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La Forestale sequestra 250kg di carne di cinghiale destinato alla sagra

Il chinghiale in Italia sta aumentando rapidamente, e qualcuno

Pubblicato:27-08-2015 16:19
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:30

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sagra-del-cinghialeIl chinghiale in Italia sta aumentando rapidamente, e qualcuno ha ben pensato di sfruttare questa circostanza per guadagnare qualcosa in più. I controlli della Forestale ad Urbe (Sv) per accertare la provenienza della selvaggina approntata per la sagra del Cacciatore (fissata per il prossimo sabato), ha portato alla luce la pratica di catturare gli animali per rivendere a nero la carne: 250kg confiscati perché violavano le norme sulla provenienza e la conservazione, e che secondo gli organizzatori, potrebbero provenire dalla squadra di cacciatori del luogo, che avrebbero anche personalmente macellato e congelato il prodotto.

“Tale condotta, oltre a configurare violazione alla normativa sanitaria- spiega la Forestale- integra il reato previsto dalla legge nazionale sulla caccia, che vieta espressamente di destinare a sagre o manifestazioni di carattere gastronomico la selvaggina abbattuta”.

L’enorme proliferazione dei cinghiali è causata della scomparsa del lupo, loro principale nemico naturale, ma anche dall’abbandono da parte dell’uomo di campagne e boschi, che fanno aumentare la disponibilità di castagne, ghiande e altri prodotti tipici dell’alimentazione di questo animale. Tuttavia la Forestale ha anche osservato la pratica dei cacciatori di distribuire granturco e ghiande per stimolare la riproduzione e quindi aumentare il numero di ‘bersagli’ da abbattere nel proprio territorio di competenza. Sono stati ritrovati persino macchinari programmati per erogare periodicamente mangime. Oltre a incoraggiare la riproduzione, si incoraggiano anche a installarsi stabilmente su un certo territorio. La vendita della carne serve poi, secondo i Forestali, a coprire le spese di acquisto dei mangimi.


L’aumento incontrollato di queste possenti bestie selvatiche provoca però gravi danni alle coltivazioni e all’uomo. Problema a cui il Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga ha trovato una soluzione emanando un bando con cui assegnare finanziamenti per la costruzione di recinzioni elettrificate per tenere lontani i cinghiali. I coltivatori potranno così ottenere 6,5euro al metro per recintare i propri campi. Dopo attenta analisi dei materiali e del meccanismo, è stato selezionato un modello che consente il passaggio di tutti gli animali selvatici eccetto l’ungulato.

Questa misura servirà non solo a garanzia degli agricoltori e della sicurezza alimentare delle carni, ma anche a risparmiare il denaro che altrimenti deve essere versato per indennizzare le aziende agricole danneggiate.

Di Redazione

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