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Non solo cibo, la Calabria all’Expo presenta le meraviglie del territorio: i Parchi

La Calabria è, infatti, una terra in cui la maggior parte del territorio conserva intatte le proprie caratteristiche ancestrali, tutto questo in armonia con i metodi agricoli di coltivazione e di produzione che i contadini preservano secondo tradizioni del passato.

Pubblicato:27-09-2015 15:28
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:34

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MILANO – Cibo, enogastronomia, cultura, ma anche paesaggi, morfologia e territorio. L’immersione nell’universo delle meraviglie calabre prosegue e si snoda lungo questa terza giornata della ‘Settimana del protagonismo della Calabria’, che ha come tema principale i parchi naturali e le loro risorse.

Durante il meeting andato in scena al padiglione del Corriere della Sera, la grande giornata dedicata alle riserve naturali si è dipanata in tre step distinti, circoscrivibili con le parole chiave ‘presentazione’, ‘promozione’ e ‘collaborazione’. La Calabria è, infatti, una terra in cui la maggior parte del territorio conserva intatte le proprie caratteristiche ancestrali, tutto questo in armonia con i metodi agricoli di coltivazione e di produzione che i contadini preservano secondo tradizioni del passato.

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Il Parco nazionale del Pollino con il presidente Mimmo Pappaterra, quello della Sila con il commissario Sonia Ferrari, il parco dell’Aspromonte con il presidente Giuseppe Bombino hanno illustrato alla presenza del numeroso pubblico il ricco patrimonio ambientale, naturalistico e agroalimentare, diversificato a tal punto da rendere la Calabria un bacino eterogeneo, a testimonianza della sua rigogliosa offerta turistica.

La giornata si è conclusa con la firma della “Carta del Cibo”, trattato unico promosso dalla regione Calabria in collaborazione con Puglia, Basilicata, Campania e Sicilia e patrocinato da Vittorio Alessandro, presidente dell’Ente Parco Nazionale Cinque Terre e rappresentante di Europark, l’organismo che riunisce i parchi nazionali europei, il tutto per favorire lo sviluppo di una rete interregionale che unisca le risorse delle aree protette.

di Nicola Mente – giornalista

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