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Elezioni, Comandini: “Giovani e nuovi lavori? C’è 10 volte meglio”

ROMA - Oltre 30mila firme raccolte in due weekend in tutta Italia; una comunità di startupper

Pubblicato:26-02-2018 16:55
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:31
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ROMA – Oltre 30mila firme raccolte in due weekend in tutta Italia; una comunità di startupper e di giovani innovatori che si affaccia sulla scena politica con i propri candidati in ben 10 regioni. E’ il movimento ’10 volte meglio’, che tra i leader nazionali vede l’imprenditore 27enne romano, Gian Luca Comandini, intervistato oggi dall’agenzia Dire.

Il giovane innovatore ha una ricetta “per salvare questo Paese dallo tsunami della tecnologia che sta per travolgerci” e al quale, “non siamo minimamente preparati”. Se non si inverte la rotta, infatti, “tra 10 anni ci ritroveremo con un tasso di disoccupazione giovanile che dall’attuale 32% passerà al 50%”.


Per far fronte a questi nuovi lavori “che non conosciamo e che non stiamo insegnando a scuola”, si sono messi in gioco una serie di professionisti tra cui imprenditori, scienziati, e professori che hanno deciso “di lasciare da parte le proprie carriere” per dedicarsi alla “res pubblica”.

“Con tre milioni di nuovi lavori- spiega Comandini- noi non promettiamo posti di lavoro, promessa che tanto poi nessuno mantiene, ma proprio nuovi lavori. Sono incredibili le opportunità che ci stanno arrivando da questo cambio epocale portato dalle nuove tecnologie – tra cui il coding o l’intelligenza artificiale – che possono portare appunto alla creazione di tre milioni di nuove occupazioni”.

Necessaria quindi, “una riforma dell’istruzione che permetta di insegnare bilinguismo, coding e filosofia sin dalla scuola materna” per far sì che questi ragazzi “siano pronti tra 10 anni a cogliere questa sfida”.

Idee chiare anche sul (non) collocamento politico: “Noi non ci collochiamo né a destra, né a sinistra e abbiamo rifiutato qualsiasi proposta di coalizione che chiunque ci ha offerto. Abbiamo deciso di correre da soli e di puntare sul nostro programma”.

Giù dalla ‘torre’ Renzi, Di Maio o Berlusconi? “Spero di non trovarmi mai su una torre con uno di loro- conclude il giovane imprenditore- e spero che grazie alle nostre competenze sarà possibile costruirne una tutta nostra”.

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