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Carceri, il Garante: “Nessuna impunità per chi viola i doveri della detenzione”

Relazione in Parlamento: il dramma del sovraffollamento. Fico: "Garantire la maternità alle detenute"

Pubblicato:27-03-2019 09:35
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 14:17
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ROMA – Oggi il Garante nazionale dei diritti delle persone detenute delle persone private della liberta’, Mauro Palma, ha tenuto una relazione in Parlamento sulla situazione delle carceri italiane. Il dito è puntato contro il sovraffollamento, vera piaga del sistema carcerario italiano. Il richiamo è anche a chi ha doveri nei confronti dei detenuti.

“Ogni violazione deve essere tempestivamente accertata e sanzionata, per non inviare un inaccettabile messaggio d’impunita’ che lederebbe non solo la fiducia nelle istituzioni, ma lo stesso stato di diritto che e’ cardine della nostra civilta’ giuridica”, dice il Garante a proposito dei doveri cui e’ tenuto chi “ha il compito della privazione della liberta’”.

MANCANO LE CAMERE DI SICUREZZA

Per il Garante e’ “insufficiente la disponibilita’” delle complessive 2.295 camere di sicurezza di Polizia, Carabinieri e Guardia di finanza. “Ben 894 sono dichiarate inagibili dalle stesse Autorita’ responsabili perche’ le loro condizioni non consentono di ospitarvi persone anche per brevi tempi. Cio’ incide sull’utilizzo degli Istituti penitenziari per brevissime detenzioni, quasi sempre di una notte, in attesa dell’udienza dal magistrato. Questo con effetti negativi di sovraccarico inutile per gli istituti di detenzione”.


IL PROBLEMA DEL SOVRAFFOLLAMENTO

Sono aumentati di 2.047 unita’ i detenuti nelle carceri italiane. In totale sono 60.472 i detenuti e 50.514 i posti letto. Lo rivela il garante nazionale delle persone detenute Mauro Palma nella relazione al Parlamento. “L’andamento” dell’affollamento carcerario e’ “progressivo crescente e preoccupante e si riverbera sulle condizioni di vita interna e sul sovraffollamento, che non e’ una fake news”. Il garante invita a considerare che l’aumento ‘ dovuto alla ridotta possibilita’ di uscire dal carcere visto che il numero di persone finite in carcere e’ diminuito. 887 in meno rispetto all’anno prima.

Il primo e più grave profilo di criticità riguarda il “sovraffollamento carcerario che si configura per i detenuti come una pena aggiuntiva alla quale nessuna sentenza li ha condannati”, dice il presidente della Camera Roberto Fico intervenendo alla presentazione della relazione del Garante Nazionale dei diritti delle persone detenute, in corso a Montecitorio.

“Oltre al disagio e al degrado in cui queste persone sono costrette a vivere- aggiunge-, il sovraffollamento rende ben difficile svolgere con efficacia tutte quelle attività finalizzate al recupero e al reinserimento sociale del condannato imposte dal dettato della Costituzione. Purtroppo in questo ambito si sono registrati miglioramenti timidi e parziali negli ultimi anni. Infatti, sottolinea Fico, “a partire dalla nota sentenza Torreggiani del 2013, con cui la Corte di Strasburgo condannò l’Italia a causa del sovraffollamento carcerario, i diversi provvedimenti approvati dalle Camere hanno consentito sì una riduzione della popolazione detenuta, ma questa rimane ancora elevatissima, come giustamente denuncia la Relazione presentata oggi”.

Il sovraffollamento nelle carceri “impone alle Istituzioni, con urgenza, l’adozione di misure risolutive che restituiscano la dignità alle persone detenute. Misure che contemplino la riduzione della popolazione carceraria attraverso opportuni interventi sul codice penale. Misure che assicurino, anche e soprattutto, che la pena sia uno strumento per agevolare un reinserimento sociale e non una condanna ulteriore alla esclusione e marginalizzazione e quindi alla probabile recidiva”, prosegue Fico. “Migliorare le condizioni di chi sconta una pena in prigione- aggiunge- non è un atto di indulgenza verso chi ha commesso reati. Restituire alla società una persona migliore rispetto a quella che ha fatto il suo ingresso in carcere, che abbia piena consapevolezza della sua dignità e dei suoi diritti, è il migliore antidoto per prevenire che essa torni a delinquere”.

“I TASER SONO ARMI”

Il Garante delle persone detenute Mauro Palma nella relazione al Parlamento affronta il tema dell’uso dei taser: “Si tratta di armi e, quindi, il loro utilizzo deve rispondere ai principi di necessita’, proporzionalita’ e di misura estrema che governano l’utilizzo delle armi”, dice il Garante.

FICO: “GARANTIRE LA MATERNITA’ ALLE MAMME DETENUTE”

Un aspetto “su cui mi preme soffermarmi è quello delle diverse vulnerabilità presenti nel mondo carcerario- spiega Fico-. A tale proposito, ritengo di fondamentale importanza le osservazioni e le proposte volte a garantire la maternità delle madri detenute negli Istituti a custodia attenuata per detenute madri (Icam) o che tengano presso di sé i figli piccoli all’interno degli Istituti di pena: un tema, questo, che richiede estrema sensibilità nella ricerca di quel fragile equilibrio, sottolineato nella Relazione, tra la difesa della relazione madre-figlio e il pieno sviluppo delle capacità cognitive ed evolutive del bambino nei suoi primi anni di vita”. 

ITALIA INOTTEMPERANTE AGLI OBBLIGHI

“In sostanza, attraverso l’attivita’ del Garante possiamo misurare la maturita’ della democrazia, del rispetto dei diritti fondamentali e dello Stato di diritto nel nostro Paese. Un Paese che purtroppo non ha sinora ottemperato pienamente agli obblighi costituzionali e internazionali che ho richiamato“, conclude Fico.

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