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Report del Consiglio grande e generale del 26 aprile – Seduta notturna

SAN MARINO - I lavori consiliari si aprono con la ratifica della Convenzione tra San Marino e l'Azerbaijan

Pubblicato:27-04-2016 10:41
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:38

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SAN MARINO – I lavori consiliari si aprono con la ratifica della Convenzione tra San Marino e l’Azerbaijan per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e sul patrimonio, prevista al comma 16. Approvato il comma 17, “Adesione all’Accordo multilaterale sui diritti commerciali per servizi aerei non di linea in Europa”, l’Aula passa quindi al comma 18, “Riferimento del Governo sul Vertice Umanitario Mondiale, che si terrà a Istanbul il 23 e 24 maggio 2016, e successivo dibattito”. Al termine del dibattito viene approvato all’unanimità un ordine del giorno che impegna il governo a “sostenere la leadership delle Nazioni Unite negli aiuti umanitari per migliorare l’efficienza dell’azione umanitaria”.

Di seguito un estratto degli interventi.

Comma 16. – Ratifica della Convenzione tra il Governo della Repubblica di San Marino e il Governo della Repubblica di Azerbaijan per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e sul patrimonio, firmata a Baku l’8 settembre 2015


Pasquale Valentini, Segretario di Stato agli Affari Esteri

E’ un accordo con la repubblica di Azerbaijan per evitare le doppie imposizioni su reddito e patrimonio. Con questo sono 21 accordi siglati, di cui 12 con Paesi dell’UE. L’Azerbaijan ha mostrato interesse verso le relazioni economiche con il nostro Paese.

Ratificata a maggioranza

Comma 17 – Adesione all’Accordo multilaterale sui diritti commerciali per servizi aerei non di linea in Europa, fatto a Parigi il 30 aprile 1956

Pasquale Valentini, Segretario di Stato agli Affari Esteri

Questo accordo rappresenta l’opportunità di aderire a uno strumento internazionale che è per noi importante per lo sviluppo che si cerca di portare avanti nel settore. Questo accordo è per noi motivo di garanzia.

Approvato a maggioranza

Comma 18 – Riferimento del Governo sul Vertice Umanitario Mondiale, che si terrà a Istanbul il 23 e 24 maggio 2016, e successivo dibattito

Pasquale Valentini, Segretario di Stato agli Affari Esteri

E’ un appuntamento nel quale non è sufficiente che la nostra presenza sia di circostanza. Serve una presenza con alle spalle una riflessione approfondita da parte del nostro organo di rappresentanza, il Consiglio Grande e Generale. E’ un vertice mondiale che ha come tema gli interventi umanitari. La pretesa del Segretario Generale dell’ONU è dare avvio a una nuova fase della solidarietà internazionale. Siamo di fronte a emergenze che oltrepassano i confini dei singoli Stati. Il messaggio lanciato è provocatorio: non accettiamo l’erosione di umanità che oggi vediamo. Significa: rendiamoci conto che è in atto una riduzione della nostra dimensione umana.

Gli Stati in cui non c’è rispetto del diritto sono focolai di instabilità politica ed economica. Questo percorso umanitario non si può fare senza prendere sul serio il rispetto dei diritti umani, l’inviolabilità della persona. Questo percorso deve avvenire nel dialogo. Gli interventi che devono seguire devono avere due direttive: solidarietà e sussidiarietà.

Cosa può fare San Marino? Deve esprimere sostegno e condivisione nei confronti del richiamo del Segretario Generale. In quale maniera? Creando le condizioni perché all’interno del nostro Paese ci sia rispetto dei diritti della persona. Nessuno sia emarginato. A nessuno siano negate le possibilità per la sua realizzazione. Libertà di istruzione e cura nel nostro Paese sono garantite senza discriminazioni e oneri per i cittadini.

Nel nostro bilancio abbiamo un capitolo dedicato alla solidarietà internazionale. E’ una percentuale fissa del nostro bilancio. Un segnale utile sarebbe avere la capacità di aumentare questo impegno.

Lorella Stefanelli, Pdcs

Ricordiamoci l’ordine del giorno che chiedeva di non lasciare sola l’Italia, Cipro, la Grecia. Insomma, il primo approdo dei migranti. Anche questo significa solidarietà umana. E’ una precisa collocazione politica del nostro Stato. Assistiamo a nuove barriere negli Stati europei che mettono in discussione i capisaldi su cui si basa l’idea di Europa. La nostra repubblica deve portare il suo contributo al vertice umanitario.

