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Ustica e gli atti mai desecretati, Merola e Bonaccini chiamano Gentiloni

Il sindaco di Bologna chiederà un incontro al presidente del Consiglio e andrà a parlarci insieme a Daria Bonfietti

Pubblicato:27-06-2017 15:08
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:28

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BOLOGNA – Le istituzioni di Bologna e dell’Emilia-Romagna bussano alla porta del presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, per sollevare il tema delle mancate risposte arrivate dalla direttiva Renzi sulla desecretazione dei documenti riguardanti le stragi. Lo annunciano il sindaco Virginio Merola e il governatore Stefano Bonaccini nel giorno del 37esimo anniversario della strage di Ustica, ricordata oggi a Bologna con un incontro con i familiari delle vittime guidati dalla presidente dell’Associazione, Daria Bonfietti. “Il tempo che passa accresce la sofferenza invece di diminuirla e alla verità su quello che è accaduto, una verità illuminata da diverse sentenze della magistratura- sottolinea Merola- manca ancora, come sappiamo, il tassello fondamentale”: e cioè capire “chi ha sparato”, dice il sindaco, riprendendo le parole usate pochi giorni fa dai parenti delle vittime. Negli anni si sono visti “pezzi dello Stato non al vostro fianco” che al contrario, con il loro comportamento “hanno ostacolato una compiuta ricerca della verità“, aggiunge il sindaco. E ora anche “quella speranza che avevate riposto nella procedura di desecretazione degli atti è andata delusa”, afferma il primo cittadino bolognese: “Come si fa a non essere delusi e sentirsi presi in giro quando tra i documenti dei servizi segreti si trovano gli elenchi dei giornalisti che hanno scritto su Ustica? In queste carte sono pochissimi i documenti depositati dal ministero dei Trasporti, nulla dell’aviazione civile, né dello Stato maggiore della Marina, in generale la documentazione presente è di nessuna utilità”.

Uno scenario “che non fa onore- scandisce Merola- a quella volontà di trasparenza che la direttiva Renzi portava con sé, che ci intristisce ma che non ci deve lasciare in silenzio” perchè la desecretazione si è rivelata “inconcludente” e invece “dev’essere vera”. Richiesta che Merola intende trasmettere direttamente al premier Gentiloni, visto che il sindaco ha intenzione di “chiedere un incontro al presidente del Consiglio, insieme a Bonfietti. Cosa che farò nei prossimi giorni con una lettera formale”. Con Bonfietti e con Bonaccini, il sindaco vuole ricordare a Gentiloni che “la nostra Costituzione non parla di Stato e basta, parla della Repubblica che è formata da Regioni, Comuni e Stato e quindi è bene che le Istituzioni che sono a voi più vicine aiutino le istituzioni nazionali a recuperare la fiducia e la credibilità necessaria”. Sul sostegno della Regione si potrà certamente contare, assicura Bonaccini: “Mi ritrovo pienamente nelle parole del sindaco e ho voluto essere qua fisicamente proprio per testimoniare l’unità con la quale le istituzioni si muovono”. Sulla vicenda di Ustica “ci sono ancora ombre che non è stato possibile in questi lunghi anni chiarire e che invece meriterebbero di esserlo per rispetto a chi ha perso la vita, ai loro familiari e al nostro Paese”, sottolinea il presidente della Regione: per questo “insieme al sindaco Merola abbiamo chiesto un incontro a Gentiloni”, così da porre “nei prossimi giorni” la questione direttamente sul tavolo del Governo. La direttiva del governo Renzi “aveva suscitato tante aspettative”, ma a questo punto “abbiamo bisogno di indicare che non sta funzionando o che non sta funzionando come ci si aspettava”, conclude Bonaccini.

di Maurizio Papa, giornalista professionista


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