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Report della Commissione Affari esteri – Seduta del 25 maggio

Il negoziato per l'Accordo di Associazione con l'Unione europea è stato il tema principale affrontato nel dibattito di

Pubblicato:26-05-2017 08:49
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:16

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Il negoziato per l’Accordo di Associazione con l’Unione europea è stato il tema principale affrontato nel dibattito di apertura dei lavori della Commissione consiliare Affari esteri, riunita oggi pomeriggio a Palazzo Pubblico. Nel suo riferimento, il Segretario di Stato Nicola Renzi relaziona delle intese siglate recentemente e delle missioni all’estero compiute, tra queste quella della scorsa settimana a Bruxelles, alla sessione del negoziato per l’accordo di Associazione con l’Ue, con gli altri due piccoli Stati Monaco e Andorra. Seguirà un altro vertice a San Marino sul negoziato, il 29-30 maggio prossimi, annuncia Renzi, con i rispettivi capi di governo e ministri degli Esteri, in occasione dell’edizione 2017 dei Giochi dei Piccoli Stati d’Europa. Interviene poi il Presidente della Commissione, Alessandro Bevitori, che riferisce dell’incontro avvenuto a inizio del mese, a Monaco, della delegazione della Commissione con i colleghi dei parlamenti dei due piccoli Stati sul negoziato in corso. “E’ utile confrontarsi con Monaco e Andorra- spiega Bevitori- partiamo da condizioni diverse per arrivare a una posizione unica, ma dobbiamo constatare che abbiamo esigenze e tempistiche diverse”. Infatti, rispetto al precedente incontro avvenuto tra i parlamentari dei tre piccoli Paesi, si è potuto constatare, riferiscono i commissari, come le posizioni e motivazioni siano distanti. Gian Matteo Zeppa, Rete, chiarisce:“L‘impressione è che l’urgenza di giungere all’accordo arrivi solo da San Marino”. Questo perché “il percorso con l’Ue è meno determinante e significativo per la loro economia locale”, motiva Francesco Mussoni, Pdcs che sottolinea la necessità di “imprimere invece una velocità per noi determinante”. Luca Santolini, C10, conferma che la posizione di Monaco era già stata palesata nel primo incontro avuto ad Andorra. Diversamente, “c’è stata una modifica nella posizione di Andorra che nel precedente incontro sembrava in linea con quella di San Marino”. Quindi Pasquale Valentini, Pdcs, invita a spingere l’acceleratore: “San Marino, proprio perché diverso da Monaco e Andorra- chiarisce- più ha bisogno di loro di un percorso di associazione”. Nel corso del dibattito Zeppa presenta due Ordini del giorno: il primo con cui chiede un riferimento trimestrale in Commissione “sullo stato di avanzamento dell’accordo di associazione”. Con il secondo invece, impegna il Congresso di Stato “prima della sottoscrizione di un accordo di associazione con l’Ue, a indire un referendum confermativo”. Alla prima richiesta il segretario di Stato Renzi dimostra disponibilità, preferendo “aggiungere ai miei costanti riferimenti in Commissione e anche in Consiglio incontri più tecnici- spiega- per fare il resoconto su quello che sta avvenendo nella trattativa”. Di qui l’impegno a organizzare incontri alla Segreteria di Stato “per dare informazioni e mettere a disposizione il materiale necessari”, in regime di maggiore riservatezza che in Aula.

Concluso il comma comunicazioni, la Commissione affronta i comma successivi: nomine e revoche di Rappresentanti diplomatici e consolari e presa d’atto dell’Accordo europeo per il trasporto internazionale delle merci pericolose e degli Emendamenti apportati all’Allegato della Convenzione Monetaria con l’Ue. Si passa quindi ai comma dedicati alle concessioni di residenza anagrafica e di permessi di soggiorno, alle revoche di residenza. I lavori si interrompono lasciando inevaso l’ultimo punto all’ordine del giorno, il dibattito su Agenzia Sviluppo e rete diplomatica. Infine, anche la votazione dei due Odg presentati dal commissario Zeppa di Rete viene posticipata alla prossima seduta.

