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Omicidio Desirée a Roma, la Polizia ferma anche un terzo uomo

Per loro la Procura ha emesso un decreto di fermo di indiziato di delitto

Pubblicato:25-10-2018 05:34
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:42
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ROMA – Nella notte, personale della Squadra Mobile di Roma e del commissariato San Lorenzo hanno eseguito il decreto di fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura della Repubblica nei confronti di G.M., nato in Senegal il 20 novembre 1991, irregolare sul territorio italiano, e M.B., nato in Senegal il 19 agosto 1975, irregolare sul territorio italiano, ritenuti responsabili, in concorso con altri soggetti in via di identificazione, dei reati di violenza sessuale di gruppo, cessione di stupefacenti e omicidio volontario di Desiree Mariottini, la ragazza di 16 anni uccisa a San Lorenzo.

UNA TERZA PERSONA FERMATA STAMATTINA

Una terza persona è stata fermata questa mattina, dopo essere stata interrogata in Questura. Si tratta di A.C., nigeriano di 46 anni, e non 40 anni come inizialmente appreso, ha da poco lasciato la Questura di Roma a bordo di una volante della Polizia. Sarà trasferito in carcere. I capi di imputazione sarebbero gli stessi degli altri due fermati: omicidio volontario, violenza sessuale di gruppo e cessione di stupefacenti.

Avevano tutti precedenti per spaccio i tre fermati nelle scorse ore dalla Polizia per l’omicidio della 16enne Desiree a Roma, a San Lorenzo. I tre, due senegalesi e un nigeriano, sono in stato di fermo per i reati di omicidio volontario, violenza sessuale di gruppo e cessione di stupefacenti.


Il fermo di stanotte

Il fermo è stato disposto a seguito delle attività investigative incessantemente svolte dalla III e IV Sezione della Squadra Mobile e dal commissariato San Lorenzo coordinate dai magistrati del Gruppo Violenze della Procura della Repubblica di Roma che hanno permesso di accertare che i fermati, in concorso appunto con altri soggetti in via di identificazione, nel pomeriggio del 18 ottobre scorso hanno somministrato sostanze stupefacenti alla minore in modo da ridurla in stato di incoscienza e ne hanno abusato sessualmente, provocandone la morte avvenuta nella notte del 19 ottobre.

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SALVINI: “VERMI PAGHERANNO INFAMIA”

“Due immigrati clandestini fermati stanotte per lo stupro e la morte di Desirée, altri due ricercati. Grazie alle Forze dell’Ordine, farò di tutto perché i vermi colpevoli di questo orrore paghino fino in fondo, senza sconti, la loro infamia”. Lo dichiara il ministro dell’Interno Matteo Salvini.

MELONI: TOLLERANZA ZERO CONTRO BESTIE SCHIFOSE E CENTRI SOCIALI

“Due clandestini senegalesi sono stati fermati stanotte dalle Forze dell’Ordine per aver drogato, stuprato e ucciso Desirée, e un terzo sospetto è stato identificato e portato in questura. Tolleranza zero contro queste bestie schifose. Tolleranza zero contro le occupazioni abusive e le zone franche. Tolleranza zero contro i centri sociali che scendono in piazza per difendere l’illegalità”. E’ quanto scrive su Facebook il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.

ZINGARETTI: REGIONE LAZIO SI COSTITUIRÀ PARTE CIVILE

La Regione Lazio si costituirà parte civile nel processo per l’omicidio di Desiree. Ad annunciarlo il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, a margine di una iniziativa. “Abbiamo deciso- ha spiegato- che oltre ai processi di mafia, la Regione Lazio vuole essere vicina anche ai casi di violenza contro le donne“. 

“La costituzione di parte civile è un altro segnale di vicinanza, in questo caso a chi soffre e chi è stata umiliata dalle violenze ma non dev’essere umiliata dalla percezione di solitudine- ha continuato Zingaretti-. Purtroppo in questo caso Desiree non c’è più ma è importante che tutte le persone sappiano che c’è una istituzione che lavora e che è vicina. Come sempre la Regione Lazio fa il proprio dovere e non fugge di fronte ai problemi come abbiamo fatto ieri quando abbiamo messo a disposizione un milione di euro per favorire la gestione del problema degli immobili occupati del Comune di Roma, come abbiamo comunicato al ministro Salvini. Quindi in questi casi drammatici bisogna essere concreti e dimostrare che si sta dalla parte giusta che per noi è quella della legalità e della lotta al crimine e di vicinanza alle persone”.

Secondo Zingaretti, inoltre, “è importante in queste ore sottolineare la vicinanza alla mamma, alla famiglia e a chi sta soffrendo per una vicenda personale drammatica che è diventata anche pubblica. È quindi importante far sentire il calore della comunità a chi vive questa condizione drammatica”.

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