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Commissione antimafia e non solo, ecco la legge sulla legalità della Regione Lazio – VIDEO

ROMA - Un membro della Dia (Direzione investigativa Antimafia) nell'Osservatorio tecnico scientifico per la sicurezza e la legalità della

Pubblicato:25-07-2015 09:18
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:28

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ROMA – Un membro della Dia (Direzione investigativa Antimafia) nell’Osservatorio tecnico scientifico per la sicurezza e la legalità della Regione Lazio, il divieto di contributi da parte dell’ente a societa’ e non solo che hanno ‘finanziato’ (oltre una certa soglia) liste e candidati a cariche elettive regionali, l’istituzione della commissione speciale Antimafia, dell’Anagrafe degli eletti e dei nominati e dell’elenco dei lobbisti. Sono le novità più importanti delle “disposizioni a tutela della legalità e la trasparenza nella Regione Lazio” approvate dal Consiglio regionale.

La legge anticipa una parte di quanto sara’ previsto dalla legge sulla Trasparenza. E’ il caso dell’Anagrafe pubblica degli eletti e dei nominati, che verrà pubblicata sui siti del Consiglio regionale e della Giunta regionale, e dell’Elenco regionale dei portatori di interessi (i cosiddetti lobbisti), che vedrà la luce entro fine anno attraverso una legge del Consiglio. L’Anagrafe sarà suddivisa in due sezioni. La prima, relativa ai consiglieri regionali e al presidente della Regione, conterrà una serie di documenti e dati tra cui la dichiarazione su cariche e incarichi su cui vige il divieto di cumulo di indennità ed emolumenti, quella su eventuali contributi ricevuti (informazioni che dovranno fornire anche gli assessori, oltre alle presenze nelle sedute di Giunta), l’elenco degli atti presentati e sottoscritti, il quadro delle presenze in Consiglio e nelle commissioni e i voti espressi in Aula.


Altra importante novità e’ legata alla nascita della commissione speciale sulle Infiltrazioni mafiose e sulla criminalità organizzata nel territorio regionale, che avrà il compito di effettuare studi, indagini conoscitive e approfondimenti sul tema e resterà in carica fino alla fine della legislatura.

In particolare l’organismo dovrà: analizzare il livello di diffusione, penetrazione e consistenza della criminalità organizzata sul territorio, anche con riferimento ai singoli comuni; monitorare le possibili infiltrazioni della criminalità organizzata nell’attività dell’amministrazione regionale e degli enti sottoposti al suo controllo; studiare e approfondire la normativa vigente, formulando proposte di carattere legislativo, amministrativo e organizzativo al fine di rendere la stessa più efficace nella lotta contro la criminalità organizzata; elaborare proposte tese a promuovere la cultura della legalità nel territorio regionale; monitorare le attività delle associazioni che effettuano sul territorio azioni di prevenzione dei fenomeni legati alla criminalità organizzata e che promuovono la cultura della legalità.

La commissione presenterà ogni anno al Consiglio regionale una relazione sull’attività svolta ed eventuali proposte operative di azioni politiche, amministrative o legislative che sono trasmesse alla commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere. Anche sulla scorta di quanto scatenato dall’inchiesta Mafia Capitale, stop a sovvenzioni, contributi, sussidi e ausili finanziari da parte della Regione ad associazioni, fondazioni e società, comprese le cooperative, che contribuiscano con erogazioni in denaro superiori a 5mila euro, con beni o altre utilità di pari importo, a favore di liste elettorali e di candidati alle cariche elettive regionali. Le modalità operative saranno stabilite da una deliberazione del Consiglio, su proposta della giunta entro 90 giorni dall’entrata in vigore della legge. Infine, un componente della Direzione investigativa antimafia entrera’ a fare parte dell’Osservatorio tecnico scientifico per la sicurezza e la legalità della Regione Lazio e alle riunioni dell’organismo potra’ essere invitato un rappresentante della Dda.

“Oggi il Lazio, lo possiamo dire grazie al contributo di tutto il Consiglio, ha fatto un salto di qualità nella sua capacità di essere un modello italiano nel campo dell’innovazione, della trasparenza, dell’autonomia e della difesa della legalità”. Così il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, poco prima del voto alla legge su ‘Disposizioni a tutela della legalità e la trasparenza nella Regione Lazio’.

“Ringrazio tutto il Consiglio per questa prova e questo bellissimo esempio di esercizio di democrazia che e’ riuscito a dare attorno a questa vicenda- ha aggiunto- E’ un grandissimo risultato perché, in giorni in cui le cronache giornalistiche sono piene di notizie e di racconti di fatti che vedono troppo spesso la politica piegata e che subisce tante cose, noi abbiamo dato una dimostrazione alternativa. Un risultato del Consiglio e della volontà, di cui dovremmo fare tesoro, di provare ad ascoltare le ragioni degli altri anche quando si parte dalle posizioni più distanti”.

di Marco Tribuzi 

Giornalista Professionista

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