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Mafia Capitale, parla Buzzi: “Dal giorno del mio arresto ho assistito inerme a un linciaggio mediatico”

L'ex re delle coop sociali, imputato anche per associazione a delinquere di stampo mafioso, ha voluto rendere una dichiarazione spontanea alla fine della quinta udienza davanti alla X sezione penale per replicare alle parole di due udienze fa rilasciate dal pm, Paolo Ielo

Pubblicato:25-11-2015 17:08
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:37

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mafia-capitale-salvatore-buzziROMA – Salvatore Buzzi comincia a parlare nel processo di Mafia Capitale. L’ex re delle coop sociali, imputato anche per associazione a delinquere di stampo mafioso, ha voluto rendere una dichiarazione spontanea alla fine della quinta udienza davanti alla X sezione penale per replicare alle parole di due udienze fa rilasciate dal pm, Paolo Ielo, che per giustificare il respingimento della richiesta di patteggiamento aveva detto sostanzialmente che Buzzi non aveva fornito alcun aiuto alle indagini, che aveva continuato a coprire “i suoi amici” e aveva “lanciato strali agli altri”.

Buzzi ha sottolineato che “il Processo sara’ molto e lungo, non posso essere delegittimato davanti al Tribunale e pertanto non posso non replicare alle affermazioni fuorvianti rese da ufficio del pm tese ad inficiare le mie deposizioni. Dal giorno del mio arresto ho assistito inerme a un linciaggio mediatico della mia persona con palesi violazioni sulla diffusione delle immagini”.

FALSO CHE NON HO DATO CONTRIBUTO ALLE INDAGINI – “Nell’udienza del 19 e in quella odierna, nel motivare il parere negativo alla mia richiesta di patteggiamento, l’ufficio del pm ha affermato che nelle mie deposizioni ho solo tenuto a difendere i miei amici, a lanciare strali agli altri senza dare alcun contributo alle indagini. Non e’ assolutamente vero”.


NON COPRO AMICI, NON NE HO PIÙ DAL 2 DICEMBRE – “Non e’ assolutamente vero che sto coprendo i miei amici, non ne ho dal 2 dicembre. Ho solo precisato le gravi responsabilita’ imputate alla coop 29 giugno, responsabilita’ che sono quasi esclusivamente mie. Pertanto ribadisco che non ho amici, ho solo raccontato fatti senza dare qualificazioni giuridiche”.

FALSO CHE VOLEVO IMPADRONIRMI DELLA MENSA DI REBIBBIA – “Secondo l’ufficio del pm, nell’udienza del 5 novembre, non posso essere detenuto a Rebibbia perche’ ho tentato di impadronirmi della mensa del carcere. Anche questa affermazione va assolutamente contestata perche’ non vera e perche’ rappresenta in modo distorto un progetto sociale. Le cose stanno in modo completamente diverso”.

AUSPICO DI ESSERE GIUDICATO CON SERENITÀ – “Il mio piu’ grande auspico e’ essere giudicato con serenita’ senza essere pregiudicato nei diritti difensivi prima ancora che inizi processo”.

di Marco Tribuzi – giornalista professionista

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