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Paziente morto dopo trapianto, San Camillo: “Il cuore del donatore era perfetto”

"Il trapianto è avvenuto su un paziente particolarmente critico e particolarmente compromesso", specificano i medici

Pubblicato:27-09-2017 11:27
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:43

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ROMA  – “La valutazione dei medici del San Raffaele” sul cuore donato e impiantato “è stata fatta sugli esami”, l’organo “è stato valutato visivamente” ed è stato stabilito che era “perfettamente funzionante. All’aspetto visivo non aveva alcuna anomalia che potesse far dubitare sul funzionamento”. Per questo motivo “è assolutamente falso quello che è stato scritto sui giornali”. A dirlo è il direttore della Cardiochirurgia e del Centro Regionale Trapianti di Cuore dell’Ospedale San Camillo di Roma, Francesco Musumeci, nel corso di una conferenza stampa organizzata oggi a Roma in merito alla morte di un uomo di 60 anni avvenuta a seguito di un trapianto di cuore.

MEDICI SAN CAMILLO: PAZIENTE ERA PARTICOLARMENTE CRITICO

“Il trapianto è avvenuto su un paziente particolarmente critico e particolarmente compromesso, un paziente 61enne che era già stato operato al cuore, un paziente diabetico, un paziente che era stato tante volte ricoverato in ospedale per scompenso cardiaco grave”, precisa Musumeci

“Il paziente- ha aggiunto- ha avuto bisogno anche di macchine per aiutare la funzione del cuore e mantenerlo in condizione stabili e ha avuto impiantato anche un defibrillatore. Questo per dare l’idea della criticità del paziente”.


“Tutto è avvenuto secondo quelli che sono i percorsi standard, le linee guida e i percorsi ben definiti a livello nazionale che seguono tutti i centri trapianti. Tutto è stato fatto con grande attenzione e responsabilità, sia da parte dei medici del San Raffaele sia da quelli del San Camillo. Torno a dire che la notizia non assolutamente rispondente alla verità”.

DG SAN CAMILLO: CUORE IDONEO AL TRAPIANTO

“Tutte le procedure necessarie al trapianto di cuore sono state rispettate e seguite le linee guida”, afferma, in una nota, il direttore generale del San Camillo di Roma, Fabrizio D’Alba.

“E’ stata eseguita una valutazione del cuore del donatore attraverso un elettrocardiogramma e una ecocardiografia, che hanno esaminato l’organo a livello strutturale e funzionale, oltre a una coronarografia. Tutti i test sono risultati negativi- continua D’Alba- La rete trapiantologica ha certificato che il cuore rispettava i criteri di idonietà. La stessa valutazione è stata certificata dall’equipe del San Camillo che ha proceduto all’intervento. Il nostro ospedale esprime nel campo dei trapianti un’eccellenza riconosciuta a livello nazionale ed internazionale. Nel Centro trapianti – dal 2001 – sono stati effettuati 218 trapianti di cuore e 101 di cuore artificiale”.

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