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I commercianti si sentono insicuri, uno su due installa telecamere

BOLOGNA - In Emilia-Romagna, più di un commerciante su tre (35%) è convinto che i livelli di sicurezza

Pubblicato:25-11-2015 15:01
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:37

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BOLOGNA – In Emilia-Romagna, più di un commerciante su tre (35%) è convinto che i livelli di sicurezza siano peggiorati rispetto allo scorso anno e che in regione siano sempre più in aumento furti (65%), abusivismo (52%) e rapine (46%). E’ quanto emerge da un’indagine che Confcommercio Emilia-Romagna ha effettuato in collaborazione con Gfk-Eurisko sui fenomeni criminali e sull’impatto che questi hanno nella vita economica delle imprese. La ricerca viene presentata oggi in occasione della Giornata di mobilitazione di Confcommercio-Imprese per l’Italia “Legalità, mi piace!“.

videosorveglianza-13662140_LStando a quanto emerge dal sondaggio, la percezione di insicurezza (più alta rispetto al resto dell’Italia nazionale, dove il peggioramento è avvertito ‘solo’ dal 32% dei negozianti) è più alta rispetto alla realtà dei fatti: solo il 10% delle aziende del terziario in Emilia-Romagna, infatti, contro il 16% nazionale, ne ha avuta esperienza diretta o indiretta. Eppure, ben l’83% dei commercianti emiliano-romagnoli si è messo in moto per proteggersi (contro il 76% a livello nazionale): uno su due (il 51%) ha installato telecamere o impianti di allarme, il 48% ha assicurato l’attività, il 27% ha fatto denuncia dei fenomeni criminali e il 20% si è deciso ad assumere la vigilanza privata.

Anche in Emilia-Romagna, poi, come nel resto d’Italia, è alta la richiesta di protezione sul territorio da parte delle forze dell’ordine: lo chiede il 63% delle imprese, mentre il 70% si sentirebbe più sicuro se ci fosse certezza della pena. Come a livello nazionale, poi, i commercianti ritengono inefficaci le leggi che contrastano i fenomeni criminali, e la grande maggioranza degli intervistati (66%) sarebbe favorevole ad un inasprimento delle pene.


commercioL’indagine di Confcommercio ha inoltre rilevato una presenza più accentuata di alcune problematiche territoriali rispetto alla media nazionale: la presenza di venditori abusivi (59%), di nomadi (65%), ma anche di negozi sfitti (47%) e di edifici abbandonati (26%) che, insieme alle occupazioni abusive (16%), rappresentano elementi di criticità aggiuntiva per il territorio regionale. “Iniziative come quella di oggi- commenta Ugo Margini, presidente di Confcommercio Emilia Romagna– devono servire a far comprendere all’opinione pubblica l’impatto devastante che l’abusivismo provoca sulle imprese del terziario, e ad affermare con forza la cultura della legalità e del diritto, contro quei tanti e sfaccettati fenomeni di abusivismo e di microcriminalità che purtroppo si vanno diffondendo anche nella nostra Regione. E’ importante ribadire con forza i danni provocati dall’abusivismo, sia per le imprese che si trovano a contrastare fenomeni di concorrenza sleale nei propri settori, sia per i consumatori che vengono esposti a notevoli rischi per la salute e la sicurezza”.
Per Margini, “è importante continuare a lavorare sulla strada della massima collaborazione tra imprese, istituzioni e forze dell’ordine, per scardinare i fenomeni di illegalità e criminalità e tutelare le oltre 250.000 attività del terziario che operano in Emilia-Romagna, e che per la loro presenza fisica sul territorio sono ancora oggi le più esposte a fenomeni di micro-criminalità”. E’ una “battaglia prima di tutto culturale ed educativa– conclude Margini- in cui non possiamo lasciare sole le imprese”.

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