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La sfida alimentare del mondo: incrementare la produzione di grano del 60% entro il 2050

Incrementare la produzione di grano del 60% entro il

Pubblicato:27-07-2015 14:34
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:28

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granoIncrementare la produzione di grano del 60% entro il 2050. E’ questo quello che hanno previsto gli esperti, pertanto ottimizzare la ricerca sul cereale più coltivato del pianeta, il grano, diventa un obiettivo assolutamente essenziale. Una sfida raccolta in Italia dal Crea, (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria), che ha infatti annunciato la propria partecipazione a Wheat initiative. Wi è la rete internazionale per il coordinamento della ricerca sul grano, fondata nel 2011 come parte del piano d’azione dei Ministeri dell’Agricoltura del G20, che mira ad assicurare una produzione sostenibile, sufficiente e a prezzi equi e stabili. Oltre al fabbisogno alimentare, alla produzione di grano è direttamente collegata anche la stabilità politica di tutto il mondo. Pertanto proprio oggi, in Turchia, ha presentato l’Agenda Strategica per la Ricerca (Sra) ai responsabili scientifici del G20 agricolo, per delineare le azioni che dovranno essere intraprese per assicurare un incremento produttivo necessario per soddisfare la crescente richiesta di cibo derivante dall’aumento della popolazione nel contesto di una agricoltura sostenibile. Si calcola infatti che nel 2050 occorrerà incrementare la produzione mondiale di grano di circa il 60%.

Assicurare una produzione sostenibile, in quantità sufficiente e a prezzi equi e stabili, è essenziale per la sicurezza alimentare e la stabilità politica di tutto il mondo:

Nel comitato scientifico di Wheat Initiative sono presenti per l’Italia Luigi Cattivelli, direttore del Crea Genomica e Roberto Tuberosa, Università di Bologna, che coordinano, inoltre, l’Expert Working Group (Ewg) sul frumento duro, cui aderiscono oltre 80 ricercatori di 25 Paesi. Nello specifico l’Ewg ha lo scopo di coordinare a livello la ricerca internazionale dedicata al miglioramento genetico del frumento duro, coinvolgendo sia i paesi più avanzati che quelli in via di sviluppo”.
Così in un comunicato il Crea.


“‘Una maggiore produttività- afferma Luigi Cattivelli, Crea, uno dei più noti studiosi italiani in materia- si può ottenere attraverso la selezione di nuove varietà più resistenti alle malattie ed agli stress ambientali, da coltivare utilizzando pratiche agronomiche sostenibili, senza dimenticare gli aspetti qualitativi. Le conoscenze genomiche avanzate, lo sfruttamento della biodiversità esistente e una intensa collaborazione internazionale sono alla base di tutti  gli sforzi coordinati da Wheat Initiative’. Si tratta di una partita fondamentale, quindi, per incrementare la produzione di grano ed assicurare un futuro alimentare al pianeta, in cui il più importante ente italiano di ricerca agroalimentare gioca un ruolo di primo piano.

‘Il Crea- afferma Alessandra Gentile, commissario delegato Crea- è uno dei protagonisti della ricerca sul frumento in Italia e nel mondo: ha partecipato al sequenziamento del genoma del frumento tenero ed ora è impegnato in quello del frumento duro. Abbiamo una vasta collezione di germoplasma e sono in corso ricerche per la caratterizzazione dei frumenti selvatici, delle popolazioni antiche e delle varietà moderne, per l’identificazione dei geni di resistenza alle malattie e per la selezione di nuove varietà più produttive e di alto livello qualitativo’”, conclude il Crea.

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