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Italicum, dal Pd alla Lega e Grillo: “Subito alle urne”

ROMA - La Consulta ha deciso: no al ballottaggio, sì

Pubblicato:25-01-2017 17:23
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 10:50

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ROMA – La Consulta ha deciso: no al ballottaggio, sì al premio di maggioranza. E’ di fatto un proporzionale con un ‘premio di governabilità’ per la lista che supererà il 40% la legge elettorale che la Corte Costituzionale consegna al paese. Una legge “immediatamente applicabile”, che cambia la scena politica e rafforza il partito trasversale del “voto subito”.

ROSATO (PD): PER NOI SI PUÒ VOTARE SUBITO

Tra i primi a parlare Ettore Rosato, capogruppo del Pd alla Camera. Per l’esponente dem la Corte “ha creato le condizioni perché ci sia una legge per andare a votare subito. L’impianto dell’italicum resta”: quelle di Camera e Senato “sono due leggi armonizzate, due sistemi proporzionali con sbarramenti e premio di maggioranza”.

Rosato ricorda poi che, nonostante l’assemblea nazionale del Pd “ha approvato all’unanimità la proposta di adottare il mattarellum”, la decisione su quando andare alle urne “non è una questione di tempo”. Se infatti le altre forze politiche all’interno del parlamento non dimostreranno la volontà di collaborare per la reintroduzione della legge elettorale che porta il nome del Presidente della Repubblica, “per noi la legge elettorale per votare esiste ed è il consultellum. Più che dire che per noi bisogna andare a votare subito…”.


GRILLO: HABEMUS CONSULTELLUM! ORA VOTO SUBITO

Esulta Beppe Grillo, che dalla pagina del suo blog scrive “Fumata bianca della Consulta. Habemus Legalicum!”. Il leader del movimento ribadisce poi la linea dei cinque stelle. “Voto subito, non ci sono più scuse”.

“Ora c’è una legge elettorale costituzionale e pronta all’uso”, continua Grillo che individua “nel premio di maggioranza alla lista al 40%” la prossima sfida del Movimento: “Questo è il nostro obbiettivo per poter governare. Ci presenteremo agli elettori come sempre senza fare alleanze con nessuno”.

“Il Legalicum- continua Grillo- per ora è valido solo alla Camera, al Senato c’è ancora il vecchio Consultellum. La nostra proposta, fin dal giorno della vittoria del NO al referendum, è sempre la stessa: applichiamo il Legalicum al Senato con i dovuti correttivi e andiamo a votare subito. Ci vuole una legge di poche righe e i voti dei parlamentari”.

SALVINI: BEL GIORNO PER DEMOCRAZIA, 23 APRILE DATA POSSIBILE PER VOTO

Parla di “un bel giorno per la democrazia” il leader della Lega Nord Matteo Salvini che, ricordando la necessità di armonizzare le leggi di Camera e Senato, ai microfoni di SkyTg24 individua “calendario alla mano” il 23 aprile come possibile data del voto.

 

 

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