Di seguito un estratto del comma Comunicazioni.


Comma 1. Comunicazioni

Nicola Renzi, Segretario di Stato per gli Affari esteri.
Ho alcune comunicazioni per l’Aula, il primo relativo alla firma avvenuta il 3 maggio scorso di un Memorandum d’intesa tra l’Ufficio Marchi e Brevetti di San Marino e l’Ufficio dell’Unione Europea per la Proprietà Intellettuale. Una firma rilevante alla luce dell’attività e i ricavi sempre in crescita del nostro Ufficio Marchi e brevetti e dell’opportunità di collaborazione offerta dalla controparte europea.  Quindi la visita del 9 maggio scorso del Prefetto Franco Gabrielli che sancisce la piena collaborazione tra le forze di polizia italiane e sammarinesi, che si è concretizzata. Sono partiti già i gruppi misti tra corpi di polizia italiani e sammarinesi per valutare insieme tutte le possibilità di maggiore collaborazione con obiettivi prioritari, primo fra tutti la difesa del territorio. Sappiamo tutti che le operazioni del nostro corpo di polizia forzatamente devono fermarsi ai confini e l’implementazione della collaborazione ci darà possibilità di ampliare i contatti e le vie di comunicazione, di creare in futuro cooperazioni ancora più strette. In quella giornata c’è stato inoltre un passaggio alla Centrale operativa interforze, la cui attivazione è un altro risultato importante. La centrale unica è finalmente operativa, ha una sua sede e un percorso non concluso ma che sarò costantemente monitorato e, se necessario, amplificato. Ma oggi è un azione per creare un controllo sul territorio sempre più forte. Sempre il 9 maggio scorso è stato inaugurato il collegamento con la sala operativa della Questura di Rimini, con dati del terminale, una linea telefonica dedicata che conferma uno stretto contatto e ci garantisce comunicazioni sempre più puntuali e veloci. Gabrielli ha in definitiva confermato di voler continuare a collaborare con noi. Dalle sinergie può scaturire il miglior metodo di contrasto alla criminalità. In ciò si innesterà l’adozione del piano nazionale antiterrorismo, che comporta difficoltà e impone una forte attenzione e la messa in sicurezza di modalità di comunicazione, questo è allo studio e non al momento oggetto di decisioni. Due sono le missioni svolte recentemente, la prima a Bruxelles, il 17 maggio scorso, dove ho inteso partecipato alla sessione del negoziato con altri due piccoli Stati e la delegazione Ue. L’ho voluto fare per manifestare un forte interesse di San Marino. Ma la mia presenza è importante perché, non solo a livello simbolico, il governo deve seguire passo a passo gli incontri negoziali con le delegazioni. Nel corso della sessione si è trovato accordo nello svolgere incontri politici tra il 29 e il 30 del mese, con una visita in occasione dei Giochi dei Piccoli Stati delle delegazioni al più alto livello di Monaco e Andorra, poi seguirà un altro vertice ad Andorra. A questi incontri politici, in mezzo, saranno intercalati incontri tecnici proprio per vedere di arrivare quanto più possibile a posizioni condivise tra i tre piccoli Stati. Sono poi proceduti nel frattempo incontri tecnici con le categorie di San Marino, allo studio ci sono questioni importanti e, non appena avremo materiale consolidato, dovremo confrontarci a livello politico. Dopo Bruxelles, la mia partecipazione al Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa tenuto a Nicosia sotto la presidenza Cipriota. I temi in agenda erano quelli di populismo, terrorismo, xenofobia, tutti temi al centro dell’attuale azione del Consiglio d’Europa. E’ stata l’occasione anche per poter giungere alla firma di alcuni importanti accordi o convenzioni. Il primo: durante un incontro bilaterale con il ministro degli esteri di Cipro, si è firmato un protocollo di aggiornamenti del Tta conforme agli standard Ocse. L’intesa va nell’ottica di aumentare il numero di accordi contro le doppie imposizioni che San Marino ha con altri Paesi. Poi è seguita la convenzione sulla Cybercriminalità, tema legato a prevenzione terrorismo, attraverso il cybercrime si esplicitano ormai anche atti terroristici e lesivi della sicurezza dei singoli Paesi. E’ una convenzione molto importante che anche per San Marino sarà una opportunità ma anche un onere importante per la sua implementazione e l’aggiornamento normativo che deve essere consequenziale. Poi l’ultima firma, della Convenzione per la tutela di beni e patrimoni culturali, rispetto cui San Marino risulta tra i primi 5 Paesi che l’hanno sottoscritta. Questa convenzione è tesa soprattutto a difendere il patrimonio artistico e culturale, prevalentemente materiale, dalle cancellazioni e deturpazioni e ancora di più da vendite a fini del finanziamento al terrorismo o anche commerciali.

