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Verso sblocco corsi segretari comunali, Unscp: “Bene Viminale, ora riavvio immediato”

ROMA - Dopo oltre due anni di stop e quasi tre mesi di stato di agitazione dei segretari comunali e

Pubblicato:26-01-2019 12:33
Ultimo aggiornamento:26-01-2019 12:33

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ROMA – Dopo oltre due anni di stop e quasi tre mesi di stato di agitazione dei segretari comunali e provinciali, il ministero dell’Interno si è impegnato a sbloccare i corsi di specializzazione Spes e Sefa per l’avanzamento di fascia dei segretari e per il riavvio della formazione complessiva. Ad annunciarlo è stato Alfredo Ricciardi, segretario nazionale dell’Unscp, Unione nazionale dei segretari comunali e provinciali, in occasione del Consiglio nazionale riunitosi stamattina a Roma all’Hotel Massimo D’Azeglio di via Cavour, alla presenza tra gli altri del presidente del Consiglio nazionale, Roberto Nobile, del presidente dell’Unione, Maurizio Moscara, dei vicesegretari nazionali vicari Amedeo Scarsella e Antonio Le Donne e del vicepresidente del Consiglio Nazionale, Rosa Puglia.

Il Consiglio ha preso atto delle dichiarazioni del sottosegretario agli Interni, Luigi Gaetti, che ieri rispondendo a un’interrogazione parlamentare ha assicurato che i corsi, fermi dal 2016, ripartiranno a breve e saranno calendarizzati annualmente. Numerosi segretari comunali hanno comunque deciso di intraprendere un’azione legale, azione che l’Unscp appoggia e si impegna a sostenere.


“Da troppo tempo siamo in attesa che il ministero dell’Interno rompa gli indugi immotivati e incomprensibili sui corsi e sul riavvio della formazione sul territorio”, ha spiegato Ricciardi. “A novembre abbiamo proclamato insieme a Cgil, Cisl e Uil lo stato di agitazione, ricevendo rassicurazioni sul fatto che si trattasse solo di una questione di tempo e che l’importanza della materia era ben compresa. Finora non siamo mai stati ricevuti dal Viminale, quindi abbiamo convocato questo Consiglio per valutare ulteriori azioni di lotta visto il ritardo della sigla della necessaria convenzione, dovuto al rimpallo tra ministero e autonomie e all’idea della presenza di un problema di carenza di organico nei Comuni di fascia più bassa per l’organizzazione dei corsi, che ritengo una giustificazione inaccettabile”.

Poi, ieri, ha sottolineato il segretario dell’Unscp, “è arrivata una notizia che ci lascia ben sperare: nel question time l’onorevole Tripodi ha presentato un’interrogazione sul tema e il sottosegretario Gaetti ha risposto che il ritardo nei corsi di specializzazione è stato una conseguenza del clima d’incertezza dipeso dalla riforma Madia, che prevedeva l’abolizione dei segretari comunali e la loro trasformazione in dirigenti apicali. Poi la legge era stata bloccata dalla Corte costituzionale e aveva lasciato la figura del segretario in una situazione di ambiguità, motivo principe per Gaetti di questa ‘situazione di stallo’. Il sottosegretario ha quindi informato che è già stata programmata una convocazione a breve del Consiglio direttivo dell’Albo che consentirà di deliberare sui corsi e riavviarli”.

Una risposta, ha detto Ricciardi, “che ci conforta e sembra preannunciare lo sblocco della vicenda, come ci conforta anche l’inciso finale che riconosce che ‘la professionalità dei segretari comunali è elemento essenziale per assicurare la direzione complessiva e il coordinamento dell’intera struttura amministrativa degli enti locali’. Il segretario è il vertice dell’ente locale e come tale deve essere formato: noi non siamo e non vogliamo fare i gendarmi in Comune, dobbiamo anche ovviamente svolgere una funzione di garanzia della legalità ma la nostra funzione principale è quella di vertice apicale della struttura amministrativa. Questa risposta ci dice che a livello politico sta cominciando a essere riconosciuto questo ruolo di vertice dirigenziale della struttura burocratica”.

Lo stato di agitazione sindacale, però, non si ferma: “Ora ci aspettiamo che il Governo dia seguito a quanto annunciato, sarebbe inaccettabile se questa risposta non fosse di sostanza ma fittizia. L’Unione esprime soddisfazione rispetto al preannunciato rapido avvio dei corsi, ma se il Consiglio direttivo non verrà convocato a breve lo stato di agitazione proseguirà e chiederemo la conciliazione per avviare la procedura di raffreddamento e far convocare un tavolo istituzionale per arrivare a un’intesa formale, che sarà accompagnato da una manifestazione nazionale sotto le sedi di Viminale e Anci con centinaia di segretari, senza escludere nessuna altra forma di mobilitazione. Abbiamo avviato i contatti con i sindacati confederali e anche loro sono disponibili”.

Il Consiglio nazionale dell’Unione nazionale dei segretari comunali e provinciali ha affrontato anche il tema della riforma del Tuel e del rinnovo del contratto nazionale. Il contratto dei dirigenti delle funzioni locali, che racchiude 15mila dirigenti tra segretari comunali e provinciali, dirigenti comunali, provinciali e regionali e dirigenti tecnici della sanità, è attualmente scaduto. Si è in attesa di una direttiva del Comitato di settore del mondo delle autonomie per l’avvio delle trattative. In questo quadro, l’Unscp ha avanzato un’ipotesi in cui la figura del segretario, che doveva essere abolita dalla legge Madia poi dichiarata parzialmente incostituzionale, venga riformata in un’ottica di modernizzazione del ruolo e per garantire maggiore una efficienza degli enti locali: “In attesa della pronuncia della Corte costutizionale sull’attuale sistema di nomina, qualora dalla stessa dovesse sorgere la necessità di un intervento normativo, l’Unione è pronta a proporre una riforma che garantisca il principio di separazione tra politica e amministrazione”, ha dichiarato Ricciardi. “L’Unscp è orgogliosa di essere l’unico sindacato composto di soli segretari e ha piena legittimazione di sedere al tavolo di contrattazione- ha sottolineato il segretario- con una rappresentatività che ha raggiunto il 10,32% sul comparto complessivo della dirigenza delle funzioni locali. Come sindacato maggiormente rappresentativo dei segretari auspichiamo che la direttiva possa cogliere l’opportunità di riconoscere il ruolo e le funzioni, che sono di direzione complessiva dei Comuni e quindi anche la retribuzione deve essere adeguata.

Oggi spesso i segretari si trovano a gestire dei dirigenti con retribuzioni inferiori: il problema è la piena coerenza dell’assetto della retribuzione con la nostra funzione”.

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