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Bologna, ‘salvi’ Stato Sociale – Guasto Village: arriva via libera soprintendenza

Comune: "Eventi si svolgeranno come erano stati progettati"

Pubblicato:25-05-2018 10:00
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:55

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BOLOGNA – Il concerto dello Stato sociale del 12 giugno in piazza Maggiore a Bologna e il Guasto Village “si svolgeranno regolarmente, così come erano stati progettati”. Uscendo da un incontro sul tema in Prefettura, a cui ha partecipato anche il sovrintendente pro tempore Andrea Capelli, che nei giorni scorsi aveva ‘stoppato’ le due iniziative scatenando l’ira del sindaco Virginio Merola, il capo di gabinetto del primo cittadino, Valerio Montalto, commenta così l’esito del summit a Palazzo Caprara.

Insomma, sintetizza Montalto parlando con i cronisti, “c’è stato il via libera per entrambe le manifestazioni. Ringraziamo il prefetto e Capelli  per la disponibilità, è stata una mattinata di lavoro positiva”.

COSA ERA SUCCESSO NEI GIORNI SCORSI

Vittime di uno “sgambetto tra palazzi”. Lo Stato sociale il 22 maggio rimane senza piazza e anche senza parole di fronte al diniego della Soprintendenza, che aveva inviato nei giorni precedenti una lettera al Comune di Bologna di contrarietà rispetto al concerto della band in piazza Maggiore in programma il prossimo 12 giugno.


Le reazioni a caldo

Per Alberto Guidetti, uno dei componenti dello Stato sociale, è ancora “prematuro” parlare di un cambio di location, anche perchè Palazzo D’Accursio ha 10 giorni per le controdeduzioni. “Credo che si possa risolvere, sono fiducioso“, dice Guidetti parlando alla Dire. Col Comune ancora non c’è stato un confronto diretto, anche perchè “non è compito nostro- sottolinea il musicista- abbiamo un’agenzia che si occupa di questioni organizzative. Noi ci limitiamo a sorprenderci, siamo basiti. Tutto ti aspetti che accada, ma non questo”.

Guidetti allarga le braccia. “Io il burocratese non lo capisco– dice- ma mi sembra un giudizio superficiale, non ci vedo grandi dietrologie. Mi sembra più uno sgambetto tra palazzi. Noi però non siamo un palazzo: siamo musicisti, veniamo dalla strada. Ci siamo finiti in mezzo, è tutto molto strano. Credo che però si possa risolvere il problema”.

Fiducia a parte, resta però l’amaro in bocca. “Fare un concerto in piazza, con tante persone che vengono a divertirsi, sarebbe stato un modo di far pace con la città- sottolinea Guidetti- noi ci siamo sempre posti in contrapposizione con l’amministrazione comunale, ma nel momento in cui ci hanno chiamato per fare qualcosa insieme, non abbiamo messo veti perchè crediamo che il dialogo sia necessario. E lo è anche per Xm24, Labas e Tpo- punge il musicista de Lo Stato sociale- il concerto in piazza è una cosa piccola, ma sarebbe un bel segnale, anche per svecchiare questa città. Non si possono sempre e solo dare mazzate sulla cosiddetta movida”.

La band ha naturalmente mal digerito anche le parole del soprintendente Andrea Capelli, intervistato oggi da Repubblica Bologna. “Sicuramente non siamo all’altezza di mostri sacri come Lucio Dalla o i Clash che hanno suonato in piazza Maggiore- afferma Guidetti- ma non facciamo male a nessuno. Anche se a qualcuno diamo fastidio”. In fondo facendo musica in modo anche un po’ ‘politico’, come appunto fa Lo Stato sociale, “è normale suscitare antipatie, ma alcune critiche sono anche coccarde da appuntare al petto“. Certo è che “sentirsi dire che il tuo valore culturale è inadeguato può mettere in crisi anche il tuo lavoro- si sfoga il musicista- con questa band però pensiamo di aver dimostrato che qualcosa lo sappiamo fare…”.

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