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Nave anti-ong fermata a Cipro: l’accusa è tratta di esseri umani. A bordo una ventina di tamil

Ieri il comandante e il proprietario della nave sono stati fermati a Famagosta dopo l'attracco della nave

Pubblicato:27-07-2017 09:27
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:34

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ROMA – Tratta di esseri umani e falsificazione di documenti. E’ questa l’accusa con cui sono stati arrestai ieri a Cipro il comandante e il proprietario della nave anti-ong C Star, la nave partita per una missione nel Mediterraneo su impulso dell’organizzazione di destra Defend Europe e di Generazione identitaria. L’obiettivo della missione è quello di aiutare la guardia costiera libica riportando indietro le imbarcazioni di migranti intercettate in mare e contrastare l’operato della navi umanitarie. La notizia dell’arresto, per ora non confermata da altre fonti e attribuita al quotidiano turco ‘Yeni Duzen’, è stata diffusa via Twitter, mentre Defende Europe sostiene che siano già stati rilasciati.

A BORDO UNA VENTINA DI TAMIL CHE HANNO DETTO DI AVER PAGATO MIGLIAIA DI EURO

Di certo, ieri il comandante e il proprietario della C Star erano stati fermati a Famagosta dopo l’attracco della nave. Tra i membri dell’equipaggio una ventina di giovani di origine tamil, alcuni dei quali avrebbero dichiarato di aver pagato migliaia di dollari per il passaggio verso l’Europa e avrebbero poi avanzato richiesta di asilo.

PER LA DEFENDE EUROPE ERANO “APPRENDISTI MARINAI”

Defend Europe aveva definito i tamil “apprendisti marinai che hanno pagato per fare miglia a bordo della nave” con l’obiettivo di ottenere un diploma di abilitazione. Secondo questa versione, i tamil avrebbero dovuto sbarcare in Egitto per tornare nello Sri Lanka, ma visto il cambio di programma dopo che la nave era già stata fermata per accertamenti a Suez sarebbero sbarcati a Cipro per prendere un aereo e rientrare nel loro Paese d’origine. A questo punto però, sempre stando a Defend Europe, “alcune ong gli hanno offerto di restare in Europa e di richiedere asilo a Cipro facendogli promesse e donandogli soldi”.


di Vincenzo Giardina, giornalista professionista

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