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Siccità Roma, Lorenzin: “Con stop acqua gravi pregiudizi a servizi sanità e problemi igienici”

Lorenzin ha scritto sia Zingaretti che a raggi per evitare una sospensione "generalizzata" dell'erogazione di acqua

Pubblicato:26-07-2017 14:50
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:34

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ROMA – “Ho personalmente scritto sia al presidente della Regione Lazio sia al sindaco di Roma Capitale, evidenziando che un’eventuale sospensione generalizzata dell’erogazione di acqua nella città di Roma, anche a fronte dello straordinario incremento delle temperature registratosi in queste ultime settimane, potrebbe pregiudicare gravemente il livello igienico sanitario di tutte le strutture ricettive e di ristorazione della Capitale e di tutti gli uffici pubblici, nonché di tutte le strutture ove vengono alloggiati a qualsiasi titolo gli animali, ma soprattutto potrebbe comportare gravi pregiudizi per l’erogazione dei servizi sanitari essenziali”. Lo ha detto il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, intervenendo oggi al question time alla Camera sul rischio di uno stop all’erogazione di acqua nella Capitale.

“SI GARANTISCA ACQUA CONTINUA NELLE STRUTTURE SANITARIE”

“Ho pertanto chiesto al presidente Zingaretti e al sindaco Raggi- ha fatto sapere Lorenzin- di verificare accuratamente, nell’ambito delle rispettive competenze, che pur nell’emergenza sia assicurata una presenza continua e sufficiente di risorse idriche in tutte le strutture che erogano assistenza sanitaria e socio-sanitaria ai cittadini, nonché in tutte le strutture ove vengono alloggiati gli animali, nel Comune di Roma Capitale, tale da garantire, senza interruzione alcuna, i servizi sanitari e socio-sanitari essenziali e, soprattutto, di verificare che non sia messa a rischio la salute dei pazienti, nonché il benessere animale”. Proprio ieri, intanto, il ministro ha appreso che “il sindaco del Comune di Roma ha sottoposto la mia segnalazione ai vertici di Acea S.p.A., per il seguito di competenza”.

“A ROMA CI SONO 13MILA POSTI LETTO”

Ha sottolineato ancora Lorenzin: “Si consideri che Roma Capitale conta complessivamente 5 presidi ospedalieri di base, 11 presidi ospedalieri sede di Dipartimento Emergenza-urgenza accettazione (Dea) di I livello, 6 presidi ospedalieri sede di Dea di II livello (incluso l’ospedale Pediatrico Bambino Gesù), 29 presidi ospedalieri non dotati di pronto soccorso, per un totale di circa 13 mila posti letto“. Il ministro ha quindi voluto rassicurare gli onorevoli interroganti che “seguirò l’evolversi dell’emergenza idrica e che i miei uffici collaboreranno con l’amministrazione regionale e comunale, perché si eviti che tale situazione di emergenza possa arrecare pregiudizio alla salute umana e animale“.


“ABBIAMO SAPUTO DALLA STAMPA DELL’ORDINANZA”

“Mi preme evidenziare che il ministero della Salute abbia appreso solo da notizie di stampa dell’adozione, da parte della Regione Lazio, dell’ordinanza in materia di approvvigionamento idrico, in quanto gli uffici del mio dicastero non sono stati coinvolti nell’istruttoria che ha portato all’emanazione del provvedimento contingibile e urgente”, afferma Lorenzin.

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