Alessandro Bevitori, Ssd, Presidente
Riferisco dell’incontro avvenuto a Monaco il 4 e 5 maggio scorsi, a cui ha partecipato una delegazione della nostra Commissione composta da me e i consiglieri Santolini, Zeppa e Mussoni. Questo incontro si inserisce nel quadro dell’impostazione al negoziato in corso per l’accordo di associazione con l’Ue, che stiamo conducendo insieme a Monaco e Andorra, è il secondo con i parlamentari degli altri due Paesi. Il primo argomento emerso dall’incontro è relativo al quadro istituzionale, alle varie situazioni che incorrono nei vari Paesi nel recepimento delle normative europee. Ogni delegazione ha fatto il punto per il proprio Paese, quindi Monaco ha proposto il coinvolgimento del Lietchtenstein, Paese che ha già aderito allo Spazio economico europeo, per trovare un esempio del suo percorso che può essere positivo. Poi si è affrontato il discorso sulle 4 libertà, rispetto cui ogni paese ha le sue posizioni. E’ utile confrontarsi con gli altri due Paesi, partiamo da condizioni diverse per arrivare a una posizione unica, ma dobbiamo constatare che abbiamo esigenze e tempistiche diverse, e ciò è dettato anche dal tipo di rapporto con i Paesi confinanti. A Monaco il sentimento antieuropeista è diffuso ed è abbastanza impopolare parlare di maggiore integrazione e in questa fase vorrebbero verificare gli esiti della Brexit, quelli elettorali francesi- che poi hanno dato ragione a Macron a favore del percorso europeista. È sicuramente utile avere un rapporto con Paesi con problematiche simili alle nostre, capire come trattano le imposte indirette, il frontalierato, i rapporti tra servizi interbancari, per essere più incisivi nel negoziato, ma è anche necessaria una riflessione approfondita su nostra realtà. Siamo rimasti che ci incontreremo a San Marino verso ottobre e porteremo anche la delegazione del Lietchteistein.
Gian Matteo Zeppa, Rete
E’ stato per me il primo confronto con i parlamentari degli altri due Stati, ho avuto l’impressione che sono con il freno a mano tirato, in particolare Montecarlo e un po’ meno Andorra, ma teniamo presente che sono due realtà completamente diverse da noi, sono Principati e hanno riferimenti diversi, uno è monarchia costituzionale noi siamo una Repubblica. L’impressione è che l’urgenza di giungere all’accordo arrivi solo da San Marino. Sono rimasto stupito in particolare da Andorra, il suo sistema bancario più grande del nostro e sono senza una banca centrale. Noi siamo messi un po’ meglio, a prescindere dai problemi attuali delle nostre banche. Siamo invece deficitari sul fronte turistico, Andorra ha numeri mostruosi per visitatori e proventi. Simile è il sistema- anzi quasi identico- della monofase. Per Monaco la decisione di sottoscrivere l’accordo con l’Ue dipende dal principe, i parlamentari non hanno voce in capitolo. Chiedo poi la verifica di una cosa emersa al tavolo ufficiale. È stato detto che il Mef avrebbe proposto a San Marino l’introduzione di una “Iva europea”, sarebbe il caso di capire cosa e se si hanno tavoli con il Mef per avere una sorta di startup di Iva a San Marino. L’idea poi che mi sono fatto io è quella che San Marino vuole entrare nel circuito europeo per bypassare l’Italia. L’idea che mi sono fatto è che ci sia una sorta di stand bye. Deposito poi due Ordini de giorno: il primo ‘La Commissione consiliare permanente Affari esteri (…) impegna il Consiglio Grande e Generale, per il tramite del Segretario competente, a riferire trimestralmente innanzi alla stessa Commissione, sullo stato di avanzamento del detto accordo di associazione”. Il Secondo Odg nasce dalla constatazione che Monaco ha come referente per decidere se aderire o no all’accordo solo il Principe, quelli di Andorra sono stati molto vaghi sulla possibilità di fare un referendum. Noi pensiamo che, nel momento in cui si arriva alla chiusura della trattativa, la decisione sia demandata a un referendum. “La Commissione Affari esteri (…) impegna il Congresso di Stato, prima della sottoscrizione di un accordo di associazione con l’Ue, a indire un referendum confermativo”.


