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Crisi, Arzilli e Belluzzi: “Primi dati positivi dal 2009”

SAN MARINO - Nel grafico dell'economia sammarinese gli indici tornano con il segno positivo dopo sei anni di

Pubblicato:25-01-2016 15:35
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:50

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SAN MARINO – Nel grafico dell’economia sammarinese gli indici tornano con il segno positivo dopo sei anni di recessione profonda. Da palazzo Mercuri i segretari di Stato per l’Industria e il Lavoro, Marco Arzilli e Iro Belluzzi, commentano con la stampa il bollettino sull’ultimo trimestre del 2015, diffuso nei giorni scorsi dall’ufficio Statistica e, in particolare, il segno “più” davanti al numero di imprese attive in territorio e a quello dei lavoratori dipendenti.

Per la prima volta dal 2009 ad oggi il bollettino dà i primi dati positivi anno su anno– sottolinea Arzilli- è un arco temporale lungo che ha visto San Marino in una fase di crisi, non solo dettata dal mercato, con un continuo deflusso di imprese e lavoratori”. Diversamente, i dati del 2015 “dimostrano un’inversione di tendenza, anche se in percentuali ancora piccole, sono comunque segno che la nostra economia sta uscendo piano piano da una situazione difficile”.

san_marino_crisi_arzilliLe 61 imprese in più rispetto al 2014 rappresentano una percentuale dell’1,2% che segue però una lunga serie di dati negativi: la variazione del numero di aziende operanti nel 2010 segnava il -7,8%, con 417 attività perse e, solo dodici mesi fa, la percentuale differenziale era del -1,9%, ovvero 104 aziende in meno rispetto al 2013. Il segretario analizza poi per settore le statistiche, marcando la rilevanza di quello che è successo nel manifatturiero: il 2015 registra 40 aziende in più sul territorio, ovvero il 9% sul totale, che si riflette con una crescita occupazionale di 225 lavoratori rispetto ad un anno prima. Maglia nera all’opposto per il settore delle costruzioni sul fronte dell’occupazione, dato che ha perso 121 posti di lavoro.


Dato contraddittorio invece quello del commercio: a fronte di un calo di 19 imprese, i lavoratori occupati nel settore sono 25 in più. In totale, nel settore privato, rispetto al 2014, ci sono stati 143 lavoratori in più, a fronte di un calo del settore pubblico– voluto per le iniziative di spending review- di 59 dipendenti: risultato complessivo è il dato in crescita di 84 occupati rispetto all’anno prima. “Sono tutti indicatori su cui il Fondo monetario basa il giudizio del suo report- sottolinea Arzilli- e sono positivi per il 2015 e ci fanno ben sperare per il 2016”, anche se, aggiunge “significherà impegnarsi di più, fare modifiche alla legge per lo sviluppo per potenziarla”.

palazzo_san marinoDello stesso avviso Iro Belluzzi, segretario di Stato per il Lavoro che conferma l’intento di affinare le norme sullo sviluppo, prima di passare a spiegare i numeri: “Il 2015 è stato l’anno in cui si è registrata più mobilità in assoluto- chiarisce- ma a fine anno il numero dei lavoratori nel privato è aumentato e l’uso degli ammortizzatori sociali si è ridotto del 13%”. Belluzzi sottolinea l’importanza della crescita delle imprese e spiega che accordi occupazionali recentemente siglati porteranno una cinquantina di nuovi posti di lavoro all’interno del Paese. Preoccupa invece il settore delle costruzioni: “Se per il polo della moda non si fosse posto chi tenta di rallentare il percorso di ripresa economica- ammonisce infine- ci sarebbe stata una ripresa in questo settore già da febbraio”.

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