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Roma, sindacato dirigenti: “Troppi demansionati e senza incarico, Raggi chiarisca”

Come Dircom abbiamo scritto alla sindaca Raggi otto lettere senza avere risposta

Pubblicato:26-03-2018 15:38
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:41

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ROMA  – Sono 14 su 20 i capi Dipartimento di Roma Capitale cambiati in meno di un anno e mezzo. Lo ha fatto sapere, durante l’audizione in commissione capitolina Trasparenza, la presidente del Dircom (il sindacato dei dirigenti del Comune di Roma), Silvana Sari, che ha chiesto un accesso agli atti “per verificare la regolarita’ degli spostamenti dei dirigenti capitolini” a seguito della serie di ordinanze della sindaca Virginia Raggi sul conferimento degli incarichi di livello apicale, ultima delle quali firmata il 16 marzo scorso.

Un quadro, quello descritto dalla sindacalista, in cui almeno 5 dirigenti si trovano al momento senza incarico

Questi percepiscono comunque un salario, al minimo sindacale, di circa 30mila euro lordi. Dato quest’ultimo che mette in evidenza, oltre all’eventuale danno erariale, anche una perdita per i singoli dipendenti, di una cifra che va dai 30mila ai 60mila euro annui rispetto a quanto percepito durante i precendenti incarichi. “Competenze che vengono sprecate- ha dichiarato la presidente Sari- a queste persone, altamente qualificate, viene umiliata la professionalita’ e la dignita’”. Tra loro spiccano i nomi di Claudio Saccotelli, per anni direttore del dipartimento Scuola, e soprattutto di Luigi Maggio, ex capo dipartimento Commercio, che a novembre ha firmato l’ordinanza sul mercato di piazza Navona ma non senza esprimere parere negativo, secondo quanto emerso nel corso della commissione. Tutti loro, fortemente penalizzati “nonostante avessero conseguito gli obiettivi”, spiega ancora Sari. “Se queste persone stanno pagando un’efficienza o addirittura qualche colpa piu’ grave, l’amministrazione lo dica perche’ questo non e’ il modo corretto di procedere”. Come loro, “hanno raggiunto tutti gli obiettivi” anche gli 11 dirigenti demansionati. Alcuni passati dalla quarta alla prima fascia. Come Stefano Carlizza del Municipio III. Anche in questo caso, “in totale arbitrarieta’ e senza un apparente motivo”.

Dal novembre 2016 ad oggi nei 15 municipi sono stati cambiati 30 dirigenti apicali su 46

In tutto, i dirigenti del Comune di Roma sono 160, “e arriveranno a 150 entro fine anno. Con ben un terzo delle posizioni fondamentali per lo sviluppo di questa citta’- spiega ancora la presidente Dircom- che resteranno scoperte”. A questo si aggiungono 35 posizioni ricoperte ad interim: “Molti dirigenti- tuona Silvana Sari- ricoprono doppi o tripli interim. Emblematico e’ il caso del sovrintendente ai Beni culturali, Carlo Parisi Presicce – anch’egli demansionato – che passera’ alla direzione del Musei capitolini, mantenendo per sei mesi il vertice alla Sovrintendenza, senza retribuzione per quest’ultimo incarico”.


Come Dircom abbiamo scritto alla sindaca Raggi otto lettere senza avere risposta

“Basta guardare i curricula di chi ricopre i vari ruoli- sottolinea la sindacalista durante l’audizione- per avere un’idea della mancanza di criterio con cui e’ stata applicata l’ordinanza. C’e’ ad esempio il bando sulle mense scolastiche da circa 300 milioni di euro, gestito da una psicologa. Come Dircom abbiamo scritto alla sindaca Raggi otto lettere senza avere risposta, abbiamo piu’ volte richiesto un incontro, anche in questo caso senza risultato”. Anche in questo caso non e’ andata diversamente. I vertici del Comune di Roma convocati in commissione, tra cui il delegato del Personale del sindaco, il segretario generale e il direttopre del personale, non si sono presentati. La decisione e’ stata comunicata con una lettera fatta apervenire al presidente della commissione, Marco Palumbo, in cui si dichiarava di non voler conferire “in presenza della Dircom”. “E’ un peccato- conclude Sari- perche’ a pagare il prezzo di queste anomalie sono, come sempre, i cittadini”.

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