ROMA – “Scarabocchiare non è un crimine“, “Liberate le nostre ragazze”: con questi slogan molti utenti social stanno esprimendo solidarietà a tre adolescenti detenute con l’accusa di “vilipendio del capo dello Stato” a Kirundo, nel nord del Burundi. Accusate di aver scarabocchiato sulla foto del presidente Pierre Nkurunziza che si trovava nei loro libri di scuola, le tre minorenni erano state arrestate la settimana scorsa insieme con altri quattro compagni, poi rilasciati.
Aumentano di minuto in minuto i tweet che contengono foto di Nkurunziza a cui sono stati aggiunti baffi, cappelli o corna, accompagnate dall’hashtag “free our girls”.
Se venissero incriminate, ha denunciato l’ong Human Rights Watch, le tre ragazze rischierebbero fino a cinque anni di carcere. Secondo il direttore dell’organizzazzione per l’Africa Centrale, Lewis Mudge, in Burundi un episodio analogo si era già verificato nel 2016.
Inizialmente, secondo quanto denunciato dall’ong Human Rights Watch, erano sette i ragazzi arrestati per l’episodio della foto scarabocchiata, tutti minorenni. Poi quattro di loro sono stati rilasciati dopo l’arresto
“Non è la prima volta che dei bambini sono presi di mira dalla repressione politica in Burundi. Nel 2016, le autorità avevano arrestato degli studenti per aver scribacchiato sulla foto del presidente nei loro libri” ha denunciato Lewis Mudge, direttore per l’Africa centrale di Human Rights Watch. “Scarabocchiare non è un crimine in Burundi. Le autorità dovrebbero liberare le ragazze immediatamente”.
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