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Un minuto di silenzio, nelle piscine, per ricordare i sette nuotatori della Nazionale morti 50 anni fa

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Pubblicato:26-01-2016 18:20
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:50

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La locandina che ricorda l'anniversario della tragedia di Brema

La locandina che ricorda l’anniversario della tragedia di Brema

BOLOGNA – Che si stiano allenando in stile libero o siano nell’atto di tuffarsi, alle 18.51 di dopodomani, 28 gennaio, tutti coloro che nuotano in una delle piscine italiane, sono invitati a fermarsi, per un minuto di silenzio, in memoria della “Superga del nuoto”. L’invito arriva dalla Fin (Federazione italiana nuoto) e, in Emilia-Romagna, è già stato rilanciato sia dalla sede regionale della federazione che dall’Aics (Associazione italiana cultura sport) e dalla Rari Nantes Bologna. Il 28 gennaio 1966, infatti, proprio alle 18.51 all’aeroporto di Brema, 46 persone persero la vita. Erano a bordo dell’aereo della Lufthansa, partito da Francoforte e tra loro c’era il giornalista Rai, Nico Sapio, e c’erano sette giovani della nazionale italiana di nuoto, tra cui Carmen Longo, ranista e mistista bolognese, primatista e campionessa italiana che militava nella Rari Nantes.

La Nazionale italiana era una delle migliori in Europa e, così come il Torino del calcio stroncato a Superga, fu decimata dal più grave lutto nel mondo del nuoto. La tragedia, tra l’altro, fu una beffa del destino, dato che gli atleti partirono per una trasferta che pareva ormai sul punto di essere annullata, su un aereo che non avrebbe mai dovuto ospitare la comitiva azzurra. Arrivati in ritardo allo scalo tedesco, gli azzurri persero la coincidenza per Brema e attendere l’aereo successivo. Il volo che avrebbero dovuto prendere arrivò regolarmente a destinazione, l’aereo che li ospitava, invece, si schiantò in fase di atterraggio sulla pista di Brema, sotto un nubifragio. Nonostante la tragedia, le gare del meeting di Brema si disputarono ugualmente e sui blocchi di partenza che avrebbero dovuto occupare gli azzurri gli organizzatori posero dei mazzi di fiori.

Tra i nuotatori, appunto, c’era Carmen Longo. Nei campionati assoluti di Milano 1965 aveva guadagnato tre ori: nei 100 rana, nei 200 rana e nei 400 misti. A lei, Bologna ha dedicato una piscina comunale e porta il suo nome anche il campo sportivo comunale di Guagnano, in provincia di Lecce, luogo d’origine dei genitori dell’atleta. I nuotatori morti nell’incidente sono ricordati con una stele allo Stadio del nuoto di Roma e al Tempio sacrario degli sport acquatici e nautici eretto sulla via che porta a Brunate, poco prima di Como. Nella giornata del 28 gennaio, per far conoscere la triste storia di questi sportivi, le atlete e gli atleti della Rari Nantes Bologna distribuiranno a tutte le piccole e ai piccoli corsisti della piscina Sterlino e della piscina di Ca’ Selvatica un ricordo di Carmen Longo scritto da Alberto Piazzoli, figura storica del nuoto bolognese.


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