Pasquale Valentini, Pdcs
Sottolineo l’esigenza di un confronto sull’avanzamento del negoziato. San Marino, proprio perché diverso da Monaco e Andorra, più ha bisogno di loro di un percorso di associazione. Ho notizia che un numero spropositato di sammarinesi sta chiedendo la cittadinanza italiana- per quelli che possono- per tutta una serie di motivazioni – per studio e lavoro- ritengono sia meglio avere anche la cittadinanza italiana che non averla è ostacolo e impedimento E’ uno degli indicatori per dire che abbiamo bisogno sia di rendere più facile il rapporto con l’Italia e con l’Europa. Stiamo discutendo in Consiglio la legge di sviluppo, se leggete i rapporti Fmi degli ultimi anni, dicono tutti che la semplificazione dei rapporti con l’Ue e l’Italia è indispensabile per avere prospettive di una crescita significativa. Pienamente d’accordo che i percorsi devono essere sostenibili, ma la tempistica è quanto mai importante. Sentire che Monaco vi parla del Liechtenstein mi stupisce. Per i piccoli Stati l’ipotesi di adesione allo Spazio economico europeo era stata scartata. La conclusione del negoziato non avviene stando fermi, discutendo, ma dopo un percorso di adeguamento. L’esame di ogni convenzione che abbiamo con l’Italia e con gli altri Stati membri era stata avviata ed ha un’importanza enorme.

Francesco Mussoni, Pdcs
La mia impressione sull’incontro a Monaco è positiva, anche se la sensazione è che il polso del negoziato non è nel Parlamento in quei Paesi, ma nel governo, e nel caso di Monaco nel Principe. Un aspetto che ho registrato è che gli altri due piccoli Paesi hanno affrontato la crisi in modo più brillante, forse per il supporto degli Stati vicini che li conforta. Il percorso con l’Ue è meno determinante e significativo per l’economia locale, questo deve farci riflettere sulla necessità di imprimere invece una velocità per noi determinante. E dare una spinta per chiarire il rapporto con la Repubblica italiana. L’aspetto sollevato da Zeppa è originale, anche io appreso con stupore la proposta di Iva europea, ma interessa più sapere come vanno avanti i tavoli con l’Ue. Se la Brexit rallenterà il negoziato, così come il meno interesse ad accelerare degli altri due paesi, probabilmente i tavoli tecnici con l’Italia diventano ancora più vitali di sempre e quindi mi associo all’Odg di Zeppa affinché si debba fare un riferimento periodico sul negoziato Ue e penso sia ora di trasferire i temi tecnici, come vengono discussi, a livello bilaterale. Cerchiamo di crearci agenda serrata e un percorso di fiducia, anche io ho notizie delle richieste di cittadinanza italiana, è indicativo di un timore di non avere opportunità e prospettive solo come sammarinesi.

