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Riforma leggi edilizie, ordine avvocati critico

SAN MARINO - L'Ordine degli avvocati e notai

Pubblicato:26-05-2016 13:26
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:47

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SAN MARINO – L’Ordine degli avvocati e notai sammarinesi storce il naso sulla Riforma al “Testo unico Leggi urbanistiche ed edilizie“, presentato in prima lettura al Consiglio Grande e Generale. In una nota, il Consiglio direttivo dell’Ordine, solleva alcune criticità che l’adozione del provvedimento determinerà. In primis, il “prevedibile e rilevante aggravio dei costi diretti ed indiretti a carico delle parti“, quindi “l’incertezza nella circolazione dei beni immobili”, infine “la lesione di alcuni principi fondamentali che connotano e caratterizzano le norme che nel nostro Paese presiedono il trasferimento dei diritti reali”.

antonella mularoni sds territorioNon si fa attendere la risposta della segreteria di Stato al Territorio, in capo ad Antonella Mularoni. “Considerato che la norma vigente sancisce, fin dal 1995, la nullità degli atti giuridici in mancanza di alcuni presupposti- manda a dire la nota di contrada Omerelli- non si comprende l’osservazione dell’Ordine circa ‘la lesione dei principi fondamentali sul trasferimento dei diritti reali’”. Dal resto, obiettivo della riforma èunicamente quello di tutelare il cittadino acquirente di beni immobili– chiarisce la segreteria di Stato- fornendogli una maggior garanzia circa la regolarità urbanistica, edilizia e catastale dell’immobile oggetto di trasferimento”. In particolare, “la modifica- prosegue la nota- mira a scongiurare il ripetersi dei fenomeni distorsivi del mercato immobiliare, che hanno caratterizzato il periodo di maggior espansione del settore edilizio creando problemi a vari acquirenti”. In riferimento all’aumento dei costi, si assicura che sia comunque “contenuto” e “irrilevante rispetto alla maggiore tutela che ne deriverà per il cittadino acquirente, in un passaggio fondamentale quale può essere l’acquisto della propria casa”. Infine, la Segreteria di Stato conferma la disponibilità al confronto “al fine di formulare un testo possibilmente condiviso- conclude- che garantisca tuttavia la tutela del cittadino”.


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