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G7, Gentiloni: “Bene impegno su terrorismo, questione migratoria da risolvere con nostre forze”

"Trump? Curioso e dialogante"

Pubblicato:27-05-2017 14:31
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:16

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GIARDINI NAXOS – “Il G7 di Taormina ha ospitato una discussione vera, più autentica che altre volte, motivo in più per sottolineare l’importanza di questo formato come occasione di confronto tra i leader che serve a mettere a fuoco le posizioni anche quando sono diverse, individuando convergenze se possibile o rendendo più chiare le differenze quando ci sono”. Lo dice il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, al termine del G7 di Taormina.

Secondo il premier, si “conferma nel mondo così complicato in cui viviamo la rilevanza di un formato che raccoglie le principali economie del mondo libero. Credo che il risultato più importante- aggiunge- possa essere definito l’impegno comune contro il terrorismo con la dichiarazione di Taormina firmata ieri, importante per il momento in cui avviene”.


Qualche delusione arriva però sul tema dei migranti. Nel documento finale, infatti, il tema migratorio viene declinato in particolare rispetto al tema della sicurezza. Una vittoria netta della ‘linea Trump’, riconosciuta dallo stesso Gentiloni: “la questione migratoria la dobbiamo risolvere con le nostre forze e il contributo indispensabile dell’Unione europea”.

Nonostante questo, secondo il primo ministro italiano i paesi del G7, compresi gli Stati Uniti di Donald Trump, “hanno la consapevolezza che l’Africa, in bilico tra innovazione e guerre e carestie, è una questione da cui dipende molto del nostro futuro”.  Rispetto ai fenomeni di migrazione, quindi, “dobbiamo combinare politiche di sicurezza e accoglienza umanitaria, ogni paese le applica a suo modo. Per noi la conferma di questi principi è positiva”.

“CLIMA NON E’ UNA QUESTIONE MARGINALE, NON ARRETRIAMO DI UN MILLIMETRO”

Il clima “non è una questione marginale” ma, secondo Gentiloni, il confronto tra i Paesi del G7 “è stato molto positivo”.

“E’ stata una discussione molto articolata- osserva- siamo arrivati a prendere atto che sei paesi confermano gli impegni di Parigi, mentre gli Stati Uniti sono in una fase di revisione di questa politica. Io mi auguro che questa fase di revisione si concluda presto e bene, perché lasciare nell’incertezza gli accordi di Parigi sarebbe grave e perché quegli accordi hanno bisogno del contributo degli Stati Uniti. Qui si registra una differenza non secondaria, su un tema importante. Non l’abbiamo scoperta a Taormina, mi auguro che riusciremo a colmare questa differenza nelle prossime settimane”.

In merito alla ‘pausa di riflessione’ presa dagli Stati Uniti sul mantenimento degli accordi sottoscritti a Parigi, Gentiloni risponde: “Non ho la più pallida idea di quando gli Usa decideranno sul clima, non è la mia tazza di the, come si dice. Noi gli abbiamo fornito un set di argomenti formidabili per decidere nella direzione giusta, che non solo solo legati al futuro del pianeta ma che sono legati allo sviluppo di settori di business legati alla green economy”.

I tentennamenti americani non spaventano però i paesi europei: “Non arretreremo di un millimetro le nostre posizioni sul climate change”, assicura Gentiloni.

“Che gli sviluppi politici e internazionali degli ultimi mesi abbiano costituito una novità nel contesto internazionale- aggiunge- non lo abbiamo scoperto a Taormina, è la scelta del popolo americano. L’America è e resta il nostro principale alleato e con questa scelta facciamo i conti. Sul clima la differenza è emersa molto chiaramente nelle nostre discussioni, ma ripeto che discutere è sempre utile”.

“TRUMP? CURIOSO E DIALOGANTE”

Infine, sul primo vertice internazionale di Donald Trump, Gentiloni conclude: “L’ho trovato molto dialogante, curioso, con una capacità e una volontà di interloquire e di apprendere da tutti gli interlocutori, l’ho visto per esempio molto interessato a conoscere le problematiche dell’Africa. Del resto anche per lui era una prima volta”.

 

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