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Scuola, Campanelli (Lombardia): “E’ il centro di ogni comunità…” /VIDEO

L'iniziativa è "Scuola al centro" sperimentata a Milano

Pubblicato:25-07-2016 15:11
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 08:55

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campanelliimgMILANO – La scuola può aiutare a risolvere i problemi di inclusione e di integrazione della nostra società? Parla Delia Campanelli, direttore generale dell’ufficio scolastico regionale lombardo, interpellata dall’agenzia Dire: “La scuola non può- dice -la scuola è”, specificando come la caratteristica principale della scuola stia nel fatto che “è il centro di ogni comunità attiva nel bene“. Dunque per Campanelli “la scuola non può risolvere, la scuola risolve tantissimi problemi che abbiamo sui territori”.

Il direttore generale dell’USR è intervenuta a margine della visita del ministro dell’istruzione Stefania Giannini al plesso di via San Colombano, di proprietà dell’istituto ‘Ilaria Alpi’ di Milano.

La visita di Giannini è legata all’iniziativa promossa dal governo dal titolo ‘La scuola al centro’, un percorso che, come dice Campanelli, “per ora viene sperimentata in 4 città d’Italia tra cui Milano”, e che proprio nel capoluogo lombardo coinvolge “84 scuole di frontiera che non hanno chiuso i battenti al termine delle attività didattiche” e che invece, come ribadisce il direttore dell’Usr “hanno continuato ad operare per gli studenti, per le famiglie, per i cittadini”.



Questo perché a detta di Campanelli, “deve consolidarsi e prendere piede l’idea di scuola come bene comune che risponde concretamente ai bisogni dei territori, soprattutto di quelli più disagiati come quelli dell’hinterland milanese”. Ecco il motivo di un progetto così importante che prevede 10 milioni messi al bandi, di cui 5,8 milioni effettivamente richiesti. Un progetto volto a rendere gli istituti scolastici, come ricorda Campanelli, in “centri di incontro, di aggregazione e di formazione con percorsi laboratoriali di didattica integrativa che consentono ai ragazzi di recuperare il tempo che potrebbero spendere sulla strada” avendo come alternativa “una comunità sana buona e brava come la scuola di oggi”. Scuola di oggi in cui, sottolinea la dirigente dell’ufficio scolastico regionale, i ragazzi possono “realizzare i loro progetti in un contesto come che consente di elaborare progetti di vita per il loro futuro”.

 

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