Non mi ritrovo con le prese di posizione e gli articoli di stampa che hanno fatto terrorismo mediatico sulla venuta di due o tre famiglie di profughi. Non tiriamoci indietro sull’aiuto umanitario, non mettiamo davanti a noi percorsi di egoismo.

Marco Podeschi, Upr

Nel mondo ci sono 66 Paesi in guerra. Ventinove in Africa, 16 in Asia, 9 in Europa, 7 in Medio Oriente e 5 nelle Americhe. C’è il problema dei diritti umani in Cina, di cui spesso non si parla. In molti Stati, anche gli USA, c’è ancora la pena di morte. Come Stato dobbiamo fare presente la sistematica violazione dei diritti civili di queste persone. Il caso della Corea del Nord mi indigna. Minaccia sistematicamente le altre nazioni. Tiene la popolazione in povertà per fare spese militari.

Luca Santolini, Civico 10

Da due anni l’Europa è investita da flussi migratori imponenti, che seguono due direttive, una balcanica e l’altra mediterranea. Milioni di persone si sono messe in cammino. Ci sono migranti in fuga dalla guerra, altri in fuga dalla povertà. Chi scappa dalla guerra o dalla povertà non si ferma di fronte a un filo spinato. Dove non ci sono canali ufficiali, arrivano le mafie e la criminalità. Il premier italiano Matteo Renzi ha avanzato una proposta interessante. Emettere Eurobond per raccogliere risorse economiche da investire dove i flussi vengono smistati. Creare centri di smistamento in quei Paesi è una proposta da tenere in forte considerazione.

Accogliere qualche famiglia in fuga dalla guerra è un piccolo gesto che costa poco alla repubblica ma è capace di dare alle nostre parole la credibilità necessaria.

Guerrino Zanotti, Psd

San Marino non può esimersi dal prendere posizione di fronte ai problemi dell’emigrazione. Vedo sintonia fra le posizioni di San Marino e ciò che ha espresso il Segretario Generale delle Nazioni Unite. Non possiamo sostenere posizioni a livello internazionale volte al dialogo e verso il rifiuto del conflitto, ma non dare conseguenza a queste posizioni internamente. Recentemente si è fatto terrorismo rispetto all’accoglienza che il Paese deve offrire a chi fugge dalla sofferenza. Dobbiamo offrire ospitalità a seconda delle nostre possibilità, aiutando persone che hanno perduto tutto. La crisi ha creato povertà anche all’interno del Paese. E’ dovere delle istituzioni non lasciare indietro nessuno. La famiglia di nigeriani ha avuto, per fortuna loro, un’altra sistemazione. Dobbiamo essere in grado di offrire accoglienza a queste persone.

Mimma Zavoli, Civico 10

I geni della solidarietà sono presenti nel nostro codice genetico. Potremmo senz’altro trovare la quadra per fornire alla nostra delegazione il massimo supporto. Non sarà un’attività facile. Noi saremo, mi auguro, della partita in maniera qualificata. Abbiamo davanti un percorso che è in fase iniziale. I conflitti continuano a essere alimentati. L’Europa ha un debito nei confronti dei Paesi in difficoltà. E’ un debito determinato da una concatenazione di eventi e di conseguenze di atti che nel tempo sono stati portati avanti.

Roberto Ciavatta, Rete

Si parla di effetti ma non di cause. Questa forma di umanitarismo rischia di essere ipocrisia. Non ho mai visto una convention internazionale risolvere un problema. Perché non si affrontano le cause, ma solo gli effetti. Così come tenta di fare il Segretario di Stato. Noi dobbiamo permetterci di sollevare temi che l’umanità sarà tenuta ad affrontare fra qualche tempo. Gli altri Paesi non hanno la libertà per farlo. Non possiamo dire che vogliamo questo sistema economico e allo stesso tempo non vogliamo le crisi umanitarie, che sono proprio conseguenza di questo sistema economico. Non dovremmo negli ambiti internazionali fare solo qualche foto e dire che c’eravamo anche noi. Dobbiamo mettere in discussione il sistema in cui siamo.

Nicola Selva, Upr

San Marino può fare di più prendendo posizione come ha sempre fatto, spendendosi per i principi di pace in tutto il mondo. Può porre l’attenzione sui valori fondamentali che devono essere alla base dell’aiuto umanitario. Questo primo vertice mondiale sarà occasione di riflessione su questi temi. Gli aiuti umanitari spesso non funzionano, o funzionano male. Bisogna capire come migliorare per portare questi aiuti.

