NEWS:

Migranti, migliaia in piazza a Bologna per “No one is illegal”

"Questa piazza, questa Bologna è la risposta migliore al razzismo e a chi attacca le Ong"

Pubblicato:27-05-2017 17:35
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:16

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

BOLOGNA – Si contano in migliaia le persone scese in piazza oggi a Bologna per la manifestazione “No one is illegal” in favore dell’accoglienza dei migranti. Dal corteo partono attacchi duri contro il Comune di Bologna, che non ha aderito alla manifestazione, e soprattutto contro la vicepresidente della Regione, Elisabetta Gualmini.

“Abbiamo appreso dai giornali che l’assessore regionale alle Politiche sociali sarebbe dei nostri- affermano gli organizzatori al microfono- ma dobbiamo essere onesti, non è un’ospite gradita. Questa non è la sua piazza”. I manifestanti contestano soprattutto il progetto “che la Regione ha approvato” di aprire un nuovo centro di accoglienza a Modena e la riforma del sistema di edilizia popolare in Emilia-Romagna. Dunque, insistono gli organizzatori del corteo, “Gualmini non è compatibile con questa piazza“.

Quanto alla decisione del Comune di non aderire, “non ci sorprende perché è dello stesso colore politico” del Governo e del ministro dell’interno, Marco Minniti, che “stringe accordi killer con i trafficanti libici e vuole più centri di detenzione”. Il corteo è partito poco prima delle 15.30 da piazza XX settemare e si è diretto verso i viali di circonvallazione, bloccando il traffico.




SLOGAN CONTRO GOVERNO, L’ASSESSORE: ASCOLTARE

Lo striscione più grande campeggiava al centro del corteo e recitava: “No Minniti-Orlando”. Sono proprio il ministro dell’Interno e la sua legge condivisa col ministro della Giustizia i bersagli principali della manifestazione “Bologna accoglie. No one is illegal”, che oggi pomeriggio ha raccolto circa 2-3.000 persone in corteo per le strade del centro cittadino, mandando tra l’altro in tilt il traffico vicino alla stazione.

Questa piazza, questa Bologna è la risposta migliore al razzismo e a chi attacca le Ong“, hanno urlato al microfono gli organizzatori. Sotto attacco in particolare il ministro Marco Minniti, per gli accordi siglati in Libia e l’apertura dei nuovi centri di identificazione. Il Comune di Bologna non ha aderito alla manifestazione, ma in piazza c’era comunque l’assessore al Bilancio di Palazzo d’Accursio, Davide Conte, che non ha ravvisato incoerenza tra la sua partecipazione al corteo e la linea tenuta dalla Giunta di cui fa parte.

“Il mio compito politico-amministrativo è far tornare i conti e quelli tornano benissimo-  ha detto alla Dire- ma per farli tornare bisogna anche ascoltare la città e oggi lo stiamo facendo”. Conte, che della sua partecipazione al corteo non ha parlato nei giorni scorsi col sindaco Virginio Merola, sottolinea: “Io sono pienamente dentro questa manifestazione. Questo è puro civismo. Ci sono mille sfaccettature, ma siamo tutti sotto la stessa bandiera, che è quella dei diritti”. Conte ha preso comunque le distanze dagli attacchi alla vicepresidente della Regione, Elisabetta Gualmini. “Tutti gli ospiti sono graditi- ha affermato l’assessore- se cominciamo a non gradirci tra di noi…”



MINUTO SILENZIO IN PIAZZA A BOLOGNA PER VITTIME

Un minuto di silenzio in piazza Maggiore a Bologna per tutte le persone che sono morte “in mare, nel deserto o nelle prigioni libiche”, nel tentativo di attraversare il Mediterraneo. Si è chiuso così il corteo “No one is illegal” che questo pomeriggio ha portato in corteo circa 2-3.000 persone per le strade del centro cittadino.

Partita intorno alle 15.30 da piazza XX settembre, la manifestazione ha sfilato sul viale davanti alla stazione di Bologna, bloccando il traffico. Poi, percorrendo via Amendola, piazza dei Martiri, via Irnerio e via Indipendenza, il corteo è arrivato in piazza Maggiore. Tanti i cartelli e gli striscioni contro le leggi Bossi-Fini e Minniti-Orlando, ma anche le bandiere dei sindacati, di realtà come Emergency e anche di partiti come Sinistra italiana.

In piazza anche Roberto Morgantini, che non nasconde il suo rammarico per la decisione del Comune di Bologna di non aderire alla manifestazione. “Forse un po’ più di coraggio ci voleva- afferma Morgantini, parlando alla Dire- per un’iniziativa che ha raccolto varie istanze, associazioni e sindacati”.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it