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Nel 2014 la Regione più povera è la Calabria. E lo Svimez propone: “Il porto di Gioia Tauro diventi una Zona economica speciale sul modello olandese”

In termini di Pil pro capite, il Mezzogiorno nel 2014 e' sceso al 53,7% del valore nazionale, un risultato mai registrato dal 2000 in poi.

Pubblicato:27-10-2015 10:37
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:41

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ROMA – In termini di Pil pro capite, il Mezzogiorno nel 2014 e’ sceso al 53,7% del valore nazionale, un risultato mai registrato dal 2000 in poi. E’ quanto sii legge nel rapporto ‘Rapporto Svimez 2015 sull’economia del Mezzogiorno’ presentato alla Camera. In valori assoluti, a livello nazionale, il Pil e’ stato di 26.585 euro, risultante dalla media tra i 31.586 euro del Centro-Nord e i 16.976 del Mezzogiorno.

Nel 2014 la regione piu’ ricca e’ stata il Trentino Alto Adige, con 37.665 euro, seguita dalla Valle d’Aosta (36.183), dalla Lombardia (35.770), l’Emilia Romagna (33.107 euro) e il Lazio (30.750 euro). Nel Mezzogiorno la regione con il Pil pro capite piu’ elevato e’ stata l’Abruzzo (22.927 euro); seguono la Sardegna (18.808), la Basilicata (18.230 euro), il Molise (18.222 euro), la Puglia (16.366), la Campania (16.335), la Sicilia (16.283). La regione piu’ povera e’ la Calabria, con 15.807 euro. Il divario tra la regione piu’ ricca, il Trentino Alto Adige, e la piu’ povera, la Calabria, e’ stato nel 2014 pari a quasi 22mila euro.

porto gioia tauro


Introdurre una Zona Economica Speciale, ZES, per il porto di Gioia Tauro anche per il rilancio della Calabria. E’ una delle proposte Svimez contenute nel Rapporto: “Nel mercato della logistica italiana”, viene spiegato, “si registra una forte presenza estera per effetto della scarsa competitivita’ strutturale del comparto italiano. Una leva strategica per la ripresa dello sviluppo nel Mezzogiorno potrebbe venire dalle rigenerazione delle aree retro portuali sul modello olandese, attraverso tre tipologie di intervento: bonifica dei suoli, utilizzo di cassaintegrati del settore edile per gli interventi di recupero delle zone, trasformazione delle aree dismesse in retroporti fornitori di servizi logistici in stretto contatto con il rinnovato tessuto economico e imprenditoriale adiacente. I porti oggetto degli interventi potrebbero essere secondo la Svimez quelli di Napoli, Torre Annunziata, Salerno, Gioia Tauro, Messina, Catania, Taranto e Termoli. Secondo stime Svimez il totale dell’intervento di bonifica nelle aree indicate si puo’ valutare tra 1,4 e 2,9 miliardi di euro, a fronte di un valore potenziale di vendita a prezzi di mercato di 3,2 miliardi. Oltre al vantaggio nel rilancio del settore delle costruzioni, si tratterebbe di un’operazione immobiliare positiva”.

Una particolare opportunita’ di sviluppo potrebbe venire inoltre dall’introduzione di una Zona Economica Speciale, ZES, per il porto di Gioia Tauro; Una ZES nel porto potrebbe sfruttare soprattutto il vantaggio che deriva dai minori tempi di viaggio (stimati in 5/7 giorni) delle merci rispetto ai tragitti verso il Nord Europa. Dal 2013 e’ depositata in Parlamento la proposta di istituzione della ZES calabrese. Per arrivare a un esito positivo dell’iter, occorrerebbe una gestione unitaria per superare gli ostacoli posti dai legittimi interessi di parte. Stima degli interventi sui retroporti: 1,4- 2,9 miliardi di euro.

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