Nicola Renzi, Alleanza Popolare

Mi ha colpito l’intervento di Roberto Ciavatta. Il suo approccio è quello più opportuno. Ma la mia analisi è diversa perché voglio sperare che i vertici internazionali non siano delle mere strette di mano e delle carrellate per i fotografi. Lo sforzo delle democrazie per arrivare a situazioni virtuose va valutato positivamente. Noi siamo una testimonianza continua di cultura, di un modello di civiltà, di un modello di accoglienza. Non si tratta di passerelle, ma di far sentire la nostra voce al massimo grado, con impegni concreti. Non rendono giustizia della sensibilità del popolo sammarinese le posizioni di chi vede in pochi casi isolati la possibilità di fare sensazionalismo, di instillare il dubbio e il sospetto, la possibilità di creare conflitti sociali. La maggioranza dei sammarinesi è disponibile alla solidarietà, credo.

Tony Margiotta, Sinistra Unita

Queste tragedie sono diventate quasi abitudini. Credo che la politica debba concretizzare delle politiche riferite a queste manifestazioni di solidarietà, rispetto e interessamento. In molte comunità purtroppo vige l’indifferenza. E ci sono anche paura e allarmismo nei confronti del diverso, di chi chiede aiuto. Oltre a trovare delle linee politiche per rispondere a questa migrazione biblica, ci devono essere delle politiche legate all’informazione, alla divulgazione della solidarietà.

Ciò che abbiamo visto nei canali social, nelle piazze e nei bar, sono solo esternazioni legate alla paura e all’allarmismo. Queste dell’ospitalità sono politiche fondamentali per noi. Si è individuato un numero legato a due o tre famiglie.

Manuel Ciavatta, Pdcs

Chi rappresenta i sammarinesi crede che la solidarietà sia un valore al quale non si può rinunciare. Essere credenti non significa amare più di chi non è credente. La tradizione cristiana contempla che la solidarietà sia una declinazione reale dell’amore umano. E’ la fratellanza universale. La percezione che chi abbiamo davanti non è un altro uomo o un’altra donna, ma un fratello. Qui San Marino si differenzia dagli altri Paesi.
Sono diverse le associazioni sammarinesi che vanno nelle realtà del terzo mondo per portare un piccolo ma concreto contributo. Leggo un ordine del giorno in cui si chiede al governo di portare degli impegni concreti. Il Consiglio Grande e Generale, in vista del vertice di Istanbul, conferma l’impegno della Repubblica di San Marino ad appoggiare iniziative delle organizzazioni internazionali e della società civile per dare risposta alla crisi, e invita il governo ad assumere i seguenti impegni in vista del vertice: sostenere la leadership delle Nazioni Unite negli aiuti umanitari, riaffermare i valori della dignità della persona umana e il principio della solidarietà dei popoli, ribadire il rifiuto della guerra e il valore del dialogo per la prevenzione dei conflitti, focalizzare il contributo alla solidarietà internazionale a favore di progetti nell’ambito di organizzazioni internazionali.

Pasquale Valentini, Segretario di Stato agli Affari Esteri

Nelle parole che ho ascoltato ci sono le indicazioni che possono sostenere la nostra presenza in questo consesso.

Roberto Ciavatta, Rete

Non ho detto che i meeting non servono a nulla. Ho detto che è inutile andarci per fare le foto. Ho fatto una critica al modo in cui noi partecipiamo.

Manuel Ciavatta, Pdcs

Leggo l’ordine del giorno sottoscritto all’unanimità. Il Consiglio Grande e Generale, in vista del primo vertice mondiale che si terrà a Istanbul, conferma l’impegno della Repubblica di San Marino ad appoggiare iniziative delle organizzazioni internazionali e quelle della società civile per dare risposta alla crisi umanitarie; invita il governo ad assumere i seguenti impegni in occasione del vertice: sostenere la leadership delle Nazioni Unite negli aiuti umanitari per migliorare l’efficienza dell’azione umanitaria, riaffermare i valori della dignità della persona umana e il principio della solidarietà dei popoli impegnandosi al rispetto degli obblighi previsti dal diritto internazionale, ribadire il rifiuto della guerra e il valore del dialogo per la prevenzione dei conflitti, promuovere ambiti di riflessione e confronto sulle cause dei conflitti al fine di approfondire il peso degli squilibri nella distribuzione della ricchezza, focalizzare il contributo per la solidarietà internazionale a favore di progetti nell’ambito di organizzazioni internazionali designato primariamente alla più grande crisi umanitaria del nostro tempo, rivalutare la quota annuale sui contributi per la solidarietà. Invita infine il governo a coordinare un progetto di micro-aiuti umanitari.

L’ordine del giorno viene approvato all’unanimità

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