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Il bus anti-gender sbarca a Bologna, protestano sindacati, associazioni e collettivi

Dopo una ventina di minuti di cori, il Bus della libertà ha messo in moto per lasciare piazza VIII Agosto con mezz'ora di anticipo sui programmi, tra gli applausi dei contestatori

Pubblicato:27-09-2017 16:53
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:44

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BOLOGNA – Il Bus della libertà, in tour nelle città italiane per opporsi all’insegnamento del gender nelle scuole, è sbarcato a Bologna e fa sosta in piazza VIII Agosto affiancato da un paio di mezzi di Polizia e Carabinieri.

Poco distante, sotto la scalinata della Montagnola, si sono radunati i manifestanti (sindacati, associazioni e collettivi) che avevano preannunciato l’intenzione di contestare l’evento: “Stop agli integralisti cattolici e ai fascisti” e “Fuori l’omofobia dalla scuola pubblica” sono alcuni degli striscioni esposti.

“Ringraziamo le forze di sicurezza per il servizio che ci stanno rendendo”, ha detto il direttore della campagna, Filippo Savarese, circondato da una ventina di sostenitori.


Durante il volantinaggio “ci sono persone che sono d’accordo e persone in disaccordo. Specialmente con queste ci fermiamo a spiegare nel dettaglio le nostre teorie e mi pare conoscere che nella stragrande maggioranza dei casi capiscono, magari restando in disaccordo- ha precisato Savarese- che noi non siamo contro i diritti o la personalità di nessuno ma siamo per la libertà educativa delle famiglie”.

Per quanto riguarda il botta e risposta di ieri con il Comune, “non abbiamo mai parlato di autorizzazione ma di consenso”, ha ribadito Savarese, affermando che l’ufficio del Cerimoniale “ci ha segnalato la disponibilità di piazza VIII Agosto, che abbiamo comunicato alla Questura”.

Su questo “ci sono scambi di e-mail”, aggiunge Savarese, che però al momento non intende divulgarli: “Perché dovremmo? Qualora il Comune dovesse protestare formalmente, lo faremo”. Intanto, “siamo qui legittimamente”, sottolinea il portavoce del Bus della libertà.

SCATTA LA GUERRA DI CORI

E’ diventa una guerra di cori la contrapposizione in piazza VIII Agosto, a Bologna, tra gli anti-gender del Bus della libertà e i contestatori (un centinaio) appartenenti a diverse sigle tra sindacati, collettivi e associazioni. Dopo un’oretta di presidio sotto la Montagnola e qualche giro in bicicletta intorno alla piazza, infatti, i manifestanti hanno attraversato via Irnerio avvicinandosi al bus.

La Polizia a sua volta si è spostata di qualche metro verso di loro, ma le distanze sono rimaste tali da non creare particolare tensione.

I contatori si sono fatti sentire a suon di cori: “Gender qua, gender là, gender in tutta la città”, “Ve ne andate sì o no?”, “Lotta anale contro il capitale” o “Se la famiglia è sacra perché massacra?”, più qualche insulto.

Dal Bus, i circa 20 sostenitori della campagna nata da alcune associazioni del Family Day, hanno risposto intonando “libertà, libertà”.

Poco prima, alcuni dei contestatori erano riusciti ad avvicinarsi al bus, in mezzo ai giornalisti, per poter qualche domanda ‘scomoda‘ agli anti-gender: ne è nato qualche battibecco, ma niente di più. Alla fine, dopo una ventina di minuti contraddistinti dai cori, il Bus della libertà ha messo in moto per lasciare piazza VIII Agosto con mezz’ora di anticipo sui programmi, tra gli applausi dei contestatori.

PARLANO I NO-GENDER: POCHI CONTESTATORI NON FERMANO BUS

“Nessuna minaccia, nessun insulto e nessuna sparuta contestazione come quella presente oggi in piazza potrà mai fermare il diritto della famiglia a crescere i propri figli in modo sano e sereno”. E’ la risposta degli organizzatori del Bus della libertà, cioè le associazioni CitizenGo Italia e Generazione Famiglia, al presidio che oggi a Bologna ha disturbato la tappa del tour in piazza VIII Agosto. La presenza del bus rosa ha “ribadito che sui temi della sessualità e dell’affettività il diritto di priorità educativa appartiene ai genitori”, scrivono i promotori in una nota, respingendo “al mittente qualsiasi accusa di violenza o intolleranza” connessa allo slogan che campeggia sul bus, ovvero “I bambini sono maschi e le bambine sono femmine”. Il tour toccherà domani Bari e venerdì Napoli, per poi chiudersi a Roma sabato con una manifestazione in piazza Bocca della verità.

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