’ambito della discussione congiunta delle risoluzioni in materia di interventi per la prevenzione e il contrasto del lavoro irregolare e del caporalato in agricoltura. “Di lavoro non e’ piu’ tollerabile pensare che si possa morire nel nostro Paese“, sottolinea Martina, per questo “rivendico l’impostazione del governo nella sua fase di contrasto al fenomeno”.

Circa 400 imprese agricole in poche settimane hanno fatto richiesta di adesione alla ‘Rete del Lavoro agricolo di qualità“, segnala il ministro. “Per il 2016 stiamo attuando un piano ispettivo capillare e concordato tra tutte le amministrazioni centrali con le amministrazioni locali per battere il fenomeno in tutti i territori”, aggiunge Martina. Pero’, oltre a questo, “sara’ necessaria la collaborazione delle migliaia di aziende agricole che facendo sacrifici e con fatica rispettano fino in fondo tutte le regole sul lavoro”, spiega il ministro. Servira’ una “azione complessiva con strumenti da dispiegare in collaborazione con tutte le istituzioni coinvolte”, conclude Martina, ad esempio “c’e’ un piano dell’Inps in fase di discussione per avanzare con degli strumenti immediatamente operativi” di contrasto al caporalato.


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