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Psd, sfogo dem: “Non condividiamo alleanza con Dc”

SAN MARINO - La scelta della maggioranza del

Pubblicato:25-08-2016 16:53
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:00

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san marino_lazzarini_psdSAN MARINO – La scelta della maggioranza del direttivo Psd “svilisce la politica delle alleanze disposte a sostenere i cambiamenti necessari”. Con questa motivazione, cinque esponenti di spicco di via Rovellino, ovvero il segretario di Stato Giuseppe Maria Morganti e 4 consiglieri, Vladimiro Selva, Enrico Carattoni, Guerrino Zanotti e Michele Muratori, firmano un documento solidale nei confronti del segretario dimissionario Marina Lazzarini, testo che di fatto apre un vero e proprio braccio di ferro interno al partito. “Non condividiamo questa scelta- sottolineano i rappresentanti della corrente democratica del Psd- tesa ad adeguarsi alla proposta del partito alleato per costituire una coalizione formata dalla Dc, Pss e, in modo residuale, dal Psd”. Se nel 2012 la logica ha portato il Psd “a collaborare in un governo che aveva come obiettivo prioritario l’uscita del Paese dall’isolamento internazionale”, oggi secondo i sottoscrittori del documento invece “è necessario registrare nuove convergenze rispetto ai problemi, altrettanto gravi, che si sono manifestati successivamente”. Così “il metodo che con Sinistra Socialista Democratica, Marina Lazzarini ha impostato- proseguono- è andato nella stessa direzione, quella di condividere le soluzione dei principali temi dell’attualità”.

In particolare, Morganti e compagni sottolineano le differenze di linea tra Psd e Pdcs nell’affrontare le problematiche del sistema bancario. Diversamente, con alcune forze politiche Ssd ha trovato su questo complicatissimo tema significative convergenze e “sarebbe stato necessario affrontare il dialogo con il Pdcs da posizioni di forza determinate dalla compattezza che Ssd esprime”. Invece la scelta della maggioranza del Psd “ha portato il partito a discutere con il Pdcs dalla posizione molto debole-si evidenzia- di chi non ha altra possibilità di aggregazione politica se non quella proposta dal Pdcs stesso”. Al contrario “riteniamo dannoso per il Paese– ribadiscono segretario consiglieri- il costituirsi di una coalizione basata su alleanze sterili come quella proposta dal Pdcs“. In questa direzione Morganti e compagni accolgono l’invito lanciato in mattinata da Sinistra unita: “Coerentemente al percorso fatto con Su e LabDem- avvisano- noi continueremo a sostenere il progetto di formazione di una lista unitaria della sinistra e questa scelta di campo ci vedrà impegnati a sostenere il progetto che pensavamo, il 25 marzo 2016, fosse ormai un dato di certezza”.


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