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Mafia Capitale, ‘il Mondo di Mezzo’ diventa film

ROMA - Il potere del mattone, i danni della cementificazione, la connivenza tra politici e palazzinari: in poche

Pubblicato:27-04-2017 16:49
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:09

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ROMA – Il potere del mattone, i danni della cementificazione, la connivenza tra politici e palazzinari: in poche parole traffici e illegalità sfociate in Mafia Capitale. È quanto ripercorre ‘Il mondo di mezzo’, il film di Massimo Scaglione presentato oggi alla stampa con una visione in anteprima e conferenza stampa presso la sala della Protomoteca al Campidoglio.

Il film è ambientato a cavallo tra gli Anni 70 e i giorni nostri: l’imprenditore, re delle costruzioni, Gaetano Mariotti, interpretato da Tony Sperandeo, emigra dal Sud a Roma e, dimostrandosi senza scrupoli, porta avanti la sua attività corrompendo politici e uomini delle istituzioni. Prenderà poi il suo posto il figlio Tommaso, interpretato da Matteo Branciamore, inizialmente contrariato, poi convinto a portare avanti il lavoro del padre allo stesso modo.



Alla presentazione, oltre ai protagonisti del film, anche il presidente dell’Assemblea capitolina, Marcello De Vito: “È un film coraggioso e forte come la verità. Un film che mette in evidenza 10 anni di malgoverno della nostra citta’, e come su urgenze ed emergenze si sia lucrato invece di risolvere i problemi dei cittadini”.


Con questo film “inconsapevolmente ho riproposto un cinema di indignazione, quello che negli Anni 60 e 70 ha dato una magnifica stura ai movimenti per i diritti dei cittadini, che strappavano l’immmagine alla realtà portandola sullo schermo”, ha detto Scaglione a proposito del film.

Nel lungometraggio sono presenti immagini di repertorio che evidenziano avvenimenti reali di vita politica degli ultimi anni girati dallo stesso regista quando era consulente in Campidoglio per l’ufficio immagine del sindaco. Ad un certo punto, infatti, tra le altre cose appare Walter Veltroni in compagnia di Shimon Peres: “Ho oltre mille ore di questo materiale di archivio- spiega il regista- Ma io non voglio accusare nessuno”.

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Con questo film spiega di non prendersela con destra o sinistra ma con “corrotti e corruttori”. Alla domanda se in futuro ne farà uno sul M5s, visti i casi di Marra e Romeo, il regista ha risposto: “Non mi occupo di gossip, sono cose abbastanza piccole e fresche per poterne fare un film”.

Infine su Matteo Branciamore, protagonista del film, passato dalla leggerezza di serie tv al ruolo drammatico nel contesto di Mafia Capitale: “Il suo ruolo è la sintesi di Danilo Coppola, di Ricucci, è la somma, la sintesi dei veri padroni della città, i costruttori, fino alla giunta Raggi, che ha messo un segno negando la colata di cemento che doveva nascere con lo stadio della Roma”, ha detto Scaglione.

“È stata una bella esperienza, 4 settimane molto intense. Per me è stata una cosa nuova- ha detto in conclusione proprio Branciamore- un ruolo così non mi era mai capitato“.

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