NEWS:

Panino da casa a scuola? Regione Emilia-Romagna: “Però sia di qualità”

La Regione mette al bando il 'junk food' perchè il cibo serve anche per far conoscere ai ragazzi gli alimenti

Pubblicato:27-09-2016 11:31
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:06

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

zaino_panino_pranzo al sacco

BOLOGNA – Se proprio i genitori vogliono dare ai figli il pasto da casa da consumare a scuola, che sia almeno un mangiare di qualità. In attesa di far sedere intorno a un tavolo Comuni, Ausl, istituiti scolastici e famiglie, la Regione Emilia-Romagna interviene nella polemica sul panino in classe e manda una chiara raccomandazione ai genitori. Oggi in Assemblea legislativa, è il sottosegretario Andrea Rossi a rispondere all’interrogazione di Andrea Bertani (M5s), citando le linee guida di viale Aldo Moro sull’alimentazione nelle scuole. Indicazioni, manda a dire Rossi, che “costituiscono uno strumento concreto per la promozione di sane scelte alimentari in tutto l’ambiente scolastico e sono utili anche a orientare la scelta dei cibi portati da casa. Questo può avvenire integrando con ulteriori suggerimenti rivolti ai genitori nella scelta del pasto da consumare a scuola da fornire ai bambini”.

panino2In sostanza, la Regione chiede ai genitori di non dare ai propri figli il cosiddetto junk food. “Il pasto consumato a scuola, per la sua valenza educativa- sottolinea Rossi- può costituire lo strumento con cui far conoscere agli alunni gli alimenti e la loro funzione e, se inserito in un progetto complessivo, che coinvolga anche genitori e insegnanti, può portare i ragazzi a modificare abitudini alimentari errate“. In questo senso, raccomanda la Regione, “i genitori possono avere un ruolo attivo e fondamentale per mantenere una coerenza tra scuola e famiglia nei messaggi educativi e nelle esperienze proposte”. Un’idea condivisa anche dai 5 stelle, che invita però la Regione a essere “più veloce” nel “promuovere un tavolo tra tutti i soggetti interessati”. Ad oggi però viale Aldo Moro ha solo contatti in corso con l’Ufficio scolastico regionale “per una prima disamina del tema e per avviare in confronto strutturato” per definire “modalità organizzative e gestionali” su come consumare a scuola il pasto portato da casa.


di Andrea Sangermano, giornalista professionista

LEGGI ANCHE:

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it