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ESCLUSIVA | Roma, intervista all’ass. Meloni: “Lascio la giunta Raggi, ma nessuno screzio con la sindaca”

La notizia gira da mesi, ma finora il diretto interessato aveva sempre smentito. Oggi, però, Adriano Meloni, assessore al Commercio,

Pubblicato:27-03-2018 12:27
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:41

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La notizia gira da mesi, ma finora il diretto interessato aveva sempre smentito. Oggi, però, Adriano Meloni, assessore al Commercio, Turismo e Lavoro di Roma Capitale, in un’intervista esclusiva all’agenzia Dire annuncia che uscirà dalla Giunta Raggi.

Assessore, allora è vero: se ne va dalla Giunta?

– Sì, ma i presunti screzi tra me e il consigliere Coia non c’entrano niente. Avevo deciso di allontanarmi dalla Giunta già a luglio scorso, ho un’azienda da portare avanti e due anni di lontananza dal mio lavoro sono tanti. Mi piace occuparmi di Roma, che è la mia città, ma non posso più trascurare la mia azienda né la mia famiglia, che vive a Milano.

Quando ne ha parlato con la sindaca?


– A ottobre scorso ho formalizzato a Virginia Raggi questa mia volontà. Abbiamo deciso insieme di programmare questa uscita nel modo migliore per la città e per i romani. Ho dato alla sindaca il tempo per organizzarsi in modo molto tranquillo, non sono il nuovo Minenna. Non sto sbattendo la porta. Il rapporto con la sindaca non si è mai incrinato, forse anche grazie al mio approccio apolitico.

Dunque quando lascerà la Giunta? Si parla di fine aprile.

– Non sarà a fine aprile. Non c’è ancora una data, si tratta di stabilire un percorso e di portare a compimento alcuni temi del commercio che voglio concludere, tra cui il Tavolo per il decoro, il Regolamento per la Città storica, il Prip e anche le delocalizzazioni. Questi sono i grossi temi che stiamo portando avanti.

È vero che continuerà a occuparsi di turismo?

– Ieri sera ho incontrato la sindaca Raggi proprio per parlare di questo. La mia proposta era di dividere l’assessorato in due e di crearne uno al Commercio e uno al Turismo. Ma non si può fare, perché ci sono 48 consiglieri e il numero degli assessori non può essere superiore a dodici. Anche se tutte le deleghe che ha il mio assessorato, commercio, turismo e lavoro, sono un po’ troppe per essere gestite in modo attento, almeno per come sono fatto io. Dunque, siccome non mi interessano i soldi, ma voglio continuare a occuparmi di turismo, start up e moda, al momento l’idea è quella di una nomina a delegato della sindaca al Turismo. Ma stiamo ancora ragionando. Vedremo quale sarà la formula migliore.

Chi sarà il nuovo assessore al Commercio? Si è parlato di Leonardo Costanzo, il suo capo segreteria.

– Non sarà lui, anche se alla sindaca ho chiesto di continuare a tenere Costanzo nel gruppo. Lui ha capacità manageriali importanti e ormai conosce perfettamente la macchina amministrativa e il funzionamento dell’assessorato.

La sindaca ha già un nome pronto per il dopo-Meloni? Sarà un politico o un tecnico?

– Questo non lo so. Credo però che lei stia già facendo le sue consultazioni.

È sicuro che l’affaire Piazza Navona e, in generale, i rapporti poco distesi con Andrea Coia non siano la causa di questa sua decisione?

– Sì, sono sicuro. Al di là dei singoli episodi, che sono stati ingigantiti dai giornali, ho sempre avuto un buon rapporto sia con i consiglieri che con il resto della Giunta. E soprattutto con la sindaca.

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