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Tragedia Nigeria, Unicef: “Attacchi suicidi di bambini in aumento”

ROMA - Secondo l’Unicef, rispetto allo scorso anno, nei

Pubblicato:26-05-2015 07:52
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:21

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minoriROMA – Secondo l’Unicef, rispetto allo scorso anno, nei primi cinque mesi del 2015 un maggior numero di donne e bambini sono stati utilizzati in attacchi suicidi bomba nella Nigeria nordorientale. Nel 2014, sono stati registrati 26 attacchi suicidi rispetto ai 27 riportati fino al maggio 2015. In almeno i tre quarti di questi episodi sono stati utilizzati donne e bambini.

“I bambini non provocano questi attacchi suicidi, essi vengono sfruttati intenzionalmente dagli adulti nel modo più terribile possibile- ha dichiarato Jean Gough, rappresentante Unicef in Nigeria- Sono innanzitutto le prime vittime, non i responsabili”.

La frequenza e l’intensità degli attacchi suicidi che coinvolgono donne e ragazze è nettamente aumentata quest’anno. Le ragazze e le donne sono state utilizzare per far scoppiare bombe o cinture esplosive in luoghi affollati, come mercati e stazioni degli autobus. Dal giugno 2014, 9 attacchi suicidi hanno riguardato bambine e ragazze approssimativamente tra i 7 e i 17 anni. Le loro identità e età esatte non sono state verificate, ma queste informazioni sono basate su testimonianze dirette. Circa 743mila bambini sono stati sradicati dal conflitto nei tre stati più colpiti in Nigeria. Secondo l’Unicef il numero di bambini non accompagnati o separati potrebbe arrivare a 10mila.


“Molti bambini sono stati separati dalle loro famiglie quando sono scappati dalle violenze e nessuno si è preso cura di loro- ha continuano Gough- Senza alcuna protezione delle famiglie, questi bambini corrono grandi rischi di sfruttamento da parte degli adulti e questo può comportare un loro coinvolgimento in attività criminali o di gruppi armati”.

L’Unicef è preoccupato perché l’aumento dell’uso di minorenni in attacchi suicidi potrebbe portarli ad essere percepiti come potenziali minacce, il che espone tutti i bambini associati a gruppi armati al rischio di rappresaglie e potrebbe impedire la loro riabilitazione e il loro reintegro nelle comunità. L’Unicef e i suoi partner sono al lavoro con le autorità nazionali per ridurre la vulnerabilità dei bambini identificando quelli senza genitori o parenti, e garantendo loro cure adeguate. Inoltre, ad oltre 35mila bambini è stato dato supporto psicologico per affrontare i gravi traumi subiti a causa del conflitto.

Il presidente designato della Nigeria si ritiene giurerà questa settimana; l’Unicef chiede alle autorità nigeriane di mettere al centro dell’agenda politica la sicurezza e il benessere di tutti i bambini, in particolare quelli colpiti dalla crisi nel nord est.

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