Luca Santolini, C10
La linea non è cambiata sull’approccio con cui San Marino si impegna al tavolo negoziale. Per quanto riguarda l’incontro di Monaco, abbiamo ribadito anche lì che San Marino ha delle peculiarità rispetto Monaco e Andorra e ritiene di portare avanti questo percorso con maggior celerità per risolvere le difficoltà che al momento limitano l’uscita dalle secche della crisi economica per il nostro Paese. La posizione e l’atteggiamento di Monaco non è cambiato rispetto al primo incontro ad Andorra, si è quasi rafforzato con la Brexit e il cambio del team negoziatore, non è stata una novità. C’è stata una modifica anche nella posizione di Andorra che in incontro del 2016 sembrava in linea con quella di San Marino, anche loro hanno alcuni aspetti da difendere tra cui l’accordo vigente con l’Ue che presenta deroghe e vantaggi particolari per vendita per esempio del tabacco, per loro vitale. Mentre noi siamo perfettamente consapevoli che la situazione e la nostra posizione non è cambiata. Ritengo anche io auspicabili riferimenti puntuali quando ci sono aggiornamenti, come è stato fatto finora, sono sicuro ci saranno.

Repliche

Alessandro Bevitori, Ssd, presidente
Il sistema i

Iva ha creato qualche dubbio, non vorrei incomprensioni, questa fantomatica iva europea è il sistema Vta francese.

Nicola Renzi, segretario di Stato

Un veloce riassunto di quanto fatto in due mesi e mezzo, sono seguiti l’incontro con lAlto commissario europeo per la politica estera e sicurezza, Federica Mogherini, con il capo negoziatore e i vice caponegoziatori, con il ministro degli esteri a Malta, con il ministro degli esteri cipriota, poi l’incontro con i capi di governo di Monaco e Andorra, vari incontri bilaterali con Paesi membri con cui trattare la questione del percorso di maggior integrazione. Oltre a questi, ci sono stati incontri tecnici tra le delegazioni degli altri due paesi, la possibilità di formare delegazioni tecniche dei vari paesi per trattare varie tematiche, c’è stata un’attività intensa che magari non ha sortito i risultati sperati ma lo vedremo nel tempo. Il percorso di maggior interazione europea non ha tempistiche facilmente prevedibili, a partire dal peso delle elezioni dei paesi vicini. Dopo la vittoria di Macron in un vertice è emerso che i trattati Ue potrebbero essere cambiati e questo apre un’altra miriade di possibilità che dovremo certamente valutare se possono toccare anche noi. Il negoziato è di per sé stesso un negoziato e ciò indica che ci deve essere una strategia negoziale. La difficoltà è che le cose trattate sono estremamente tecniche. I testi su cui si sta negoziando devono avere poi una certa riservatezza, figurano posizioni specifiche dalle 4 parti in causa, noi non renderemmo esplicite solo posizioni di San Marino. È quindi possibile aggiungere ai miei costanti riferimenti in Commissione e anche in Consiglio incontri più tecnici per fare il resoconto su quello che sta avvenendo nella trattativa. Mia premura sarà organizzare un incontro alla Segreteria di Stato per dare informazioni e mettere a disposizione il materiale necessario. Sul percorso di accelerazione, se non ci fosse stata fiducia nel consulente prof. Baratta, che ha un ruolo negoziale, si sarebbe proceduto a cambiarla cosa che non è avvenuta.

Noi siamo consapevoli che non potremo mai firmare un accordo non esaustivo per noi, ma ci rendiamo conto allo stesso tempo che l’ accordo è utile per noi. C’è la mia disponibilità ad entrare nel merito con cautela, per arrivare a incontri il più produttivi possibili. Totalmente impossibile e velleitario anche solo pensare che il rapporto che stiamo costruendo con l’Ue possa servire per bypassare e fare qualcosa di ostativo con l’Italia. Al contrario dobbiamo fare sempre più che l’Italia sia nostro alleata in questo negoziato, c’è in effetti difficoltà di competenze concorrenti ma stiamo trovando con l’Italia stessa modi di ragionamento proficui.

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