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Di Maio: “Mai col Pd? Vero, ma puntiamo a contratto al rialzo”. Alle 16.30 Fico da Mattarella

"Se si riescono a fare le cose bene, altrimenti si torna al voto", dice Di Maio dopo le consultazioni

Pubblicato:26-04-2018 12:14
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:49

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ROMA – “Dobbiamo abbandonare il vocabolario della prima e seconda repubblica. E nella terza repubblica non ci sono alleanze tra le forze politiche, che fanno un passo indietro. Abbiamo il 32 per cento. Non siamo autonomi e quindi stiamo cercando di portare a casa un buon contratto di governo al rialzo, non al ribasso“. Lo dice Luigi Di Maio dopo la seconda consultazione con il presidente Roberto Fico. Intanto, il presidente della Camera, Roberto Fico è arrivato al Quirinale per incontrare il presidente che lo ha convocato per le 16.30: questa volta, a differenza delle precedenti, è arrivato in auto.


DI MAIO: “NON VEDO L’ORA METTERMI AL LAVORO SUI PROBLEMI”

“Potevamo fare anche noi gli interessi di parte, potevamo fare come la Lega. Ma io non vedo l’ora di mettermi al lavoro” sui problemi dei giovani, degli anziani, delle famiglie e delle imprese, dice Di Maio. Che aggiunge: “Io capisco chi tra i nostri dice ‘mai col Pd’, come capisco chi tra gli elettori del Pd dice ‘mai con il M5s’. Ma qui non si è mai parlato di andare con qualcuno. Qui si sta parlando non di negare differenze anche profonde. Stiamo semplicemente cominciando a ragionare in un’ottica non di schieramento. E’ un’opportunità, questa diciottesima legislatura. Se si riescono a fare le cose bene, altrimenti si torna al voto”.

“SIAMO DISPONIBILI A ‘CONTRATTARE CONTRATTO’ DI GOVERNO”

“Abbiamo detto al presidente Fico che noi siamo disponibili a sederci al tavolo per iniziare a ‘contrattare il contratto’ di governo. A mettere al centro i temi e a far prevalere nel piu’ breve tempo possibile gli interessi degli italiani”, dice Di Maio.


“CHIEDO SFORZO A PD, NON ABBANDONO BATTAGLIE M5S”

“Chiedo uno sforzo anche al Pd nel senso che non si può chiedere a M5S di abbandonare le sue battaglie storiche“. dice Di Maio, capo politico. “Apprezziamo i passi avanti di Martina ma non si può pretendere una cosa del genere”, precisa Di Maio.

“M5S NON ARRETRA SU FORNERO, JOBS ACT, BUONA SCUOLA”

Non si può chiedere al M5S di negare le battaglie storiche“, così come “non credo sia il caso di fossilizzarsi sull’idea di difendere per partito preso tutto l’operato del governo degli ultimi anni”. Piuttosto, “credo che dal voto del 4 marzo siano uscite delle richieste sui problemi dei pensionati rispetto alla legge Fornero, i problemi del precariato rispetto alle leggi sul lavoro, problemi legati a insegnanti che devono fare mille chilometri per andare a lavorare, problemi sulle grandi opere inutili”. Luigi Di Maio lo dice al termine del nuovo round di esplorazioni con il presidente della Camera Roberto Fico.

Io spero che possa prevalere il buonsenso per mettersi al lavoro su questioni venute fuori dal voto del 4 marzo”, dice Di Maio. E torna a ripetere: “Capisco chi dice tra i nostri ‘mai col Pd’, come capisco chi dice tra quelli del Pd ‘mai con M5S’, ma qui non si è mai trattato di andare con la Lega in passato o di andare col Pd: qui si sta parlando non di negare le differenze, non di negare le divergenze, le profonde differenze che ci sono per storie politiche, per quello che c’è stato nel passato, per quello che c’è oggi nel presente”.

“NON SO COME ANDRA’, MA CE LA METTEREMO TUTTA”

“Non so come andrà, ma ce la metteremo tutta. Spero che si possa scrivere un contratto all’altezza” delle aspettative ” dei cittadini” e poi “i nostri iscritti valuteranno”, dice ancora Di Maio.

“E’ ORA DI METTERE MANO A CONFLITTO INTERESSI BERLUSCONI”

“E’ arrivato il momento di mettere mano al continuo conflitto di interessi nell’informazione in Italia, è il momento di dire che un politico non può possedere mezzi informazione in Italia“. Lo dice Di Maio al termine del nuovo giro di consultazioni dal presidente della camera Roberto Fico, e prosegue: “Dobbiamo ambire a che l’informazione possa essere il più libera possibile ed è chiaro che dobbiamo fare qualcosa sulla governance Rai e sulle tv private- dice Di Maio- Fa specie che Berlusconi stia continuando a mandare velate minacce a Salvini e alla Lega tramite le su tv qualora decidesse di sganciarsi”.

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