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Telemonitoraggio a tariffa: l’esempio virtuoso della regione Veneto

A spiegarlo Giampaolo Stopazzolo, direttore del Distretto Ovest dell'Ulss 8 Berica.

Pubblicato:27-09-2018 15:00
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:36

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BARI – Al Congresso Aisdet sulla telemedicina, l’esempio virtuoso della regione Veneto, che grazie a una delibera regionale ha evitato il problema dell’accreditamento, permettendo alle aziende ospedaliere di acquistare un servizio di telemonitoraggio a tariffa quotidiana. A spiegarlo Giampaolo Stopazzolo, direttore del Distretto Ovest dell’Ulss 8 Berica. “In Veneto abbiamo già una rete di telecontrollo e telesoccorso attiva dal 1987- spiega Stopazzolo- quindi è un’esperienza trentennale che vede circa 24.000 utenti, ne ha diritto chi ha più di 60 anni e vive da solo con particolari patologie. Grazie a un device installato sulla linea normale più un panic button, si garantisce la sicurezza la persona che vive senza alcun caregiver e si dà maggiore sicurezza anche alla rete parentale. La cosa che ora abbiamo messo a punto come pilota nell’azienda Ulss 8- continua il direttore- è un sistema incrociato di telesoccorso, telemonitoraggio e telecontrollo che garantisce l’attivazione della rete di soccorso. Questo è importante perché si aggiunge al servizio di base un servizio in cui noi andiamo a monitorare quotidianamente i bioparametri come la pressione arteriosa, la saturazione dell’ossigeno nel sangue, la frequenza cardiaca e il peso”.

“Per realizzare tale rete è stata fatta una delibera regionale e c’è una tariffa quotidiana di 0,66 euro a paziente che noi paghiamo alla ditta che ha vinto l’appalto per il telemonitoraggio. Noi- conclude Stopazzolo- abbiamo fatto un protocollo con i cardiologi che definisce i criteri di inclusione dei pazienti e abbiamo fatto una categorizzazione della gravità dei pazienti, definendo anche le soglie sui parametri di salute. Quotidianamente si fanno misurazioni che vengono viste dalla centrale operativa, se c’è un superamento dei valori di riferimento interviene una nostra unità o il medico di famiglia. Con questo sistema abbiamo visto che riusciamo a risolvere a domicilio i problemi con grossi vantaggi”.


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