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I tifosi romanisti in Olanda per Feyenoord-Roma: trattamento incivile (VIDEO)

[embed]https://www.youtube.com/watch?v=UcWCnXjIXSw[/embed] di Adriano Gasperetti "Schedati, costretti a fare la pipì addosso ad un albero sotto la pioggia, senza bere e senza mangiare".

Pubblicato:26-02-2015 15:46
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:08

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di Adriano Gasperetti

“Schedati, costretti a fare la pipì addosso ad un albero sotto la pioggia, senza bere e senza mangiare”. Insomma un trattamento “non proprio civile”. La denuncia arriva da Fabrizio Grassetti, presidente dell’Unione tifosi romanisti, al seguito della Roma a Rotterdam per la sfida di Europa League con il Feyenoord.


Interpellato dall’agenzia Dire, Grassetti racconta il trattamento che stanno ricevendo i tifosi dalle forze dell’ordine olandesi: “Siamo arrivati in aereo- racconta- e già sotto la scaletta abbiamo trovato due pullman ad attenderci. Abbiamo pensato che ci avrebbero portati a Rotterdam e invece si sono fermati in aperta campagna dove c’era già una postazione con un pullman. A questo punto ci hanno fatto scendere uno ad uno, passare per un minicorridoio che avevano formato gli stessi uomini delle Forze dell’ordine, per scattarci delle foto con il documento aperto. Finita questa lunga fase, ci hanno fatto salire su un altro pullman”. Situazione a dir poco difficile per chi doveva ‘affrontare’ i bisogni fisiologici: “Chi doveva, veniva accompagnato verso un alberello con una persona che rimaneva a guardarti- spiega- mentre le signore non potevano fare neanche quello”.

Dopo, un altro momento complicato: “Ci hanno perquisiti in un modo a dir poco minuzioso, palpeggiandoci da cima a fondo. Siamo stati almeno due ore e mezza senza bere o mangiare. O fumare chi doveva. Non si può dire che sia stata tutta una tutela nostra ma contro. Ed è stato un comportamento ingiustificato visto che eravamo appena scesi dall’aereo ed eravamo già passati sotto il metal detector. Arrivati in Olanda non potevamo avere contatti con nessuno visto che ci hanno subito portato qui appena scesi dall’aereo”.

Finita l’operazione, continua il racconto, “siamo tornati in albergo, qui ad Amsterdam, da soli. A conferma ulteriore che il loro comportamento non era a tutela nostra. E allora mi chiedo: perché non ci hanno perquisiti, per esempio, in aeroporto invece di portarci in campagna?. E’ stato come se i teppisti fossimo stati noi, non quelli che hanno fatto i danni a Roma la scorsa settimana”. Grassetti qualche trasferta l’ha fatta eccome: “Ma un trattamento così non l’avevo mai ricevuto. Telecamere che ci hanno ripreso, perquisizioni e altre cose simili: ma quello che succede qui in Olanda non l’avevo mai visto”.

Qualcuno ha provato a coinvolgere le istituzioni: “C’è stato qualcuno di noi che ha chiamato l’Ambasciata italiana ad Amsterdam per denunciare il trattamento ricevuto. La risposta è stata che ce lo dovevamo aspettare”. Sembra, infine, che lo stesso trattamento stia riguardando altri tifosi della Roma (“Ma saremo oltre duemila- obietta Grassetti- Di questo passo ci metteranno tantissimo”) e che altri siano trattenuti in caserma a Rotterdam.

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