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L’allarme di Wwf e Legambiente: salvare il parco della Costa teatina

“Non c'è più tempo. Il Parco deve essere il

Pubblicato:25-03-2015 16:55
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:13

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parco-costa-teatina“Non c’è più tempo. Il Parco deve essere il simbolo di una scelta politica volta a fermare l’aggressione delle trivelle sul nostro mare di una volontà forte nel dire basta una volta per tutte ad una operazione demenziale che condanna i nostri territori alla deriva petrolifera, uccidendo la nostra economia locale e la nostra identità culturale e sociale”. Questo l’appello di Legambiente e Wwf, che dopo il parere favorevole rilasciato dalla commissione Via nazionale sul progetto della piattaforma petrolifera ad Ombrina Mare, chiedono a Pino De Dominicis, commissario del Parco nazionale della costa teatina di “accelerare il buon lavoro fin qui svolto e di chiudere la perimetrazione del Parco della Costa teatina fondamentale baluardo per arginare la deriva petrolifera del nostro mare”.

Tutta la politica “è chiamata ad un atto di responsabilità, non solo il presidente della Regione Abruzzo D’Alfonso, ma tutti gli attori politici e gli amministratori locali, a partire dai Sindaci del Parco- dichiarano Luciano Di Tizio (Wwf) e Giuseppe Di Marco (Legambiente)- a tutti i livelli, ci si adoperi concretamente e seriamente per scongiurare questo triste e pericoloso scenario”.

Un territorio, quello del Parco, “che è rimasto per troppo tempo in stallo, tanto da giustificare l’intervento del Commissario, e che ancora oggi continua a peccare di una incapacità di protagonismo positivo, ricadendo nelle strumentalizzazioni e banalizzazioni che testimoniano la mancanza di una ‘visione’ di futuro”.


“Eppure- proseguono Luciano Di Tizio (Wwf) e Giuseppe Di Marco (Legambiente)- da tanto tempo si sostiene che la costa teatina ha tutti i numeri per poter diventare il laboratorio di un nuovo sistema di gestione del territorio, attraverso la valorizzazione e la tutela delle proprie risorse,  raccogliendo tutte le più importanti sfide attuali, come le questioni climatiche, l’energia, il consumo di suolo e la gestione dei beni comuni che la globalizzazione e la crisi economica hanno imposto pesantemente a tutti e che attendono faticosamente risposte adeguate. Parliamo di tematiche strategiche che, se ben gestite, possono determinare gli elementi di forza per la competitività del territorio e garantire reali e buone ricadute occupazionali”.

Il countdown, quindi, “è partito- ribadiscono Wwf e Legambiente- chiudiamo immediatamente la perimetrazione, in modo che il Parco possa rafforzare le politiche di tutela culturale, sociale, economica ed ambientale del territorio contro la deriva petrolifera. Facciamolo per la nostra agricoltura, il nostro turismo e per la nostra cultura. Non aspettiamo gli angeli per difendere il nostro territorio: è compito di tutti noi, nessuno escluso”.

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