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In Liguria nel 2017 quasi 12.000 tumori, più 40% in 9 anni

Nell'ultimo anno si è registrata una media di 30 nuovi casi al giorno

Pubblicato:25-01-2018 15:31
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:23

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GENOVA – Nel 2017 in Liguria sono stati diagnosticati 11.950 nuovi casi di tumore (6.200 uomini e 5.750 donne), un media di 30 al giorno. Negli ultimi nove anni, l’incidenza è aumentata del 40%, incremento inferiore alla media nazionale che vede 369.000 tumori nell’ultimo anno (192.000 uomini e 177.000 donne), circa mille al giorno pari a un +47% rispetto al 2008. È quanto emerge dai dati sull’incidenza del cancro illustrati questa mattina all’ospedale San Martino di Genova dall’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom), dall’Associazione italiana registri tumori (Airtum) e dalla Fondazione Aiom , contenuti nel volume “I numeri del cancro in Italia 2017”.

Ricalcando quanto accade nel resto del Paese, i tre tumori più frequenti fra i liguri sono quelli del colon retto (1.750), del seno (1.600) e del polmone (1.350). Secondo gli ultimi dati Istat disponibili e risalenti al 2014, in Liguria sono stati 5.886 i decessi attribuibili a un cancro: la neoplasia che ha fatto registrare il maggior numero di decessi è quella del polmone (1.066), seguita da colon retto (695), seno (402) pancreas (371) e fegato (263).

“Abbiamo nuove armi efficaci a disposizione come l’immunoterapia e i farmaci a bersaglio molecolare- spiega la professoressa Lucia Del Mastro, membro del direttivo nazionale Aiom e responsabile della Breast unit dell’ospedale San Martino– che si aggiungono a chemioterapia, chirurgia e radioterapia. Unito alle campagne di prevenzione si traduce nel costante incremento dei cittadini vivi dopo la diagnosi, che nella nostra regione sono quasi 108.000″.


Insomma, “quello che veniva un tempo considerato un male incurabile- prosegue Del Mastro- è divenuto in moltissimi casi una patologia da cui si può guarire o con cui si può convivere a lungo con una buona qualità di vita”. Ciò su cui la Liguria deve lavorare di più è la prevenzione. In questo senso, sintetizza la specialista, bisogna potenziare i “progetti di sensibilizzazione non solo nei licei ma anche nelle scuole medie perché in questo momento non c’è un’adeguata informazione sull’importanza della prevenzione attraverso lo stile di vita”. Solo il 34,5% dei liguri ha effettuato l’esame per la ricerca del sangue occulto nelle feci per individuare in fase precoce il cancro del colon retto (36,4% Italia). È invece migliore rispetto al dato nazionale l’adesione alla mammografia: il 58,9% delle donne liguri si è sottoposta a questo test per la diagnosi precoce del tumore del seno (53,5% Italia).

“Si deve fare di più per ridurre l’impatto di questa malattia- prosegue Del Mastro- perché oltre il 40% delle diagnosi è evitabile seguendo uno stile di vita sano. È scientificamente provato che il cancro è la patologia cronica che più risente delle misure di prevenzione”. Ma in Liguria il 29,2% della popolazione è sedentario, il 27% è in sovrappeso, l’8,4% obeso, i fumatori sono il 25,5% e il consumo di alcol in dosi rischiose per la salute riguarda il 18,2% dei cittadini. Inoltre, avere un’eta media di 48,3 anni contro la media nazionale di 44,4 non aiuta.

“Dal punto di vista biologico- ricorda Del Mastro- non ci sono grosse differenza tra l’insorgente dei tumori in un paziente giovane e in un paziente anziano. La grande differenza, però, riguarda il trattamento, la fragilità del paziente anche perché all’oncologo il trattamento del paziente anziano richiede molto più tempo”.

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