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Clima, Legambiente lancia l’allarme: ecco i mostri tropicali che invadono il Mediterraneo

Il successo di specie esotiche tropicali è favorito dall´aumento delle temperature e della salinità del Mediterraneo

Pubblicato:26-07-2017 15:26
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:34

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Pesce Scorpione


ROMA – L’Ispra fa il punto sulle specie aliene nel Mar Mediterraneo con due progetti europei: Life Asap (Alien species awarness program, www.lifeasap.eu) e Mpa Adapt (Guiding Mediterranean Mpas through the climate change era: building resilience and adaptation). Entrambe i progetti, spiega Legambiente, “si confrontano con il successo crescente di specie esotiche tropicali, favorito dall´aumento delle temperature e della salinità del Mar Mediterraneo“. L’Ispra stima che ad oggi “almeno 42 nuove specie ittiche sono state osservate nei mari italiani”.

La metà di queste nuove specie ittiche “è stata introdotta per mano dell´uomo, ad esempio attraverso il canale di Suez o con il trasporto navale, mentre le altre potrebbero essere entrate ‘naturalmente’ dall’Oceano Atlantico, attraverso lo Stretto di Gibilterra”. Il problema “è particolarmente evidente negli ambienti costieri e nelle aree marine protette che dovranno includere questa problematica nei piani di gestione”

Pesce Palla Maculato

A preoccupare particolarmente è la veloce espansione geografica del pesce scorpione (Pterois miles), originario del Mar Rosso e altamente invasivo, dotato di spine dorsali, anali e pelviche velenose, che possono causare punture molto dolorose. Al momento la specie ha raggiunto le coste tunisine, mentre un individuo è stato osservato lungo le coste siciliane e si prevede un’ulteriore espansione geografica nei prossimi anni. Il rischio riguarda principalmente i possibili impatti ecologici di questo nuovo predatore. Inoltre, pescatori e sub che possono pescarli o avvicinarli durante le immersioni devono stare molto attenti a non pungersi.


Altra specie potenzialmente pericolosa è il Lagocephalus sceleratus o pesce palla maculato, un pesce di origine tropicale altamente tossico al consumo, riconoscibile dagli altri pesci palla per la presenza di puntini scuri sul dorso e per una banda argentea sui fianchi. Le mandibole sono provviste di due grandi denti molto taglienti. Avvistato per la prima volta nel Mar Mediterraneo nel 2003, oggi il pesce palla maculato ha invaso buona parte del bacino levantino, creando seri problemi ecologici, economici e sanitari in paesi come Grecia, Cipro, Turchia, Libano, Israele, Egitto, dove si sono registrati diversi casi di intossicazione alimentare, alcuni dei quali letali.

Pesce Coniglio

Nell’ottobre 2013 l’Ispra ha rinvenuto il primo esemplare in acque italiane a Lampedusa, mentre altre recenti segnalazioni sono pervenute dalla costa meridionale della Sicilia, dalla Puglia, dalla Croazia e dalla Spagna. L`Ispra, insieme al reparto pesca marittima del corpo delle capitanerie di porto ha lanciato una campagna di sensibilizzazione sui rischi legati al loro consumo e sulla necessità di comunicare i possibili avvistamenti.

Altre specie ittiche invasive sono il pesce flauto (Fistularia commersoni), e il pesce coniglio (Siganus luridus), quest’ultimo dotato di spine velenose.

Oltre ai pesci, alcune alghe invasive come la Caulerpa cylindracea e la Lophocladia lallemandii, possono provocare impatti severi sugli habitat naturali ricoprendo letteralmente i nostri fondali e mettendo a rischio la salute degli ecosistemi costieri. Altre, come lo ctenoforo Mnemiopsis leidyi, introdotto tramite le acque di zavorra, possono incidere gravemente sulle risorse di pesca con seri impatti per il settore.

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