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Adozioni, i genitori: “Boschi ci aiuti, serve vada in Congo”

ROMA - Hanno adottato il loro bambino tre

Pubblicato:25-05-2016 10:47
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:46

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ROMA – Hanno adottato il loro bambino tre anni fa. Ma da diciotto mesi non ne hanno più notizie. Davide e Carla Schiavon, di Bergamo, sono tra i genitori che attendono l’esito dell’incontro alla presidenza del consiglio tra il ministro Maria Elena Boschi, da poco presidente della commissione adozioni internazionali, e una delegazione di genitori. Obiettivo: sbloccare l’iter burocratico che in Congo impedisce a 59 bambini di abbracciare madri e padri in Italia.

L’adozione è stata completata nel 2013. Ma per una serie di motivi tecnici (tra i quali lungaggini nel rilasciare il visto in uscita da Kinshasha) non hanno potuto portare i bambini in Italia. “Nonostante che noi siamo i genitori, non possiamo neppure andare a prendere i bambini in Congo. Abbiamo adottato nostro figlio nella zona di Goma, che è più defilata rispetto alla capitale, e da 18 mesi non ne abbiamo notizia. Quando lo abbiamo adottato aveva sei anni. Ora ne ha nove“, spiega Carla.


Al ministro Boschi, che solo da due settimane ha ricevuto la delega per le adozioni, i genitori chiedono un intervento risolutivo. “Nel 2014- osserva Schiavon- la ministra è andata in Congo e ha portato in Italia 130 bambini. Se può servire faccia la stessa cosa oggi. O consenta a noi di farlo. Perché non ce la facciamo più ad aspettare”.

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